Documento 3 - Sistema informativo sovracomunale - Alto Milanese
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COMUNE DI TURBIGO PIANO DI GOVERNO DEL TERRITORIO<br />
- aree a vincolo idrogeologico: gli interventi su dette aree sono soggetti alla procedura di cui al Regio<br />
Decreto 30 dicembre 1923, n. 3267;<br />
- pertinenze occupate dall‟ex conceria Cedrati, localizzate in zona semicentrale rispetto al centro<br />
abitato, nelle vicinanze del Naviglio. Si prevede la realizzazione su dette aree di un insediamento<br />
polifunzionale con destinazione prevalentemente commerciale (formula dell‟Outlet) oltre che ricettiva,<br />
residenziale e servizi, curando nel frattempo che sia garantita l‟eliminazione della contaminazione dei<br />
suoli e delle acque derivanti dalla precedente destinazione ad industria conciaria;<br />
- orli di terrazzi: corrispondono alle scarpate dei terrazzamenti morfologici. Obiettivo è la conservazione<br />
delle forme più evidenti in quanto soggette a trasformazione e ad eventuale instabilità morfologica.<br />
Nella fascia comprendente detti orli si applica la seguente disciplina: a) in una fascia, calcolata<br />
comprendendo la scarpata e – per una profondità pari all‟altezza della scarpata stessa – nei terreni<br />
rispettivamente all‟esterno del ciglio del terrazzo e del piede della scarpata, non sono ammessi né i<br />
movimenti di terra, ancorché connessi all‟uso agricolo, né la trasformazione dei prati permanenti in<br />
seminativi, né la messa a coltura delle aree boscate; in tale ambito il taglio della vegetazione arborea<br />
è consentito solo nei modi, con le cautele e con le autorizzazioni previste dalla vigente disciplina<br />
forestale; b) sulla scarpata morfologica non è consentita la realizzazione di nuovi manufatti edilizi,<br />
salvo quelli eventualmente necessari per il consolidamento del suolo e, ove risultino non altrimenti<br />
localizzabili, quelli costituenti parte di opere o di impianti pubblici o di interesse generale, dichiarati di<br />
pubblica utilità; c) sui manufatti e sugli edifici esistenti sono consentiti solo interventi di manutenzione<br />
ordinaria e straordinaria;<br />
- area in corso di caratterizzazione e/o di bonifica: corrisponde alla centrale termoelettrica e ad un‟area<br />
sita all‟incrocio fra la linea ferroviaria e la Roggia del Molino. In tali aree trovano integrale applicazione<br />
le norme in materia di bonifica dei suoli, ed in particolare il D.M. 25 ottobre 1999, n. 471 “Regolamento<br />
recante criteri, procedure e modalità per la messa in sicurezza, la bonifica e il ripristino ambientale dei<br />
siti inquinati, ai sensi dell'articolo 17 del decreto legislativo 5 febbraio 1997, n. 22, e successive<br />
modificazioni e integrazioni” (recante “attuazione delle direttive 91/156/CEE sui rifiuti, 91/689/CEE sui<br />
rifiuti pericolosi, e 94/62/CE sugli imballaggi e sui rifiuti di imballaggio”);<br />
- impianto di depurazione comunale esistente: trattasi dell‟impianto di depurazione esistente a valle<br />
della zona industriale posta a sud ovest dell‟abitato. Al fine di una corretta gestione delle risorse<br />
idriche sotterranee e di tutto il ciclo idrogeologico, in caso di ampliamento dell‟impianto di depurazione<br />
esistente dovrà essere prevista, ove possibile, l‟adozione del trattamento terziario e di processi di<br />
fitodepurazione e di lagunaggio. Deve essere, inoltre, incentivato il riuso delle acque depurate. Sono<br />
fatte salve le norme in materia di realizzazione e ampliamento degli impianti di depurazione: in<br />
particolare detto ampliamento potrà avvenire solo a condizione che le strutture deputate al<br />
trattamento dei reflui (es. vasche di sedimentazione, ispessitori, fanghi, ecc.) non vengano poste a<br />
distanza inferiore a 100 m dagli edifici circostanti esistenti, ancorché aventi destinazione produttiva;<br />
- fascia di naturalità intermedia: detta fascia è finalizzata alla costituzione di una rete ecologica che nel<br />
PTCP “costituisce progetto strategico paesistico-territoriale di livello <strong>sovracomunale</strong>”. Gli interventi di<br />
trasformazione urbanistica, edilizia, morfologica e silvo-colturale da effettuare entro detta fascia,<br />
qualora consentiti dovranno essere effettuati secondo i seguenti criteri: a) i progetti di opere<br />
suscettibili di causare ulteriore frammentazione della rete ecologica, dovranno prevedere opere di<br />
mitigazione e di inserimento ambientale, ovvero di compensazione ambientale, indicativamente<br />
conformi a quanto contenuto nel “Repertorio B” del PTCP; b) le compensazioni ambientali dovranno<br />
favorire la realizzazione di nuove unità ecosistemiche, coerenti con le finalità del progetto di rete<br />
ecologica provinciale;<br />
- area a rischio molto elevato di tipo 1. Trattasi di area localizzata lungo il Ticino, corrispondente alla<br />
“zona I” del Piano Stralcio per l‟Assetto Idrogeologico (PAI) di cui alla Legge 18 maggio 1989, n. 183.<br />
STUDIO DI INCIDENZA. DEL P.G.T.<br />
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