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Documento 3 - Sistema informativo sovracomunale - Alto Milanese

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COMUNE DI TURBIGO PIANO DI GOVERNO DEL TERRITORIO<br />

fascia prealpina e la pianura dove si concentra lungo le aste fluviali e nel settore orientale della Regione<br />

(Orioli, 2008a).<br />

Tra il 1970 e il 1990 si è registrato in Europa un declino significativo della popolazione, concentrato<br />

maggiormente nelle regioni orientali, contrastato solo da un aumento, nel decennio successivo, nelle regioni<br />

centrali (Francia e Germania). La specie, sebbene sia ubiquitaria e ben adattata alla presenza antropica,<br />

sembra aver risentito del deterioramento dei siti di riproduzione e di foraggiamento, dell‟inquinamento chimico,<br />

in particolare dei corpi idrici, e dell‟utilizzo di veleni. A livello nazionale e regionale le popolazioni sembrano<br />

stabili. La discreta qualità dei boschi e delle acque della rete idrica secondaria del SIC garantiscono le<br />

condizioni ideali per la presenza e la nidificazione della specie; dati certi della nidificazione di una coppia<br />

riguardano l‟area denominata “Peschiere di Robecchetto”, nei pressi della garzaia (Gariboldi et al., 2004).<br />

Stato di conservazione: non favorevole/inadeguato.<br />

Circus aeruginosus – Falco di palude: il falco di palude nidifica in zone umide ricche di vegetazione fitta,<br />

soprattutto fragmiteti, lungo le principali aste fluviali e i canneti lacustri. Recentemente si è diffuso anche ai<br />

margini di zone boscose, dove i coltivi o i prati sono utilizzati come territori di caccia. In inverno utilizza<br />

ambienti simili a quelli di nidificazione. In Italia è presente nella Pianura Padana, fino alle zone costiere,<br />

mentre è localizzata ed irregolare nelle regioni centro-meridionali. In Lombardia si è verificata un‟espansione di<br />

areale, rispetto all‟unico sito di nidificazione conosciuto a fine anni ‟70, per la recente colonizzazione degli<br />

ambienti agricoli frammisti a zone umide, anche di estensione limitata, e delle aree palustri in prossimità dei<br />

principali fiumi e dei grandi laghi (Orioli, 2008b).<br />

Il falco di palude è in aumento in quasi tutto l‟areale sin dal 1970, tranne in alcuni paesi sudorientali dove la<br />

specie è diminuita nel decennio 1990-2000. A livello nazionale la popolazione ha evidenziato un andamento<br />

demografico in aumento e un‟espansione territoriale, che si sono presumibilmente verificati anche in<br />

Lombardia; attualmente, a scala regionale, la consistenza della popolazione, seppur difficilmente valutabile<br />

con accuratezza, potrebbe attestarsi tra le 200 e le 350 coppie. All‟interno del SIC la specie è presente come<br />

svernante e di passo; possibile è da ritenersi anche la nidificazione lungo le aree umide adatte lungo il corso<br />

del fiume. La principale minaccia per il falco di palude è rappresentata dal disturbo antropico e dalla<br />

frammentazione e distruzione degli habitat ottimali. Sono necessari perciò interventi volti alla conservazione e<br />

gestione delle zone umide e della vegetazione ripariale, soprattutto lungo le aste fluviali, dove la specie pare in<br />

espansione. Costituiscono una minaccia anche l‟utilizzo di pesticidi clororganici e le uccisioni illegali (Orioli,<br />

2008b).<br />

Stato di conservazione: non favorevole/inadeguato.<br />

Pandion haliaetus - Falco pescatore: il falco pescatore è una specie a distribuzione subcosmopolita. In Italia<br />

risulta invece estinto come nidificante, anche se può essere presente nei mesi primaverili-estivi come<br />

estivante. Presenze più regolari sul territorio nazionale si hanno durante la migrazione che ha luogo tra agosto<br />

e l‟inizio di novembre e tra marzo e maggio. È presente anche come svernante. L‟habitat riproduttivo è<br />

caratterizzato dalla presenza di corpi idrici, dolci o salmastri, oppure colonizza coste marine con vegetazione<br />

forestale e acque poco agitate. Anche durante la migrazione frequenta ambienti ripariali, dove può reperire<br />

adeguate risorse alimentari, rappresentate da pesci di media taglia, catturati a pelo d‟acqua.<br />

La specie soffre delle uccisioni illegali, dell‟urbanizzazione costiera e dell‟eventuale contaminazione da<br />

mercurio e da organoclorurati.<br />

Stato di conservazione: sconosciuto.<br />

Sterna hirundo – Sterna comune: la sterna comune frequenta generalmente i grandi fiumi durante il periodo di<br />

nidificazione, in particolare le isolette di piccole dimensioni spoglie o comunque con scarsa presenza di<br />

vegetazione. In alcuni casi è possibile osservare la specie nidificare in ghiareti o nei sabbioni molto vasti<br />

STUDIO DI INCIDENZA. DEL P.G.T.<br />

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