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Reduce dai “gulag” rischio - Anavalsugana.it

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Pieve Tesino<br />

libri. Sarà stata la lettura - mi vien da pensare - a mantenerlo così<br />

lucido ed equilibrato ?<br />

Nato il 2 aprile 1 10, Erminio fu chiamato alle armi nel 1 31. A<br />

Bressanone venne assegnato al gruppo di artiglieria da montagna<br />

Vicenza della “Tridentina” (divisione Pusteria). Era un giovanotto<br />

grande e grosso, una vera e propria “panza longa”. La sua esperienza<br />

mil<strong>it</strong>are non doveva però esaurirsi nella breve parentesi del servizio di<br />

leva. Richiamato, finirà col passare ben otto anni in grigioverde.<br />

Dopo essere stato impiegato in vari settori (curioso, ad esempio, il<br />

ruolo di tamburino nella fanfara presidiaria), arrivò il momento della<br />

partenza per il fronte russo.<br />

Il 20 luglio 1 42, da Brunico a Belluno, quindi il lungo treno attraverso<br />

Germania e Polonia. “Varsavia era un mare di macerie - ricorda il<br />

reduce - ma poco più in là ci aspettava un altro mare… di frumento,<br />

in Ucraina. Mai visto una roba simile !”.<br />

Un lungo viaggio, attraverso lande sconosciute ed insol<strong>it</strong>e come<br />

paesaggio per i giovani soldati <strong>it</strong>aliani. Ad ogni fermata (e ce ne<br />

furono tante) la gente non si mostrava ostile nei confronti di quelli<br />

che erano pur sempre degli invasori. “Adoro quel popolo !” dice ora<br />

Erminio. A Vorosilovgrad, può incontrare e salutare un compaesano,<br />

Dino Marchetto “Scaia” ed un altro, con un sotterfugio (spacciandosi<br />

per fratello) va a vis<strong>it</strong>are, una volta arrivato finalmente a Rossos:<br />

Bruno Gecele “Boscolo”.<br />

L’incontro più sorprendente ce l’ha, però, al comando di corpo<br />

d’armata, nella c<strong>it</strong>tadina di retrovia del fronte del Don. Sulle scale<br />

dell’edificio incrocia un ufficiale, un colonnello, che lo squadra e<br />

visto il distintivo del “Vicenza” sul cappello lo interpella: “Ti ricordi

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