CULTURA E DEMOCRAZIA TRA COSTITUZIONE ... - USP di Vicenza
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38 MARCO GIAMPIERETTI<br />
25-26 giugno 2006. Si è detto in proposito che la nostra Costituzione<br />
è <strong>di</strong>fficile da demolire perché i suoi principi <strong>di</strong> democrazia,<br />
libertà, eguaglianza, <strong>di</strong>gnità umana, solidarietà, pace, giustizia –<br />
espressione <strong>di</strong> esigenze universali e intramontabili – «non sono<br />
scritti sulla sabbia» 150 , ma incisi sulla «roccia» <strong>di</strong> «un patto giurato<br />
fra uomini liberi che volontari si adunarono, per <strong>di</strong>gnità non<br />
per o<strong>di</strong>o, decisi a riscattare la vergogna e il terrore del mondo» 151 .<br />
Tuttavia è anche vero che negli ultimi tempi si sta assistendo a<br />
una progressiva erosione dei suoi significati sotto la spinta <strong>di</strong> forze<br />
portatrici <strong>di</strong> ideologie e linguaggi estranei, se non ad<strong>di</strong>rittura<br />
ostili, ai valori espressi dalla Carta. Si tratta <strong>di</strong> un processo silenzioso<br />
e sotterraneo, che sta mettendo a rischio molte delle conquiste<br />
finora ottenute nella realizzazione dei <strong>di</strong>ritti fondamentali<br />
– soprattutto <strong>di</strong> quelli sociali – e della democrazia.<br />
Forse un buon modo <strong>di</strong> cominciare per superare l’attuale<br />
fase <strong>di</strong> decadenza della società italiana e cercare <strong>di</strong> ricostruire un<br />
«senso comune» repubblicano e democratico, fondato sui valori<br />
della libertà, dell’eguaglianza, della solidarietà e della partecipazione,<br />
è quello <strong>di</strong> considerare la Costituzione come un punto <strong>di</strong><br />
riferimento culturale oltre che giuri<strong>di</strong>co 152 . Una Costituzione che<br />
150 D. GALLO, La Costituzione della Repubblica italiana, in AA.VV.,Salviamo la<br />
Costituzione, a cura <strong>di</strong> D. Gallo, F. Ippolito, Taranto, Chimienti, 2005, 22, secondo cui<br />
«questo spiega la perdurante vitalità della Costituzione e la sua capacità <strong>di</strong> resistenza<br />
ai tentativi <strong>di</strong> manomissione che sono stati portati avanti nel tempo e che sono <strong>di</strong>ventati<br />
particolarmente insi<strong>di</strong>osi a partire dall’ultimo decennio del secolo scorso».<br />
151 Così P. CALAMANDREI nella famosa epigrafe (recante la data del 4.12.1952, ottavo<br />
anniversario del sacrificio <strong>di</strong> Duccio Galimberti) dettata per una lapide «ad ignominia»<br />
ad Albert Kesselring, comandante in capo delle forze armate <strong>di</strong> occupazione<br />
tedesche in Italia, collocata nell’atrio del Palazzo Comunale <strong>di</strong> Cuneo in segno <strong>di</strong> imperitura<br />
protesta per l’avvenuta scarcerazione del criminale nazista. Nello stesso senso<br />
v. il <strong>di</strong>scorso <strong>di</strong> inse<strong>di</strong>amento dell’Assemblea costituente tenuto da U. TERRACINI, Discorsi<br />
parlamentari, I, Roma, Senato della Repubblica, 68, in cui si evocano «il travaglio<br />
generoso, i sacrifici incomparabili, la fede tenace con cui gli italiani in questi anni<br />
durissimi <strong>di</strong> transizione hanno, non ostante tutto, gettato un ponte verso l’avvenire».<br />
152 Cfr. P. HAEBERLE, La cultura giuri<strong>di</strong>ca europea, in AA.VV., La costituzione europea<br />
tra cultura e mercato, a cura <strong>di</strong> P. Ridola, Roma, La Nuova Italia Scientifica,<br />
1997, 23, il quale ricorda che il <strong>di</strong>ritto non è qualcosa <strong>di</strong> già dato, un «fatto della natura»,<br />
ma un «prodotto della cultura», «nei suoi capolavori come i fondamenti costitu-