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Documento 3 - Sistema informativo sovracomunale - Alto Milanese

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COMUNE DI TURBIGO PIANO DI GOVERNO DEL TERRITORIO<br />

interventi di mitigazione ambientale. Viene imposta la tutela delle aree boscate già esistenti con la<br />

prescrizione di piantumare nuova vegetazione in sostituzione di quella eventualmente prelevata.<br />

5. Zona C2 (zone agricole e forestali a prevalente interesse paesaggistico) corrispondente ad una<br />

porzione di terriorio posta a sud est lungo confini con il territorio comunale di Robecchetto con Induno.<br />

Nelle zone C2 il territorio è destinato prevalentemente all‟attività agricola nel rispetto degli elementi di<br />

caratterizzazione paesistica, di conseguenza sono ammessi tutti gli interventi edilizi inerenti la<br />

conduzione dei fondi agricoli e/o il mantenimento delle strutture zootecniche esistenti. È ammesso<br />

altresì il recupero delle strutture produttive esistenti ad usi residenziali, a scopi sociali o per strutture<br />

per il tempo libero, purché non venga realizzata nuova volumetria e vengano predisposti interventi di<br />

mitigazione ambientale. Viene imposta la tutela delle aree boscate già esistenti con la prescrizione di<br />

piantumare nuova vegetazione in sostituzione di quella eventualmente prelevata.<br />

Al fine di una maggiore definizione di dettaglio, funzionale ad una più organica tutela e gestione dell‟area<br />

protetta, il PTC individua inoltre, sul territorio comunale di Turbigo, le seguenti ulteriori zone ed aree:<br />

la zona di iniziativa comunale orientata (Zona IC), comprendente l‟aggregato urbano principale. In<br />

questa zona (art. 12 delle n.t.a. del PTC) le decisioni in materia di pianificazione urbanistica all‟interno<br />

di tali zone sono demandate dal PTC agli strumenti urbanistici comunali, che possono anche definirne<br />

la relative delimitazioni per portarle a coincidere con suddivisioni reali rilevabili sul terreno, ovvero su<br />

elaborati cartografici in scala maggiore, senza che ciò costituisca variante al PTC stesso. Il PTC indica<br />

i seguenti criteri metodologici da osservare “tendenzialmente” nella pianificazione urbanistica<br />

comunale: a) contenimento della capacità insediativa, orientata prevalentemente al soddisfa-cimento<br />

dei bisogni della popolazione esistente e cioè: 1. al saldo naturale della popolazione; 2. Al fabbisogno<br />

abitativo documentato da analisi; 3. ad eventi di carattere socio-economico extraresidenziale valutabili<br />

ed auspicabili dall‟Amministrazione comunale; b) l‟aggregato urbano dovrà tendere ad essere definito<br />

da perimetri continui al fine di diminuire gli oneri collettivi di urbanizzazione e conseguire una migliore<br />

economia nel consumo del territorio e delle risorse territoriali. Dovrà essere prioritariamente previsto il<br />

riutilizzo del patrimonio edilizio esistente; nel caso di nuove zone d‟espansione queste dovranno<br />

essere aggregate all‟esistente secondo tipologie compatibili con l‟ambiente evitando la formazione di<br />

conurbazioni; gli indici urbanistici e le altezze massime dovranno tener conto delle caratteristiche<br />

morfologiche del contesto, rispettando soprattutto nei tessuti storici consolidati la continuità delle<br />

cortine edilizie e l‟andamento dei tracciati storici anche in relazione alla conferma e valorizzazione dei<br />

rapporti visuali tra i diversi luoghi.<br />

Due aree di promozione economica e sociale (Zone D), una localizzata ad ovest del territorio edificato,<br />

a circa 500 m dal Fiume, in località Tre Salti e l‟altra, posta più a sud in riva al Fiume, corrispondente<br />

alla Colonia Elioterapica. Queste zone (art. 10 delle n.t.a. del PTC): sono dal PTC ritenute aree “già<br />

modificate da processi di antropizzazione dovuti ad un uso storicizzato delle stesse conseguente allo<br />

svolgimento di attività socio-ricreative esercitate dalle collettività locali e per la tradizionale fruizione<br />

del fiume esercitata dai visitatori”.<br />

L‟area di divagazione del Fiume Ticino (Area F) costituita dal territorio interessato dall‟evoluzione del<br />

Fiume in cui si persegue l‟obiettivo di consentire il naturale evolvere della dinamica fluviale. Il PTC<br />

definisce tale l‟area costituita dall‟insieme dei territori interessati dall‟evoluzione del fiume ed<br />

identificati cartograficamente in base agli studi effettuati sulle divagazioni e sulle piene fluviali<br />

storicamente documentate. In tale area è perseguito l‟obiettivo di consentire il naturale evolversi dei<br />

fenomeni della dinamica fluviale e degli ecosistemi da questa sostenuti.<br />

Un‟area degradata da recuperare (Area R), coincidente con l‟area denominata Vita Mayer. Ai sensi<br />

dell‟art. 11 delle n.t.a., il PTC individua come “aree degradate” quelle porzioni di territorio nelle quali<br />

pregresse situazioni di degrado, compromissione o incompatibilità - nella destinazione d‟uso - con<br />

STUDIO DI INCIDENZA. DEL P.G.T.<br />

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