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Le origini del coniglio di Carmagnola - Biozootec

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uniforme e perciò (oltre che per le piccole <strong>di</strong>mensioni) adatta<br />

per lo più per la sola produzione <strong>del</strong> feltro.<br />

Il mantello <strong>del</strong> <strong>coniglio</strong> comune, <strong>di</strong> pelo corto, esito <strong>del</strong> caos<br />

<strong>di</strong> molti incroci senza or<strong>di</strong>ne e senza criterio, era infatti molto<br />

vario nelle tinte, secondo le località e la promiscuità in cui si<br />

trovava. Gli autori sono concor<strong>di</strong> nel segnalare il colore grigio<br />

come varietà quantitativamente maggioritaria, e tale asserzione<br />

pone le prime basi per la riconoscibilità <strong>del</strong> nostro<br />

<strong>coniglio</strong> Grigio <strong>di</strong> <strong>Carmagnola</strong> come <strong>di</strong>retto <strong>di</strong>scendente <strong>di</strong><br />

quella popolazione or<strong>di</strong>nariamente <strong>di</strong>ffusa nelle campagne.<br />

Assieme al <strong>coniglio</strong> grigio, si tenevano nei comuni<br />

allevamenti dei conigli con pelliccia <strong>di</strong> altro colore o con più<br />

colori.<br />

Data tale mescolanza <strong>di</strong> varietà, spesso i piccoli che<br />

nascevano si presentavano chiazzati in tutti i colori con<br />

grande scapito <strong>del</strong> valore, già basso, <strong>del</strong>la pelliccia stessa.<br />

Il red<strong>di</strong>to <strong>del</strong> nostrano era incerto e deprezzato a causa <strong>del</strong><br />

sistema d’allevamento, senza riguardo igienico e senza protezione,<br />

abbandonato a sé. Data la sua rusticità e il basso<br />

prezzo <strong>di</strong> costo, era ritenuto ideale per gli allevamenti<br />

casalinghi, perché alla portata <strong>di</strong> tutte le borse: senza azzardare<br />

capitali ed incorrere in per<strong>di</strong>te, era possibile avvalersene<br />

con profitto. Per ottenere maggiori vantaggi da questo <strong>coniglio</strong>,<br />

bisognava, secondo gli esperti, incrociarlo con razze giganti,<br />

allevarlo razionalmente e migliorarne la nutrizione.<br />

Tra le razze in<strong>di</strong>cate per gli incroci miglioratori venivano<br />

citate il Gigante <strong>di</strong> Fiandra, il Normanno, la razza <strong>del</strong>la<br />

Champagne e il Giapponese. Quello maggiormente segnalato<br />

era il Gigante <strong>di</strong> Fiandra, caratteristico anzitutto per le sue<br />

gran<strong>di</strong> proporzioni e per il peso, che può superare i 6-7 kg;<br />

con mantello grigio lepre, grigio scuro o grigio ferro. Animale<br />

prolifico, fornisce una carne abbondante, anche se non <strong>del</strong>le<br />

migliori, e non è molto rustico. Per tali motivi veniva raccomandato,<br />

allo scopo <strong>di</strong> migliorare il <strong>coniglio</strong> nostrano, <strong>di</strong> u-

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