Le origini del coniglio di Carmagnola - Biozootec
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IL RITORNO DEL GRIGIO<br />
Il grigio verso la sparizione<br />
Il <strong>coniglio</strong> grigio comune resta <strong>di</strong>ffuso nella maggior parte<br />
<strong>del</strong>le aziende agricole piemontesi fino agli anni ’50 <strong>del</strong> XX<br />
secolo. Caratterizzato da una buona rusticità, è allevato senza<br />
molte attenzioni sia a terra sia in gabbia, non presenta<br />
particolari esigenze nutritive, è dotato <strong>di</strong> una <strong>di</strong>screta prolificità<br />
e quasi tutti i nati giungono allo svezzamento.<br />
Negli anni <strong>del</strong> boom economico, invece, il prender piede <strong>di</strong><br />
una visione maggiormente industriale <strong>del</strong>l’allevamento dei<br />
piccoli animali da carne provoca la <strong>di</strong>ffusione sempre più<br />
massiccia <strong>di</strong> altri tipi <strong>di</strong> animali - come i cosiddetti ibri<strong>di</strong><br />
commerciali - in grado <strong>di</strong> aumentare la produttività e la resa.<br />
La produzione italiana <strong>di</strong> carne <strong>di</strong> <strong>coniglio</strong> è <strong>di</strong> 121.400 t nel<br />
1973 (fonte ISTAT), e sale a 219.000 t nel 1988 (fonte ANCI-<br />
AIA). Nel periodo 1970-1988 la produzione <strong>di</strong> carne <strong>di</strong><br />
<strong>coniglio</strong> varia <strong>del</strong> +132%, e il consumo pro capite sale da 1,93<br />
kg per abitante a 4,3 kg. Negli anni ’80 la coniglicoltura è<br />
quin<strong>di</strong> ormai un’attività produttiva <strong>di</strong> interesse nazionale.<br />
Ma proprio all’inizio <strong>di</strong> quel decennio si verifica un rinnovato<br />
interesse al recupero zootecnico <strong>del</strong>le razze minori, che paiono<br />
destinate all’estinzione perché non sostengono il confronto con<br />
altre razze più affermate.<br />
L’intenzione è <strong>di</strong> procedere alla salvaguar<strong>di</strong>a <strong>del</strong>le<br />
popolazioni locali ponendo fine all’erosione <strong>del</strong>le risorse<br />
genetiche. Per fare questo, è premessa in<strong>di</strong>spensabile<br />
l’accertamento dei caratteri morfologici e <strong>del</strong>le attitu<strong>di</strong>ni<br />
produttive <strong>del</strong>le varie razze e popolazioni presenti sul territorio.<br />
In Piemonte il <strong>coniglio</strong> grigio è quasi completamente<br />
scomparso; i soggetti che ancora si reperiscono nella maggiore<br />
parte dei casi derivano da incroci con varie razze (Fulvo <strong>di</strong>