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Reduce dai “gulag” rischio - Anavalsugana.it

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Carzano<br />

camminare correttamente. “Na volta, durante ‘na marcia - racconta<br />

- me so chippà”, sono caduto e solo allora presero in considerazione<br />

quel suo malanno. Potè così “marcare vis<strong>it</strong>a”, ma non ev<strong>it</strong>are d’esser…<br />

sped<strong>it</strong>o sul fronte dei Balcani, in Croazia.<br />

Era il 1 41 e gli Alpini erano costretti ad usare i lanciafiamme per<br />

liberare il terreno dagli arbusti attorno alle posizioni in cui erano<br />

trincerati. Una misura di sicurezza che purtroppo non bastava. I<br />

partigiani slavi erano ben armati, disponendo di mortai con i quali<br />

tenevano sotto tiro le “penne nere” e poi attaccavano in gran numero.<br />

“I veniva su da la campagna come le mosche!” ricorda ancora il<br />

reduce. Erano scontri sanguinosi che finivano all’arma bianca. Una<br />

volta Emilio si trovò accanto, dopo un contrattacco, un commil<strong>it</strong>one<br />

cadorino fer<strong>it</strong>o, che grondava sangue. Era stato colp<strong>it</strong>o da tre pugnalate<br />

e chiedeva aiuto. Capra lo trascinò finchè riuscì, poi, stremato si rifugiò<br />

sotto un piccolo costone roccioso. Piovevano raffiche da tutte le parti<br />

e lui ad un certo punto, sopra di sé, sentì chiaramente le voci dei<br />

partigiani che imprecavano perché la m<strong>it</strong>ragliatrice s’era inceppata.<br />

A cambiare le sorti della battaglia, intervenne l’aviazione <strong>it</strong>aliana e<br />

gli aggressori furono costretti ad allentare la pressione. Emilio Capra<br />

decise a questo punto di tentare la sorte e si lanciò di corsa in direzione<br />

dell’accampamento. La sua presenza fu però notata da alcune donne<br />

che cominciarono a richiamare l’attenzione dei compagni. “Jure!<br />

Ivan!” gridavano, ma per fortuna Emilio, pur fer<strong>it</strong>o da una scheggia<br />

alla gamba destra, si salvò.<br />

Per curare quella fer<strong>it</strong>a, fu ricoverato prima ad Abbazia (dove viene<br />

derubato) e poi in un ospedale di Milano. Vedendolo abbassarsi i<br />

pantaloni, le suore-infermiere si scandalizzarono, ma lui, non senza<br />

ironia, ribattè prontamente: “Cossa deo farghe vedèr le spalle, se<br />

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