Le origini del coniglio di Carmagnola - Biozootec

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37 L'allevamento a terra del Grigio di Carmagnola Alla fine degli anni '90 il crescente interesse e sensibilità dell’opinione pubblica per temi quali il benessere animale, la zootecnica biologica, la sostenibilità, ha spinto a riconsiderare in questi termini anche le tecniche di allevamento e ha portato a rivalutare gli allevamenti di tipo estensivo. Risulta un passaggio obbligato accertare se il ricorso a tecniche di allevamento estensive – cioè analoghe per certi versi all’allevamento tradizionale di tipo rurale –, oltre ad evitare quelle anomalie comportamentali, danni al sistema scheletrico o lesioni agli arti talvolta prodotti dall’allevamento intensivo (che si avvale delle gabbie) possa anche garantire una produttività tale da renderlo competitivo sul mercato. La rusticità del Grigio di Carmagnola e la sua adattabilità a differenti condizioni ambientali (estati caldo-umide e inverni rigidi) ed a diversi sistemi di allevamento, ne facevano il coniglio adatto per un ritorno ad una coniglicoltura tradizionale, pur dovendo verificare i risultati produttivi conseguibili. Per controllare l'influenza, esercitata nel periodo d'ingrasso, dalle tecniche proposte per rendere l'ambiente più confacente alle esigenze dei conigli, sono state valutate le performance del Grigio tenendo al contempo in considerazione l'effetto del sesso. L'allevamento degli animali in gruppo, in recinto a terra, ha fornito risultati positivi, concorrenziali con quelli ottenuti da animali posti in gabbie monocellulari, nonostante le minori rese alla macellazione. Le femmine hanno presentato consumi maggiori e una maggior quantità di grasso perirenale. Un confronto tra l'allevamento a terra e quello in gabbie individuali, effettuato utilizzando 80 conigli Grigi di Carmagnola (40 maschi e 40 femmine), mantenuti nelle stesse condizioni ambientali (temperatura, umidità relativa, durata ed intensità dell'illuminazione) e con lo stesso mangime completo pellettato per tutto il periodo di ingrasso (50 giorni), ha fornito risultati incoraggianti in quanto il sistema a terra (10 capi in un recinto di 250x100 cm) appare competitivo con quello in gab-
38 bia. Al minor accrescimento (con un peso vivo finale di 3080 g rispetto ai 3375 degli altri) e resa al macello (peso della carcassa fredda 1560 g invece di 1840 g), si contrappongono, infatti, consumi di mangime inferiori e carcasse di buona qualità con una maggior percentuale di tagli pregiati e di carni magre. In conclusione, l'allevamento degli animali in gruppo, in recinto a terra, ha fornito risultati positivi, concorrenziali con quelli ottenuti da animali posti in gabbie monocellulari, nonostante le minori rese alla macellazione, inoltre le positive ripercussioni che si possono avere a livello sanitario, comprotamentale e di salubrità ambientale, unite alla richiesta da parte di una quota sempre più ampia dell’opinione pubblica affinché si migliorino le condizioni del benessere animale, possono far considerare questo tipo di allevamento come una possibile alternativa al contenimento in gabbia degli animali. Un'ulteriore ricerca su 90 conigli (50 femmine e 40 maschi), allevati in gruppi di 10 in recinti a terra di dimensioni diverse (125x100 e 250x100 cm) con lettiera in paglia, effettuata per meglio valutare la produzione ottenibile con un allevamento "rurale" dei Grigi e verificare se tale produzione "di nicchia" consenta una remunerazione adeguata, ha fornito interessanti indicazioni. Si è osservato un allungamento del ciclo produttivo (di circa 30 giorni), un peggioramento dell'incremento medio giornaliero (da 30 a 26 g/d) e dell'indice di conversione alimentare (da 5,5 a 5,7 g t.q./g p.v.), ma rese alla macellazione confrontabili con quelle dell'allevamento in gabbia (58%) ed un prodotto più maturo e quindi maggiormente gradito ai consumatori. L’inserimento del Grigio di Carmagnola tra le razze autoctone L'interesse per le razze locali delle diverse specie, ha coinvolto, a ragione, anche il coniglio Grigio di Carmagnola, presente nel volume Razze animali autoctone - Patrimonio zootecnico del Piemonte e della valle d'Aosta, nel quale sono descritte le caratteristiche morfologiche e produttive di questo
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