Rapporto di ricerca (3.6 MB) - Agenzia Regionale Centrale Acquisti ...
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Progetto <strong>di</strong> <strong>ricerca</strong> “BIAZO”: Bilancio dell’Azoto nei bovini da latte<br />
Introduzione<br />
G. Matteo Crovetto<br />
Dipartimento <strong>di</strong> Scienze Animali – Università degli Stu<strong>di</strong> <strong>di</strong> Milano<br />
La Regione Lombar<strong>di</strong>a è, tra tutte le regioni del nostro paese, quella che ha i maggiori fabbisogni <strong>di</strong><br />
azoto.<br />
Questo elemento, pur presente nell’aria in grande quantità (78% in volume), rappresenta un costo<br />
alimentare non trascurabile in quanto soprattutto la riduzione dell’azoto gassoso assorbito dalle<br />
leguminose, ma anche del nitrato assorbito da tutti i vegetali e la sua incorporazione nelle molecole<br />
proteiche, richiedono un elevato <strong>di</strong>spen<strong>di</strong>o energetico (ATP). A fronte <strong>di</strong> questo onere bioenergetico<br />
(e quin<strong>di</strong> economico), nelle <strong>di</strong>ete si registra una presenza <strong>di</strong> azoto contenuta (1,7-3,5%) rispetto al<br />
totale degli elementi chimici.<br />
Tuttavia, sebbene presente nella <strong>di</strong>eta in modeste proporzioni, l’azoto rappresenta un problema<br />
agro-ambientale notevole perché la sua forma ossidata (NO3 - ), quando presente nei suoli oltre il<br />
limite della capacita <strong>di</strong> assorbimento delle colture, percola o scorre in superficie nei corpi idrici.<br />
Al contrario dell’azoto, altri tre elementi quali il carbonio (C), l’idrogeno (H) e l’ossigeno (O), che<br />
rappresentano la quota maggiore degli elementi chimici nelle <strong>di</strong>ete, sono implicati in modo assai<br />
meno rilevante (ve<strong>di</strong> metanogenesi e relativo contributo all'effetto serra) in problematiche <strong>di</strong> tipo<br />
agro-ambientale.<br />
Il fatto che un elemento come l’azoto, così poco rappresentato nelle razioni zootecniche, sia<br />
coinvolto in termini <strong>di</strong> inquinamento agro-ambientale richiama l'attenzione in particolare su due<br />
aspetti: 1) il ruolo nodale degli apporti <strong>di</strong> refluo e concimi azotati chimici al campo in relazione alle<br />
asportazioni dello stesso elemento con l’avvicendamento agrario; 2) il miglioramento<br />
dell’efficienza <strong>di</strong> utilizzazione metabolica dell’azoto per ruminanti e monogastrici, notoriamente<br />
bassa, soprattutto per animali in accrescimento rispetto a quelli in lattazione, a parità <strong>di</strong> fisiologia<br />
<strong>di</strong>gestiva.<br />
Il presente progetto si è concentrato unicamente sui bovini da latte e non ha quin<strong>di</strong> preso in<br />
considerazioni aspetti, essenziali per l'alimentazione proteica dei monogastrici, quali la "proteina<br />
ideale" e l'integrazione aminoaci<strong>di</strong>ca delle <strong>di</strong>ete.<br />
Nel rapporto finale del novembre 1999, la Commissione Europea ha in<strong>di</strong>cato, per la vacca da latte,<br />
un'efficienza complessiva del 24% per trasformare l’azoto “vegetale” della <strong>di</strong>eta in azoto “animale”<br />
(soprattutto latte e, in piccolissima percentuale, feto).<br />
Sulla base <strong>di</strong> queste in<strong>di</strong>cazioni una bovina me<strong>di</strong>a <strong>di</strong> un allevamento europeo che ingerisce 3,2 kg/d<br />
<strong>di</strong> proteina vegetale ne elimina nei reflui 3,2 x 76/100 = 2,43 kg/d pari alla proteina contenuta in 7<br />
kg circa <strong>di</strong> semi <strong>di</strong> soia. Per il suino all’ingrasso ritroviamo nei reflui ogni giorno l’equivalente<br />
proteico <strong>di</strong> oltre 0,8 kg <strong>di</strong> semi <strong>di</strong> soia per capo allevato e per le scrofe quasi 1,1 kg <strong>di</strong> semi <strong>di</strong> soia.<br />
La scarsa efficienza complessiva del processo metabolico animale si riflette negativamente<br />
sull’economia del processo ed i ¾ delle importazioni <strong>di</strong> soia dagli Stati Uniti e dal Brasile finisce<br />
sostanzialmente nei reflui.<br />
È nell’ambito <strong>di</strong> questi valori economici ed agro-ambientali che la <strong>di</strong>rettiva 91/676 CEE<br />
denominata “Direttiva Nitrati” aveva preso corpo sin dal lontano 1991. A seguito <strong>di</strong> tale <strong>di</strong>rettiva,<br />
l'11 maggio 1999 venne emanata la legge 152 (testo unico sulle acque) che all'art. 38 rimandava la<br />
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