CULTURA E DEMOCRAZIA TRA COSTITUZIONE ... - USP di Vicenza

28 MARCO GIAMPIERETTI
Se si dà un’occhiata ai numeri, la situazione della cultura in
Italia appare in effetti allarmante. Secondo un recente studio sul
livello di istruzione dei cittadini nei paesi sviluppati, solo il 9%
degli italiani dai 25 ai 64 anni è in possesso di una laurea, contro
il 21% dei francesi, il 23% dei tedeschi e il 25% degli inglesi;
inoltre, solo il 42% degli italiani nella stessa fascia di età possiede
un diploma, contro il 62% dei francesi e degli inglesi e
l’81% dei tedeschi 113 ; mentre sono quasi sei milioni, pari al 12%
della popolazione, gli italiani totalmente analfabeti o senza alcun
titolo di studio. Ma il dato più preoccupante è che nell’ultimo
decennio lo scenario non è cambiato di molto: il numero dei laureati
è rimasto pressoché invariato e il tasso di scolarità è aumentato
appena dell’1,19% 114 . Segno che in questo periodo la
crescita culturale del paese è stata praticamente ferma. Non solo.
Accade purtroppo sempre più spesso di riscontrare anche tra le
persone più istruite (diplomati e perfino laureati) una non perfetta
padronanza della lingua italiana, specialmente scritta, e una
limitata conoscenza di materie di base quali la storia, la geografia,
le lingue straniere e l’informatica.
La scarsa cultura sia umanistica che scientifica degli italiani,
dovuta in gran parte alle lacune del nostro sistema educativo, si
riflette negativamente sulla loro capacità di acquisire ed elaborare
la crescente mole di informazioni necessarie per padroneggiare
la realtà che li circonda. Non è un caso che nel nostro
paese si guardi così tanto la televisione, un mezzo di comunicazione
facile da utilizzare e intellettualmente poco impegnativo, e
si leggano così poco i giornali (per non parlare dei libri). Anche
113 Cfr. T. DE MAURO, La cultura degli italiani, Roma-Bari, Laterza, 2005 5 , 22. V.,
inoltre, il rapporto ISTAT Cento statistiche per il paese del 2007 (prima edizione), da cui
risulta che l’Italia è agli ultimi posti della graduatoria europea per tasso di scolarità,
spesa pubblica per l’istruzione (pari al 4,4% del PIL contro una media UE del 5,1%)
e spesa individuale per i consumi culturali (pari al 6,9% delle spese per i consumi finali
contro una media UE del 9,5%).
114 Cfr. i risultati della ricerca svolta dall’Università di Castel Sant’Angelo dell’UNLA,
basata sui dati ISTAT relativi al censimento del 2001 e pubblicata su Corrieredellasera.it
del 15 novembre 2005.