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Reduce dai “gulag” rischio - Anavalsugana.it

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4<br />

Ronchi<br />

sembrava però di dover morire di fame o di sete (per aver l’acqua,<br />

si doveva marciare per chilometri). “Se trovavi un morto - ricorda<br />

V<strong>it</strong>torio - la prima cosa che si faceva era guardargli nel tascapane, a<br />

veder se c’era qualcosa da mangiare”.<br />

settembre. A Sebenico, il comandante - cap<strong>it</strong>ano Peroni - raduna il<br />

battaglione ed avverte: “La guerra per noi comincia adesso !”. Lui spiega<br />

che continuerà a combattere a fianco dei tedeschi. La maggioranza<br />

però vuol tornare a casa. S’imbarcano su un piroscafo per Ancona,<br />

ma arrivano nel cielo tre Stukas germanici che costringono la nave<br />

a rientrare in porto. “Siamo scesi con le mani alzate - dice Lenzi - e<br />

c’era già pronto un campo recintato con i fili elettrici”. Lui però scava<br />

una buca sotto i fili e scappa assieme ad altri. Per finire nelle mani dei<br />

partigiani, che li spogliano, letteralmente. Via le divise, la biancheria,<br />

le scarpe a tutti quelli che non vogliono mettersi con loro. V<strong>it</strong>torio<br />

è tra questi. Deve arrangiarsi. Con le “pezze da piedi”, si copre le<br />

parti più intime, poi con i resti di un copertone d’auto, legati assieme<br />

protegge la pianta dei piedi. Percorrerà, così acconciato, centinaia di<br />

chilometri, camminando sempre nei boschi e superando montagne,<br />

come un Alpino.<br />

Una lunga marcia verso nord, verso casa. Sono in cinque, tutti<br />

preoccupati per il pericolo cost<strong>it</strong>u<strong>it</strong>o da tedeschi e partigiani. Ma il<br />

gruppetto dei fugg<strong>it</strong>ivi si assottiglia, a volte tragicamente. Un giorno<br />

si trovano davanti una strada e la linea ferroviaria: devono attraversarle<br />

entrambe. Due si lanciano al di là. Non si avvedono della presenza<br />

di un’autoblinda germanica appostata sul lato della strada. Partono<br />

due raffiche. Uno cade sulla carreggiata, l’altro sulle rotaie. “Noi tre<br />

abbiamo visto tutto - racconta V<strong>it</strong>torio - e siamo rimasti nascosti<br />

sotto i cespugli per più di un’ora, trattenendo il respiro dalla paura”.

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