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Reduce dai “gulag” rischio - Anavalsugana.it

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16<br />

INTRODUZIONE<br />

G<br />

razie. E’ questa la prima parola che mi viene in mente, mentre<br />

m’accingo a raccogliere in questa pubblicazione i risultati del mio<br />

peregrinare da un capo all’altro della cosiddetta “Valsugana orientale” (che<br />

è in realtà la Valsugana storica, quella vera cioè, che <strong>dai</strong> laghi di Levico<br />

e Caldonazzo segue il percorso del Brenta) per incontrare i reduci della<br />

seconda guerra mondiale.<br />

Grazie, perché quest’incarico propostomi dalla conferenza dei capigruppo<br />

degli Alpini valsuganotti, mi ha offerto la possibil<strong>it</strong>à di conoscere uomini<br />

veri, persone che sulla loro pelle hanno vissuto esperienze incredibili e<br />

spesso indescrivibili, esseri umani che hanno conosciuto in modo diretto il<br />

dolore, la sofferenza, la viltà, l’umiliazione, la fame e la paura, ma anche<br />

l’allegria, la solidarietà, il coraggio e la dign<strong>it</strong>à di chi veste la divisa del<br />

soldato in guerra.<br />

In questo caleidoscopio di sentimenti si sono r<strong>it</strong>rovati tutti i reduci che ho<br />

incontrato. Uomini veri, ripeto, che sanno parlare dei grandi avvenimenti<br />

della Storia con la semplic<strong>it</strong>à un po’ schiva di chi preferisce dare importanza<br />

ai piccoli fatti della v<strong>it</strong>a di tutti i giorni.<br />

Ben consapevoli tuttavia del drammatico ruolo che sono stati costretti a<br />

rec<strong>it</strong>are ed ancor più consci della fortuna di esserne usc<strong>it</strong>i vivi.<br />

Ogni incontro è avvenuto in maniera informale: quattro” ciacere” tra<br />

Alpini, era la premessa.<br />

E sub<strong>it</strong>o c’è stata sintonia.<br />

Il “vecio” si sentiva a suo agio, la differenza d’età poi non si è rivelata così<br />

di ostacolo alla comprensione. Ero un ragazzino quando quei giovanotti<br />

in grigioverde partivano per la guerra, chi verso la Russia, chi per<br />

l’Africa, chi per la Grecia, chi per la Francia. Le destinazioni erano tante,<br />

ma la partenza degli Alpini avveniva generalmente da Brunico, dove il<br />

sottoscr<strong>it</strong>to in quegli anni ab<strong>it</strong>ava. E vedeva.<br />

Diverso quando il punto d’arrivo era un “Lager” o un altro campo di<br />

concentramento, allora, si conosceva soltanto il luogo di partenza…

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