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I SOGGETTI EMERGENTI<br />
DELLA NUOVA AMERICA LATINA<br />
Pagg. 231 L. 18.000<br />
Gli "oggetti" diventano "soggetti". L'indio<br />
era una cosa esotica; il nero una "preda";<br />
i lavoratori del campo e della città,<br />
ferramenta da lucro; la donna - lo si sa -<br />
un oggetto di servizio in cucina e a letto.<br />
I "proibiti" della terra - le culture indigene<br />
o africane e le lóro religioni; le masse<br />
popolari e i loro diritti - emergono come<br />
protagonisti, inevitabili dai protagonisti egemonici<br />
di sempre; e come protagonisti liberatori<br />
per l'America Latina del domani.<br />
Gli indigeni, i neri, le donne, i poveri, come<br />
una specie di profeta collettivo, scuotono<br />
la società e la Chiesa, lo stesso Terzo<br />
Mondo in casa, e il Primo Mondo fuori e<br />
dentro di casa.<br />
I nostri teologi della liberazione hanno ripetutamente<br />
affermato che non è la Chiesa<br />
che ha fatto la scelta dei poveri; ma che<br />
sono i poveri che hanno scelto la Chiesa.<br />
Fedro Casaldaliga (Brasile;<br />
Sarebbe ancor più giusto affermare che :<br />
poveri hanno invaso, col grido dei loro diritti<br />
e il vangelo della loro coscienza organizzata,<br />
il santuario e il parlamento, la<br />
religione e la legge. Ormai non si può più<br />
invocare la legge se non si riconosce la legittimità.<br />
E, sempre più, il "legittimo" nuovo<br />
contesta il "legale" vecchio. Oggi, in<br />
America Latina, nel Terzo Mondo, nel<br />
Mondo, i poveri sono lì, impertinentemente<br />
signori di questo mondo, perché sono maggioranza,<br />
perché rivendicano il più elementare<br />
di tutti i diritti, perché già sanno che<br />
la società ha mentito loro e che l'universo<br />
sarebbe sufficiente per tutti. Milioni di lazzari,<br />
ma già in piedi, contro il banchetto riservato<br />
degli epuloni, rendono indigeste le<br />
loro coscienze, o minacciano di rompere i<br />
vetri...<br />
Un lungo lavoro di coscientizzazione e,<br />
soprattutto, le lotte, gli assalti rivoluzionari,<br />
le esperienze organizzative, la repressione<br />
e il martirio, il sangue e la solidarietà, si sono<br />
alzati pian piano dalle viscere di questa terra<br />
- "Abia Yala" feconda e sempre pronta al<br />
parto - una serie concatenata di soggetti<br />
emergenti che costruiranno la nuova Patria<br />
Grande, come Società e come Chiesa,<br />
come Continente autonomo e come<br />
ugualitario "socio" mondiale.<br />
I popoli indigeni, in primo luogo,<br />
culture-radici, che riconquistano le loro terre,<br />
che si inter-comunicano come "parenti"<br />
di una stessa eredità, difendono la loro<br />
autodeterminazione, pur restando negli Stati<br />
imposti, e scuotendo anzi le loro legislazioni.<br />
I neri, maggioranza in alcuni paesi di<br />
questa Afro-Amerindia, che riscoprono la<br />
memoria e la cultura della madre Africa, apparentemente<br />
così distante, e che esigono<br />
ti superamento totale del razzismo larvato<br />
che sussiste fra di noi.<br />
I contadini di questo continente che è<br />
Terra-Madre, potenzialmente il più agricolo<br />
dei continenti del mondo. Nonostante l'e-<br />
•.odo rurale (fenomeno comune in tutti i<br />
nostri paesi, un male di paesi interi per il<br />
i igonfiamento delle città, per lo scompiglio<br />
i ulturale e morale, per la violenza accumulata),<br />
l'America Latina, che fu scoperta al<br />
• irido avido di "Terra!", dovrà fare la riforma<br />
agraria e dovrà farla secondo le esigenze<br />
dei nostri lavoratori rurali.<br />
I "barrios obreros" (rioni di operai), tutti<br />