Gli italiani d'Egitto nella seconda guerra mondiale - anpie
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sottrarre alle conseguenze d’una <strong>guerra</strong> tremenda che mise a repentaglio i<br />
destini d’interi popoli e nazioni.<br />
Per quanto riguarda invece l’aspetto contingente il discorso è diverso. Il<br />
mantenimento o il riacquisto della libertà dai campi di concentramento, anche<br />
<strong>nella</strong> fase più avanzata della <strong>guerra</strong>, non mutava lo stato giuridico personale<br />
<br />
ripristino della pace e delle relazioni diplomatiche tra Roma e il Cairo.<br />
Nella complessità degli assurdi e delle anomalie della <strong>guerra</strong> in Egitto s’inquadrava<br />
tuttavia una nuova paradossale posizione giuridica personale. Agli<br />
Italiani in libertà (cioè non internati) venivano permesse o concesse alcune<br />
<br />
che li potesse sottrarre alle leggi discriminatorie imposte alla generalità degli<br />
Italiani. Tale posizione li teneva in una specie di limbo giuridico. Oltre a que-<br />
<br />
culturale che la collettività Italiana aveva nel Paese, e contro le quali convergevano<br />
le mire ostili e interessate dei governi e delle collettività straniere<br />
volte in prospettiva al loro ridimensionamento.<br />
Questo disegno, in via generale, ebbe successo, ma fu un errore di calcolo<br />
che nel futuro costò molto caro a tutti.<br />
16<br />
L’OPERAZIONE INTERNAMENTO<br />
Era ormai risaputo da tutti che, con l’entrata in <strong>guerra</strong> dell’Italia, gli Italiani<br />
residenti in Egitto sarebbero stati internati.<br />
Il fatto che gli Italiani fossero consapevoli della propria sorte futura non<br />
riuscì tuttavia a vincere lo stato di generale sorpresa per il modo come fu attuata<br />
e condotta nel tempo l’operazione dell’internamento.<br />
Pochi erano coloro che sapevano realmente cosa fosse l’internamento dei<br />
civili in tempo di <strong>guerra</strong>. Tra i pochi c’erano i più anziani, quelli che videro<br />
in Egitto l’internamento dei cittadini degli imperi centrali, <strong>nella</strong> prima <strong>guerra</strong><br />
<strong>mondiale</strong>. Alcuni di essi subirono persino l’internamento ancora come sudditi<br />
dell’impero austro-ungarico, prima del ritorno all’Italia delle terre di Trento<br />
e Trieste.<br />
Negli ambienti <strong>italiani</strong> si sentiva parlare di un fantomatico diritto internazionale<br />
che disciplinava l’internamento dei civili in tempo di <strong>guerra</strong> (invero<br />
mai esistito) e di una non meno fantomatica etica che avrebbe impedito soprusi<br />
e arbìtri.<br />
Subito dopo la dichiarazione di <strong>guerra</strong> la polizia egiziana, sulla base di