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Avvocati di famiglia 01_11:Avvocati di famiglia - Osservatorio di ...

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<strong>di</strong> matrimonio si tratterebbe, ma <strong>di</strong> un rapporto <strong>di</strong><br />

fatto regolato dal legislatore, avallato da un provve<strong>di</strong>mento<br />

giuris<strong>di</strong>zionale e conforme alla volontà degli<br />

interessati.<br />

6. La legittimazione del convivente omosessuale<br />

L’idea <strong>di</strong> una regolamentazione contrattuale o<br />

giu<strong>di</strong>ziale delle convivenze (e, ancor <strong>di</strong> più, <strong>di</strong> quelle<br />

omosessuali) è senz’altro suggestiva. Si tratta, però,<br />

<strong>di</strong> un traguardo ancora lontano. Un primo passo<br />

nella <strong>di</strong>rezione <strong>di</strong> un riconoscimento del rapporto <strong>di</strong><br />

fatto, però, è stato compiuto, riconducendo la convivenza<br />

al para<strong>di</strong>gma dell’art. 2 Cost.<br />

Ciò assume rilevanza certa in tema <strong>di</strong> legittimazione<br />

a costituirsi parte civile.<br />

Secondo l’art. 74 c.p.p. il titolo dei legittimati all’azione<br />

civile è un ipotetico danno risarcibile, cioè a<br />

<strong>di</strong>re, un <strong>di</strong>ritto leso 50 . Non è parte civile chiunque abbia<br />

subito un qualsiasi danno dal reato: la risarcibilità<br />

della violazione è correlata alla lesione <strong>di</strong> un <strong>di</strong>ritto<br />

soggettivo attinente al bene giuri<strong>di</strong>co tutelato<br />

dalla norma penale 51 . Il titolare <strong>di</strong> quella posizione<br />

giuri<strong>di</strong>ca si costituisce iure proprio, ben potendo vantare<br />

una propria e autonoma pretesa risarcitoria davanti<br />

al giu<strong>di</strong>ce 52 .<br />

La giurisprudenza, poi, ha affermato il <strong>di</strong>ritto al risarcimento<br />

anche in capo al titolare <strong>di</strong> un cd. <strong>di</strong>ritto<br />

affievolito o <strong>di</strong> un interesse legittimo, escludendosi<br />

chi abbia un mero interesse all’or<strong>di</strong>nata osservanza<br />

delle leggi poiché esso si trasferisce sull’intera collettività<br />

senza possibilità <strong>di</strong> una tutela in<strong>di</strong>viduale 53 .<br />

Quale che sia la situazione soggettiva vantata dal<br />

danneggiato la lesione arrecata deve essere conseguenza<br />

<strong>di</strong>retta e imme<strong>di</strong>ata del reato.<br />

All’intervento della parte civile nel giu<strong>di</strong>zio si applica<br />

l’art. 100 c.p.c.: l’interesse vantato deve essere<br />

concreto - cioè consistente in un’utilità pratica che il<br />

ricorrente ottiene con il provve<strong>di</strong>mento giu<strong>di</strong>ziale 54<br />

- e attuale, dotato, quin<strong>di</strong>, <strong>di</strong> una consistenza giuri<strong>di</strong>camente<br />

oggettiva 55 .<br />

Quanto al contenuto del danno da reato risarcibile,<br />

esso è costituito sia dalla componente patrimoniale<br />

(del danno emergente e del lucro cessante),<br />

sia da quella non patrimoniale che, per la persona<br />

fisica, consiste nella sofferenza fisica o morale 56 .<br />

Poste queste minimali premesse, non è aprioristicamente<br />

da escludere la pretesa, in sede penale, del<br />

convivente omosessuale per interruzione del rapporto<br />

<strong>di</strong> fatto a seguito <strong>di</strong> reato.<br />

Circa il contenuto della pretesa, la cessazione, irreversibile<br />

e non voluta, della convivenza per fatto<br />

del terzo vìola una libertà costituzionale, con ciò<br />

realizzandosi un profilo <strong>di</strong> responsabilità civile in<br />

capo all’autore della lesione 57 .<br />

Le statistiche - si è visto - <strong>di</strong>mostrano che la convivenza<br />

monosesso assume una sempre maggiore<br />

rilevanza nella società; la scelta <strong>di</strong> instaurare un<br />

rapporto siffatto è a pieno titolo qualificabile in ter-<br />

STUDI E RICERCHE<br />

mini <strong>di</strong> libertà del singolo ed è sempre riconducibile<br />

all’art. 2 Cost.: l’in<strong>di</strong>viduo elegge il nucleo creato con<br />

il proprio partner - non importa quale ne sia il sesso<br />

o l’orientamento sessuale 58 - quale luogo in cui formare<br />

la propria persona.<br />

In<strong>di</strong>pendentemente dall’identità del sesso dei<br />

conviventi il rapporto deve essere stabile: sul punto<br />

la giurisprudenza è unanime. La stabilità è il requisito<br />

necessario affinché si generino delle aspettative,<br />

<strong>di</strong> carattere economico e non, in capo ai conviventi<br />

circa la prosecuzione del rapporto, dal cui venire<br />

meno deriva un danno risarcibile.<br />

7. Conclusioni<br />

Allo stato attuale solo un timido segnale proviene<br />

dalla giurisprudenza - seppur <strong>di</strong> merito - al riconoscimento<br />

della posizione processuale <strong>di</strong> colui che<br />

subisce un danno dal reato occorso al proprio convivente<br />

omosessuale.<br />

In generale, il panorama normativo italiano fatica<br />

a dare voce alle esigenze della vittima nel processo<br />

penale, tradendo, così, le in<strong>di</strong>cazioni dell’Unione Europea<br />

59 . Con riguardo alla presente indagine, la speranza<br />

<strong>di</strong> un’inversione <strong>di</strong> rotta fa, sia pure timidamente,<br />

capolino con l’or<strong>di</strong>nanza romana del 2007 e<br />

con quella milanese del 2009.<br />

Il riconoscimento processuale del rapporto monosesso<br />

comporta il riferimento a questioni <strong>di</strong> carattere<br />

sociale. Il timore <strong>di</strong> una parte dell’opinione<br />

pubblica è che un’eccessiva elasticità nel dare rilievo<br />

a unioni sociali <strong>di</strong> forma <strong>di</strong>versa da quella familiare<br />

causi l’allontanamento dal para<strong>di</strong>gma delineato<br />

dall’art. 29 Cost.<br />

Certo, i giu<strong>di</strong>ci della Consulta perseverano nell’affermare<br />

che l’unione fondata sul matrimonio merita<br />

una tutela <strong>di</strong> livello superiore alle altre formazioni sociali.<br />

Il legislatore non ha definito un regime normativo<br />

delle convivenze - né eterosessuali, né omosessuali<br />

-, causa la netta <strong>di</strong>visione dell’opinione pubblica<br />

sul punto. La giurisprudenza, <strong>di</strong> legittimità e costituzionale,<br />

si limita a ricondurre il <strong>di</strong>ritto a convivere all’art.<br />

2 Cost., faticando, tuttavia, ancora a porre sullo<br />

stesso piano i rapporti monosesso rispetto agli altri.<br />

L’identità e le scelte sessuali dei partners non possono<br />

incidere sul <strong>di</strong>ritto <strong>di</strong> convivere che, pertanto,<br />

deve essere riconosciuto in<strong>di</strong>pendentemente da esse.<br />

A prescindere dall’evoluzione del concetto sociologico<br />

<strong>di</strong> <strong>famiglia</strong> e della considerazione empirica per<br />

cui non sempre è più stabile il rapporto tra due coniugi<br />

che quello tra due conviventi, anche dello<br />

stesso sesso, le or<strong>di</strong>nanze <strong>di</strong> cui si è trattato rispettavano<br />

la ratio del dettato costituzionale. La persona è<br />

il primo valore da preservare, e a essa si riconosce<br />

ogni libertà funzionale alla sua crescita 60 . La scelta <strong>di</strong><br />

chi decide <strong>di</strong> convivere con altro in<strong>di</strong>viduo del medesimo<br />

sesso rientra nella libertà <strong>di</strong> stabilire in quale<br />

contesto sviluppare la propria persona, e come tale<br />

necessita del più ampio riconoscimento possibile.<br />

gennaio-febbraio 2<strong>01</strong>1 | <strong>Avvocati</strong> <strong>di</strong> <strong>famiglia</strong> | 61

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