Reduce dai “gulag” rischio - Anavalsugana.it
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Tezze<br />
Giacomo Fattore<br />
di Melada in Dalmazia per operazioni di sorveglianza, controllo e<br />
pattugliamento.<br />
Verso la fine del mese di agosto, ammalato di malaria, fu ricoverato<br />
nell’ospedale di Zara. L’ settembre 1 43 apprese dell’armistizio<br />
quando era in convalescenza presso l’ospedale. Ricorda lo stupore dei<br />
superiori e la difficoltà nel ricevere ordini precisi. Nei giorni seguenti<br />
riuscì tuttavia ad imbarcarsi per tentare di raggiungere l’Italia assieme<br />
ad altri mil<strong>it</strong>ari. L’imbarcazione era talmente piena che sarebbe<br />
bastato un niente per rovesciarla. Giunse fortunosamente nella notte<br />
a Trieste. Assegnato al Gruppo autonomo carabinieri di Trento,<br />
svolse servizio nella zona tra Ala, Avio e Rovereto. Era il 1 44 ed i<br />
bombardamenti americani che miravano ai ponti, alle strade ed alla<br />
ferrovia si susseguivano tutti i giorni. Un pericolo mortale per chi<br />
“doveva” essere sempre sul posto.<br />
A Giacomo Fattore andò bene: fu congedato nel ’4 . Non altrettanto<br />
bene andarono le cose per suo fratello Antonio, carabiniere pure lui,<br />
ma caduto in servizio nel 1 41.