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Avvocati di famiglia 01_11:Avvocati di famiglia - Osservatorio di ...

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Ma l’art. 709 ter c.p.c., prevede ulteriori possibilità<br />

<strong>di</strong> intervento del giu<strong>di</strong>ce. Egli “in caso <strong>di</strong> gravi inadempienze<br />

o <strong>di</strong> atti che comunque arrechino pregiu<strong>di</strong>zio<br />

al minore” od ostacolino il corretto esercizio<br />

delle modalità <strong>di</strong> affidamento, può mo<strong>di</strong>ficare i<br />

provve<strong>di</strong>menti in vigore: effetto evidentemente analogo<br />

a quello perseguito con la procedura <strong>di</strong> cui all’art.<br />

710 c.p.c., (e, sotto il profilo sostanziale, va pure<br />

ricordato l’art. 155 ter c.c.). A ben venere, tale intervento<br />

va riguardato come una specificazione volta<br />

alla mo<strong>di</strong>fica delle con<strong>di</strong>zioni <strong>di</strong> separazione, <strong>di</strong>vorzio,<br />

o <strong>di</strong> affidamento dei figli nati fuori del matrimonio,<br />

ove sopravvengano mutamenti <strong>di</strong> circostanze,<br />

alla base dei provve<strong>di</strong>menti già assunti.<br />

Il mutamento si concretizza proprio nel comportamento<br />

dei genitori, gravemente inadempiente,<br />

pregiu<strong>di</strong>zievole al minore o impe<strong>di</strong>tivo dell’esercizio<br />

delle modalità <strong>di</strong> affidamento.<br />

Ancora, il Giu<strong>di</strong>ce può ammonire il genitore inadempiente<br />

o condannarlo al pagamento <strong>di</strong> una sanzione<br />

amministrativa, nonché <strong>di</strong>sporre il risarcimento<br />

dei danni nei confronti del minore o dell’altro<br />

genitore.<br />

La ricorribilità o meno <strong>di</strong> tali provve<strong>di</strong>menti, a seguito<br />

del reclamo, resta ovviamente influenzata<br />

dalla natura delle misure adottate.<br />

È appena il caso <strong>di</strong> osservare che l’in<strong>di</strong>cazione<br />

contenuta nell’art. 709 ter c.p.c., u.c., “i provve<strong>di</strong>menti<br />

assunti (...) sono impugnabili nei mo<strong>di</strong> or<strong>di</strong>nari”,<br />

va considerata come mero richiamo ai mezzi<br />

“or<strong>di</strong>nari” <strong>di</strong> impugnazione per quella specifica tipologia<br />

<strong>di</strong> provve<strong>di</strong>menti, <strong>di</strong>pendente dalla loro natura,<br />

contenuto e finalità.<br />

Venendo all’analisi del ricorso, per ragioni sistematiche,<br />

si esamineranno dapprima i motivi primo,<br />

secondo, terzo e sesto.<br />

(omissis)<br />

Rimangono da esaminare i motivi quarto e<br />

quinto: la R. lamenta violazione degli artt. <strong>11</strong>5, <strong>11</strong>6 e<br />

709 ter c.p.c., là dove il giu<strong>di</strong>ce a quo ha comminato<br />

nuovamente nei suoi confronti la sanzione dell’ammonimento<br />

ad attenersi alle modalità <strong>di</strong> gestione<br />

dell’affidamento del minore, nel rispetto delle esigenze<br />

<strong>di</strong> questo, ed ha revocato la relativa ammonizione<br />

al P., inflitta dal primo giu<strong>di</strong>ce.<br />

Tali provve<strong>di</strong>menti non sono suscettibili <strong>di</strong> impugnazione<br />

in questa sede, in quanto meramente sanzionatori<br />

e privi del carattere della decisorietà, e i<br />

relativi motivi vanno <strong>di</strong>chiarati inammissibili.<br />

Conclusivamente, il ricorso va <strong>di</strong>chiarato inammissibile.<br />

La natura della controversia richiede la compensazione<br />

delle spese tra le parti.<br />

P.Q.M.<br />

La Corte <strong>di</strong>chiara inammissibile il ricorso; <strong>di</strong>chiara<br />

compensate le spese <strong>di</strong> giu<strong>di</strong>zio tra le parti.<br />

IL PUNTO DI VISTA<br />

<strong>di</strong> MICHELE LABRIOLA<br />

AVVOCATO DEL FORO DI BARI<br />

GIURISPRUDENZA CIVILE<br />

Nel caso <strong>di</strong> specie la Corte <strong>di</strong> Appello <strong>di</strong> Napoli, a<br />

parziale riforma <strong>di</strong> quanto stabilito dal Tribunale <strong>di</strong><br />

Benevento - che si era limitato ad ammonire i genitori<br />

affinché attenuassero la conflittualità nell’interesse<br />

del figlio -, con decreto 17-10/12-12-2008, confermava<br />

l’affido con<strong>di</strong>viso, ma <strong>di</strong>sponeva il collocamento<br />

del minore presso il padre; ammoniva ex art.<br />

709 ter c.p.c. la madre ad attenersi, nelle modalità<br />

<strong>di</strong> gestione dell’affidamento, al rispetto delle esigenze<br />

del minore.<br />

Ricorreva successivamente la madre in Cassazione<br />

con cinque motivi <strong>di</strong> impugnazione.<br />

La Corte riteneva i primi motivi, relativi alla modalità<br />

<strong>di</strong> affidamento inammissibili e superati dalla<br />

emissione <strong>di</strong> un provve<strong>di</strong>mento in sede <strong>di</strong> <strong>di</strong>vorzio<br />

che aveva confermato la modalità <strong>di</strong> affidamento <strong>di</strong>sposta<br />

dalla Corte d’Appello <strong>di</strong> Napoli e, conseguentemente,<br />

quello relativo all’ammonimento insuscettibile<br />

<strong>di</strong> impugnazione.<br />

Nel merito vi era stata la unilaterale decisione del<br />

genitore collocatario, <strong>di</strong> mutare la residenza del figlio<br />

minore comportando ciò anche il cambio <strong>di</strong> istituto<br />

scolastico.<br />

La sentenza rappresenta una decisione, ine<strong>di</strong>ta, lì<br />

dove risponde ad un interessante quesito processuale<br />

- ammissibilità o meno del ricorso per cassazione<br />

dell’art. 709 ter c.p.c. -, poi <strong>di</strong>chiara l’impossibilità<br />

logico-giuri<strong>di</strong>ca <strong>di</strong> coesistenza <strong>di</strong> due <strong>di</strong>versi<br />

regimi <strong>di</strong> affidamento - provve<strong>di</strong>menti provvisori <strong>di</strong><br />

<strong>di</strong>vorzio e pendenza <strong>di</strong> un reclamo in Corte <strong>di</strong> Cassazione<br />

- ed infine risolve il problema <strong>di</strong> natura<br />

squisitamente sostanziale con riferimento alle controversie<br />

sull’inadempienza dell’esercizio della potestà,<br />

in ipotesi <strong>di</strong> cambio <strong>di</strong> residenza del figlio in<br />

assenza <strong>di</strong> consenso del genitore non “collocatario”.<br />

È indubbio che la introduzione dell’art. 709 ter<br />

c.p.c. ha risolto una questione che, prima della L.<br />

54/2006, non trovava una vera sua propria collocazione<br />

normativa, sia in or<strong>di</strong>ne alla competenza del<br />

giu<strong>di</strong>ce a decidere in caso <strong>di</strong> inadempienza genitoriale,<br />

sia più specificamente in or<strong>di</strong>ne alla soluzione<br />

degli aspetti <strong>di</strong> <strong>di</strong>ritto sostanziale: quali le controversie<br />

insorte tra i genitori sull’esercizio della potestà<br />

ed sulle modalità <strong>di</strong> affidamento.<br />

I proce<strong>di</strong>menti ex art. 710 c.p.c. a cui rinvia l’art.<br />

709 ter c.p.c.1 comma, seconda parte, sono proce<strong>di</strong>menti<br />

in camera <strong>di</strong> consiglio <strong>di</strong> attribuzione collegiale.<br />

Appare ormai pacifico che il giu<strong>di</strong>ce competente<br />

all’adozione dei provve<strong>di</strong>menti opportuni<br />

sulle controversie relative all’esercizio della potestà<br />

e sulle modalità dell’affidamento dei figli minori,<br />

anche nel corso del proce<strong>di</strong>mento, sia il tribunale in<br />

composizione collegiale e non il giu<strong>di</strong>ce istruttore.<br />

Quin<strong>di</strong> la stessa Corte conferma che “È da ritenere<br />

gennaio-febbraio 2<strong>01</strong>1 | <strong>Avvocati</strong> <strong>di</strong> <strong>famiglia</strong> | 67

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