Reduce dai “gulag” rischio - Anavalsugana.it
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Un giorno tutto il reparto viene<br />
trasfer<strong>it</strong>o in Francia, ma anche lì<br />
fame nera. Massimo ottiene una<br />
licenza, per l’improvvisa morte<br />
del padre. Quando torna porta<br />
pacchi di viveri per tutti. Gli<br />
amici lo guardano e non sanno<br />
se esprimergli cordoglio o far<br />
salti di gioia per tutto quel ben<br />
di Dio. Ed arriva l’armistizio.<br />
Fuga a piedi fino a Gap, poi per<br />
sentieri di montagna (pagando<br />
una guida) a Bardonecchia.<br />
Quando credono di essere in<br />
salvo, vengono catturati <strong>dai</strong><br />
tedeschi. Su carri bestiame sono<br />
avviati alla prigionia. A Mantova<br />
però i loro destini prendono strade diverse.<br />
Tezze<br />
Augusto Stefani<br />
Massimo finisce, con altri trentacinquemila mil<strong>it</strong>ari in un “Lager”<br />
austriaco, presso Salisburgo, dove sarà costretto a lavorare fino al 14<br />
maggio 1 45, per un tozzo di pane, proprio così, esattamente un<br />
chilogrammo per sette persone !<br />
Augusto fingerà di accettare le proposte che gli fanno i tedeschi, ma<br />
alla prima occasione taglierà la corda. Ci tiene a ricordarmi il t<strong>it</strong>olo<br />
di cavaliere che gli è stato confer<strong>it</strong>o, non per mer<strong>it</strong>i di guerra, ma<br />
di lavoro, essendo stato uno dei tre operai (tra migliaia di colleghi)<br />
premiati per il traforo della galleria del Monte Bianco. “Quando cadde<br />
l’ultimo diaframma - ricorda orgoglioso - ci abbracciammo con i