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EPISTEMOLOGIA E FONDAMENTI DELL’INFORMATICA<br />
necessariamente dai dettagli e acquisire lo spirito che ci conduce nelle<br />
meta-riflessioni. Infatti i principi generali da enucleare, mediante indagini,<br />
quasi mai condotte in grande profondità, devono essere sufficientemente<br />
larghi da poter contenere potenzialmente tutte le novità<br />
ed evitare tutte le meccanicizzazioni, e questo senza troppo dettaglio<br />
da impedirne l’espansione. La meta-riflessione non sembra necessitare<br />
di indagini profonde anche perché la meccanicizzazione <strong>del</strong> processo<br />
non tende a riprodursi quasi mai allo stesso modo, mai uguale<br />
due volte!<br />
Così quanto <strong>il</strong> ricercatore ha enunciato oggi, può essere superato<br />
domani, e allora che lo si ripresenti differemente occorre operare un<br />
drastico cambio di paradigma. Ciò naturalmente si inserisce nella teoria<br />
fallib<strong>il</strong>ista <strong>del</strong>la Scienza (Lakatos, 1970) e si può far risalire anche<br />
ai dibattiti tra i matematici per le geometrie non euclidee e tra i fisici<br />
per la Teoria <strong>del</strong>la Relatività. Da notare che in entrambi i casi si è<br />
costruita un teoria nuova che, superando la vecchia, ci ha condotto<br />
ad una riformulazione ed ad un ampliamento e quindi ad un cambio<br />
di paradigma, pur consentendoci di non abbandonare le vecchie teorie:<br />
la geometria euclidea e la fisica newtoniana.<br />
Questa operazione viene indicata con <strong>il</strong> termine coupe epistemologique<br />
che si traduce come salto o taglio epistemologico; un salto generativo<br />
che produce un nuovo ambiente epistemologico nel quale osservare<br />
<strong>il</strong> fenomeno o la teoria.<br />
Con <strong>il</strong> compiere un cosiddetto salto epistemologico, con<br />
questo br<strong>il</strong>lante stato di emergenze che taluno ha battezzato serendipity<br />
2, si è condotti a far nascere una teoria tra emergenze e permanenze<br />
relative ai discorsi sul nostro sapere. Nasce la f<strong>il</strong>osofia emergentista<br />
<strong>del</strong> cosiddetto costruttivismo. Quello che emerge e che ci piace far notare<br />
è questo atteggiamento al quale ci leghiamo tutte le volte che<br />
andiamo a chiudere un campo d’indagine. In realtà, nel chiuderlo, noi<br />
lasciamo aperta una porta, attraverso la quale transitiamo in un altro<br />
campo di verità, che si connette ed esalta <strong>il</strong> precedente, vive di luce