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CULTURA E DEMOCRAZIA TRA COSTITUZIONE ... - USP di Vicenza

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6 MARCO GIAMPIERETTI<br />

munque li si voglia definire – che negli altri, si deve concludere<br />

che: a) tutti i membri adulti <strong>di</strong> una società sono in linea <strong>di</strong> principio,<br />

salvo rare e limitate eccezioni <strong>di</strong> incapacità legalmente accertata,<br />

sufficientemente qualificati a partecipare alla formazione<br />

delle decisioni collettive vincolanti che li riguardano (principio<br />

<strong>di</strong> libertà politica o autonomía); b) in ogni caso, nessuno è a tal<br />

punto più qualificato degli altri da potergli affidare interamente<br />

e definitivamente il compito <strong>di</strong> prendere tali decisioni (principio<br />

<strong>di</strong> eguaglianza politica o isonomía) 21 .<br />

Vero è, peraltro, che non solo gli oppositori ma anche gli<br />

stessi sostenitori della democrazia hanno sempre considerato l’istruzione<br />

dei citta<strong>di</strong>ni come una con<strong>di</strong>zione necessaria per la loro<br />

partecipazione alla vita politica. Il che può tuttavia significare, e<br />

storicamente ha significato, due cose <strong>di</strong>verse.<br />

Secondo alcuni «con<strong>di</strong>zione» sarebbe sinonimo <strong>di</strong> «requisito»:<br />

in una democrazia rappresentativa la mancanza <strong>di</strong> istruzione<br />

dovrebbe tradursi cioè in un limite all’accesso all’elettorato,<br />

sia attivo che passivo, per evitare il pericolo <strong>di</strong> «un basso livello<br />

<strong>di</strong> intelligenza nel corpo rappresentativo» 22 che non assicuri «un<br />

sufficiente ammontare <strong>di</strong> intelligenza nell’assemblea rappresentativa»<br />

23 (principio <strong>di</strong> esclusione su base culturale). Così, ad esem-<br />

21 V., per tutti, R.A. DAHL, La democrazia e i suoi critici, cit., 76-115; ID., Sulla democrazia,<br />

cit., 76-81. Per un’idea <strong>di</strong> democrazia come sintesi politica dei fondamentali<br />

principi <strong>di</strong> libertà ed eguaglianza, che rappresentano «i due istinti primitivi dell’uomo<br />

come essere sociale»v. H. KELSEN, I fondamenti della democrazia, cit., 226-228. Sul<br />

concetto <strong>di</strong> libertà eguale v. già CICERONE, De Re publica, I, 47, in cui si afferma che<br />

«nulla alia in civitate, nisi in qua populi potestas summa est, ullum domicilium libertas<br />

habet; qua quidem certe nihil potest esse dulcius, et quae si aequa non est ne libertas quidem<br />

est». Per un’attenta analisi del concetto <strong>di</strong> isonomía come «pari <strong>di</strong>ritto all’attività<br />

politica, che nella polis era prevalentemente un’attività <strong>di</strong>alogica», e, dunque, come libertà<br />

<strong>di</strong> «parola» e <strong>di</strong> «comunicazione tra eguali nello spazio pubblico dell’agorà» (sostanzialmente<br />

equivalente a isegoría e al più tardo isología), v. H. ARENDT, Was ist Politik?<br />

Fragmente aus dem Nachlass (1956-1957), Hrsg. U. LUDZ, München, Piper, 1993<br />

[tr. it. Che cos’è la politica?, Torino, Einau<strong>di</strong>, 2006, 30-40].<br />

22 J.S. MILL, Considerations on Representative Government (1861), in ID., Collected<br />

Works, 33, Toronto-London, University of Toronto Press-Routledge & Kegan Paul,<br />

1963-1991, XIX (1977) [tr. it. Considerazioni sul governo rappresentativo, Milano,<br />

Bompiani, 1946, cap. VII].

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