Documento 3 - Sistema informativo sovracomunale - Alto Milanese
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COMUNE DI TURBIGO PIANO DI GOVERNO DEL TERRITORIO<br />
caratteristiche tipologiche, morfologiche e stilistiche; su di essi potranno essere effettuati solo<br />
interventi di manutenzione ordinaria, manutenzione straordinaria, restauro e risanamento<br />
conservativo, ristrutturazione edilizia senza alterazione delle parti esterne. Eventuali nuove<br />
costruzioni, qualora ammesse potranno essere realizzate solo in caso di comprovata necessità. Le<br />
stesse devono inoltre rispettare le seguenti prescrizioni: a) di norma devono essere effettuate in<br />
prossimità ed a completamento dell‟insediamento preesistente, salvo documentate esigenze; b) i<br />
progetti devono essere corredati dalla documentazione del verde circostante; c) i progetti devono<br />
conformarsi alle tipologie costruttive presenti nell‟area del Castanese; d) le residenze saranno<br />
preferibilmente inserite nel sistema architettonico complessivo dell‟azienda anziché essere costituite<br />
da edifici isolati; e) i manufatti agricoli (capannoni, tettoie, stalle, ecc.) possono essere realizzati con<br />
sistemi di costruzione prefabbricati a condizione che siano accompagnati da interventi di inserimento<br />
ambientale e paesaggistico; f) i rivestimenti esterni e la colorazione degli edifici devono uniformarsi ai<br />
manufatti tipici dell‟architettura rurale, con valori cromatici riconducibili ai colori delle terre naturali. Le<br />
recinzioni possono essere realizzate mediante siepi o rete metallica e siepe soltanto per esigenze di<br />
tutela di aree edificate e impianti e relative pertinenze, nonché per attività orto-florovivaistiche e di<br />
allevamento. In relazione al paesaggio agrario, deve essere garantita la continuità e l'efficienza della<br />
rete idrica, conservandone i caratteri di naturalità e ricorrendo ad opere idrauliche artificiali<br />
(canalizzazioni, sifonature, ecc.) solo ove ciò sia imposto da dimostrate esigenze di carattere tecnico.<br />
Sono raccomandati gli interventi di tutela, qualificazione e ricostruzione degli elementi compositivi<br />
della trama del paesaggio agrario, quali la rete irrigua, le alberature di ripa, gli edifici rurali e il relativo<br />
reticolo storico di connessione;<br />
- manufatti e aree di particolare importanza: trattasi di manufatti di architettura militare, religiosa, civile<br />
non residenziale, civile residenziale, di archeologia industriale, giardini e parchi storici. Viene erseguita<br />
la tutela conservativa e la promozione del riutilizzo e del recupero. Per i giardini e parchi storici gli<br />
interventi dovranno tendere alla conservazione dell‟impianto distributivo originario, con l‟eliminazione<br />
di parti recenti incoerenti col medesimo; alla ricostituzione dell‟antico impianto, ove sia accertato che<br />
quello attuale – o parti dello stesso – sono del tutto estranee all‟impianto originario; alla<br />
conservazione dei manufatti o dei ruderi esistenti, sui quali potranno essere effettuati solo interventi<br />
appartenenti alle seguenti categorie: manutenzione ordinaria, manutenzione straordinaria, restauro e<br />
risanamento conservativo; alla cura delle essenze arboree ed arbustive esistenti e coerenti coi<br />
caratteri del giardino o parco; alla messa a dimora di essenze arboree ed arbustive coerenti con con<br />
detti caratteri;<br />
- percorsi d‟interesse paesistico: trattasi dei tracciati viari che costituiscono fondamento<br />
dell‟organizzazione storica del territorio, così come rilevato dalla cartografia storica dell‟IGM del 1888.<br />
Gli interventi su ciascun percorso, o in adiacenza o in prossimità del medesimo, dovranno tendere alla<br />
valorizzazione e conservazione del tracciato e dei caratteri fisici, morfologici, vegetazionali o<br />
insediativi che costituiscono gli elementi di riconoscibilità del percorso; al mantenimento, lungo il<br />
percorso, dei luoghi da cui si godono viste panoramiche; alla preservazione dei relativi coni visuali; al<br />
mantenimento dei luoghi e dei beni di cui si gode la vista;<br />
- aree a rischio archeologico: comprendono una fascia di territorio che partendo dal castello include la<br />
parte più antica dell‟edificato, attraversa la centrale termoelettrica e prosegue verso sud fino a<br />
comprendere i prati di Basla. Altre limitate aree sono inoltre localizzate lungo il corso del Ticino e del<br />
Canale Scaricatore. In dette aree ogni tipo di scavo e o di movimento del suolo e del sottosuolo dovrà<br />
essere preventivamente segnalato, a cura del titolare del permesso di costruire (o comunque del<br />
committente dei lavori), alla competente Sopraintendenza ai Beni Archeologici. La prova dell‟avvenuta<br />
comunicazione costituisce condizione per il rilascio del titolo abilitativo all‟effettuazione delle opere;<br />
STUDIO DI INCIDENZA. DEL P.G.T.<br />
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