Avvocati di famiglia 01_11:Avvocati di famiglia - Osservatorio di ...
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degli obblighi <strong>di</strong> fare infungibile<br />
o non fare (Antonio Lombar<strong>di</strong> )<br />
- La me<strong>di</strong>azione finalizzata alla<br />
conciliazione delle controversie<br />
civili e commerciali (decreto legislativo<br />
4 marzo 2<strong>01</strong>0, n. 28)<br />
(Piero Sandulli )<br />
- La riduzione e semplificazione<br />
dei riti (Paolo Porreca)<br />
- L’or<strong>di</strong>namento giu<strong>di</strong>ziario (Paola<br />
Filippi)<br />
- Il processo civile telematico<br />
(Alessandra Villecco)<br />
Remo Danovi<br />
PROCESSO AL BUIO. LEZIONI<br />
DI ETICA IN VENTI FILM<br />
Rizzoli<br />
Il cinema americano ci ha abituati<br />
a pensare che la giustizia la<br />
fanno gli avvocati. Arringhe che<br />
commuovono le giurie, virtuosismi<br />
oratori, gestualità, presenza<br />
scenica: tecniche grazie alle quali<br />
i principi del foro riescono sempre<br />
a scagionare gli innocenti e a<br />
sbattere in galera i colpevoli.<br />
La realtà, inutile <strong>di</strong>rlo, è <strong>di</strong>versa. A<br />
spiegarcelo, attraverso aneddoti<br />
personali e fatti <strong>di</strong> cronaca, è<br />
Remo Danovi, avvocato - già presidente<br />
del Consiglio nazionale<br />
forense - da sempre interessato a<br />
ricostruire il profilo storico e culturale<br />
degli uomini <strong>di</strong> legge e, in<br />
particolare, della sua categoria.<br />
In Processo al buio ha scelto <strong>di</strong> farlo<br />
rileggendo piccoli e gran<strong>di</strong> classici<br />
del legal thriller, genere che al<br />
cinema ha visto il successo <strong>di</strong> pellicole<br />
come il verdetto e presunto<br />
innocente, film che <strong>di</strong>ventano<br />
pretesti per riflettere non solo<br />
sulle improbabili ricostruzioni cinematografiche,<br />
ma sui problemi<br />
e le storture della giustizia <strong>di</strong> ogni<br />
giorno: il tutto attraverso la lente<br />
<strong>di</strong> un’etica intesa come il <strong>di</strong>ritto<br />
degli altri.<br />
Capolavori immortali come Rashomon<br />
e La parola ai giurati o campioni<br />
<strong>di</strong> incassi come Erin Blockovich<br />
e Il socio non solo hanno arricchito<br />
l’immaginario <strong>di</strong> generazioni<br />
<strong>di</strong> spettatori, ma hanno contribuito<br />
a dar forma alla nostra<br />
percezione della legge, del ruolo<br />
degli avvocati e dell’etica che li<br />
guida. Ecco perché ripensare a<br />
questi film non è un semplice<br />
esercizio <strong>di</strong> cultura cinematografica,<br />
ma piuttosto è un modo per<br />
capire cosa resta del nostro senso<br />
della legalità e della nostra capacità<br />
<strong>di</strong> <strong>di</strong>stinguere fra giusto e<br />
sbagliato.<br />
Gaetano Eboli<br />
P.Q.M. - GIUSTIZIA È FATTA<br />
Grause<strong>di</strong>tore Napoli, 2<strong>01</strong>0<br />
Lo spaccato sul mondo della giustizia<br />
e sul pianeta carcere proposto<br />
dall’autore, dott. Gaetano<br />
Eboli, magistrato da più <strong>di</strong> vent’anni,<br />
specializzato nel campo<br />
dell’esecuzione penale, apre una<br />
finestra su un mondo ai più <strong>di</strong>menticato,<br />
che inquieta per le sue<br />
caratteristiche <strong>di</strong> drammaticità e<br />
<strong>di</strong> abbandono morale.<br />
Le tre consonanti “P.Q.M.”, che<br />
formano la prima parte del titolo<br />
del romanzo in esame, sono<br />
l’acronimo dell’espressione “Per<br />
Questi Motivi”, che viene posta al<br />
termine delle motivazioni della<br />
sentenza penale e in base ad esse<br />
il Giu<strong>di</strong>cante emette il provve<strong>di</strong>mento<br />
ritenuto legittimo.<br />
Va subito detto, intanto, che<br />
l’acronimo <strong>di</strong> cui sopra corrisponde<br />
anche alle iniziali del<br />
IN LIBRERIA<br />
nome Patricia Queroso Morales, la<br />
protagonista del romanzo, adottato<br />
non con riferimento ad uno<br />
specifico fatto <strong>di</strong> cronaca, ma<br />
frutto dell’inventiva dell’autore.<br />
Patricia è una giovane venezuelana<br />
che con la prospettiva <strong>di</strong> un<br />
futuro <strong>di</strong> lavoro e <strong>di</strong> sposa segue<br />
in Italia, e precisamente a Napoli,<br />
un uomo conosciuto nel suo<br />
Paese d’origine.<br />
In questa città, invece, la ragazza<br />
si confronterà con una realtà <strong>di</strong>versa<br />
da quella promessa, e subirà<br />
soprusi e violenze <strong>di</strong> ogni genere,<br />
finendo poi in carcere per<br />
un reato commesso per colpa del<br />
suo promesso sposo che si trasforma<br />
nel suo persecutore.<br />
Nell’Istituto <strong>di</strong> pena Patricia, <strong>di</strong>sperata<br />
e senza prospettive, dopo<br />
ripetuti colloqui con il giu<strong>di</strong>ce<br />
Agaleo, magistrato <strong>di</strong> sorveglianza,<br />
si confida con lui, accettando<br />
<strong>di</strong> fidarsi <strong>di</strong> quella giustizia<br />
<strong>di</strong> cui tanto il magistrato le aveva<br />
parlato, e decide <strong>di</strong> fornirgli tutti<br />
gli elementi utili affinché il suo<br />
persecutore possa essere condannato<br />
per i tanti crimini commessi.<br />
Tra i due si stabilisce un particolare<br />
rapporto, <strong>di</strong>verso da quello<br />
che solitamente si determina tra<br />
magistrato e un detenuto, tratteggiato<br />
attentamente dall’autore, il<br />
quale tende ad evidenziare gli<br />
aspetti umani legati alla con<strong>di</strong>zione<br />
<strong>di</strong> ogni condannato.<br />
L’ambiente del penitenziario<br />
femminile, il protagonismo <strong>di</strong><br />
gennaio-febbraio 2<strong>01</strong>1 | <strong>Avvocati</strong> <strong>di</strong> <strong>famiglia</strong> | 91