Reduce dai “gulag” rischio - Anavalsugana.it
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13 Villa Agnedo<br />
Giorgio Giro, un combattente<br />
CONTRO TUTTI CON IN CUORE<br />
UN MOTTO OTTOCENTESCO<br />
Se qualcuno dei nostri reduci ha fatto tutta la guerra senza tirare una<br />
sola schioppettata - ma la cosa non è influente: sempre guerra era -<br />
Giorgio Giro (foto) ha invece combattuto contro… tutti. Contro gli<br />
anglo-americani, contro i partigiani slavi e infine contro i tedeschi.<br />
Nato a Trieste il 2 agosto 1 26, Giro appartiene a quella generazione<br />
di giovani triestini, istriani e dalmati che credeva ciecamente nel<br />
motto ottocentesco “Chi per la patria muòr, vissuto è assai” e che agiva<br />
di conseguenza.<br />
Venne chiamato al servizio mil<strong>it</strong>arizzato il 30 settembre 1 43 ed<br />
inquadrato in una squadra di protezione antiaerea ed accasermato nel<br />
Castello di S. Giusto. Aveva il comp<strong>it</strong>o di uscire dopo i bombardamenti<br />
per recuperare i fer<strong>it</strong>i, estrarre i vivi e i morti dalle macerie. Accadeva<br />
non di rado che mentre operavano sopraggiungesse una seconda<br />
ondata di bombardieri ed era sempre una carneficina, anche tra i<br />
soccorr<strong>it</strong>ori. Una volta si contarono 500 morti ed un migliaio di fer<strong>it</strong>i<br />
e tra questi Giorgio, colp<strong>it</strong>o da una scheggia, fortunatamente, di<br />
striscio.<br />
Dopo sedici mesi di servizio, nel gennaio del 1 45, Giro - che faceva<br />
parte del gruppo rocciatori e sciatori del CAI - fu arruolato nel °<br />
reggimento alpino della divisione Julia. Dopo tre giorni era già in<br />
prima linea sul confine <strong>it</strong>alo-jugoslavo, dove il reparto decide di<br />
battersi contro l’eserc<strong>it</strong>o di H<strong>it</strong>ler, ma vengono catturati ed internati<br />
nella Risiera di S. Sabba. Dal campo di sterminio usciranno solo