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EPISTEMOLOGIA E FONDAMENTI DELL’INFORMATICA<br />
hanno più senso, tanto è vero che vengono smantellati, come a Torino, dove <strong>il</strong> Lingotto<br />
è diventato uno spazio espositivo. La telematica e le reti rendono possib<strong>il</strong>e ridurre considerevolmente<br />
lo spazio <strong>del</strong>le fabbriche, non c'è più bisogno di magazzini, di grandi<br />
scorte; attraverso la telematica si possono seguire gli ordini, in modo da essere assoltamente<br />
sicuri <strong>del</strong>la disponib<strong>il</strong>ità di una data materia prima nel momento <strong>del</strong>la necessità.<br />
La comunicazione in tempo reale rende superfluo fare tutto all'interno di un medesimo<br />
spazio fisico, si può fare all'interno di uno spazio fisico molto più d<strong>il</strong>atato. La grande<br />
fabbrica tende sempre più a cedere <strong>il</strong> posto a conglomerati dispersi in uno spazio vasto;<br />
non c'è più <strong>il</strong> concetto di fabbrica concentrata.<br />
Tutti questi fenomeni sono determinati dall'interazione tra spazio fisico e spazio virtuale;<br />
è evidente che una riflessione f<strong>il</strong>osofico-scientifica non può ignorare quest'aspetto<br />
che incide in maniera così forte sulla nostra organizzazione sociale ma anche su quella<br />
culturale.<br />
Parlare di computer nelle scuole, parlare di reti, parlare di reti scolastiche significa<br />
che la formazione deve entrare sempre di più nel cyberspazio, al di là di tutte le banalizzazioni.<br />
In Sardegna c'è un progetto che si chiama MARTE 3, che collegherà in rete tra<br />
di loro tutti i 700 plessi medi e medi-superiori <strong>del</strong>la Sardegna, per dare loro la possib<strong>il</strong>ità<br />
di collaborare in rete, scambiarsi esperienze, dialogare. E' chiaro che stiamo parlando di<br />
un sistema scolastico, l'organizzazione in rete significa proprio questo, che si sta dislocando<br />
nello cyberspazio. Stiamo parlando <strong>del</strong>la possib<strong>il</strong>ità di accedere a Internet, di trarre<br />
da Internet materiali didattici che possono essere integrati e calati nell'attività didattica<br />
tradizionale. Questo avviene nel campo <strong>del</strong>la formazione, non parliamo <strong>del</strong>la ricerca...<br />
Non dimentichiamo che <strong>il</strong> World Wide Web che noi ut<strong>il</strong>izziamo è nato al CERN, proprio<br />
quando Carlo Rubbia era direttore <strong>del</strong> Cern, per soddisfare l'esigenza di collaborazione,<br />
di cooperazione, di scambio di informazioni in tempi sempre più ridotti, sino a<br />
coincidere col tempo reale, da parte di unità di ricerca che stavano lavorando in unità di<br />
ricerca, spazi, paesi differenti.<br />
Questa presenza <strong>del</strong>lo spazio virtuale si fa sempre più concreta, e sempre più<br />
concreta è l'interazione tra lo spazio fisico e lo spazio virtuale. E' evidente che la<br />
moderna riflessione f<strong>il</strong>osofica non può prescindere da questi aspetti che incidono tanto<br />
fortemente sulla nostra vita.<br />
- L'altro spunto interessante riguarda <strong>il</strong> rapporto, descritto ad esempio nella sua<br />
Epistemologia <strong>del</strong> cyberspazio, tra radici e ali...<br />
Certo: la lingua nasce per <strong>del</strong>imitare concettualmente: termine - terminus - significa<br />
etimologicamente "confine". Quando noi diamo un'etichetta, battezziamo con un nome,<br />
una parola, tendiamo a circoscriverne l'ambito di pertinenza e <strong>il</strong> significato: è come se<br />
stab<strong>il</strong>issimo tante linee di demarcazione che mi dicono qual è l'uso legittimo e qual è<br />
l'uso <strong>il</strong>legittimo <strong>del</strong>la parola.<br />
Chiaramente <strong>il</strong> rapporto dialettico tra <strong>il</strong> linguaggio e la realtà fa sì che, via via che la<br />
nostra conoscenza <strong>del</strong>la realtà evolve e <strong>il</strong> concetto di realtà si sv<strong>il</strong>uppa, gli antichi steccati<br />
posti dal linguaggio tendano a non avere più un grande significato. Noi siamo abituati