Reduce dai “gulag” rischio - Anavalsugana.it
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6 Samone<br />
DALLA RUSSIA CON AMORE<br />
“L’assurda invasione della Russia” è il t<strong>it</strong>olo del libro che Luigi Carasi,<br />
classe 1 21, ha scr<strong>it</strong>to a ricordo della sua avventura mil<strong>it</strong>are nella<br />
seconda guerra mondiale. Il reduce ha voluto dedicare il volume ad<br />
un ufficiale – il cap<strong>it</strong>ano Paolo Merlini – colui che probabilmente<br />
gli salvò la v<strong>it</strong>a, togliendolo dalla prima linea sul Don per portarlo al<br />
comando generale di divisione. Di una copia di quel libro (peraltro<br />
ined<strong>it</strong>o) l’autore mi ha fatto omaggio, non appena ha saputo che il<br />
mio Gruppo ha allest<strong>it</strong>o presso la sede di Novaledo una piccola, ma<br />
non insignificante, biblioteca della montagna.<br />
Ho letto il volume, r<strong>it</strong>rovandovi il racconto fattomi da Carasi, quando<br />
ero andato ad incontrarlo, in compagnia di Tullio Tiso, capogruppo<br />
degli Alpini locali, nella sua bella e panoramica casa di Samone. Non<br />
solo, ma dalla pubblicazione traspare anche – e direi quasi, soprattutto<br />
– lo spir<strong>it</strong>o che ha animato quest’uomo r<strong>it</strong>ornato vivo dall’inferno<br />
russo.<br />
Già il t<strong>it</strong>olo della pubblicazione lascia intendere chiaramente la<br />
polemica nei confronti di coloro che vollero quella guerra. Tutto<br />
il racconto, invece, è costellato di episodi che attestano l’affetto del<br />
reduce verso quelle popolazioni che, pur invase, dimostrarono simpatia<br />
e solidarietà verso il soldato <strong>it</strong>aliano. Non altrettanto bene ne esce<br />
il giudizio sui “camerati” germanici. Ed anche questa testimonianza<br />
va a smentire le affermazioni di quanti, in un recente seminario a<br />
Trento, hanno tentato di mettere in cattiva luce il comportamento<br />
dei mil<strong>it</strong>ari <strong>it</strong>aliani in Russia.<br />
Luigi Carasi vi giunse nella primavera del ’42, come mortaista della<br />
divisione di fanteria Sforzesca. Si trovò sub<strong>it</strong>o impegnato in giri di