Trattamento degli scarichi di acque reflue: Norme tecniche
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ore alle 6 ore, a seconda del tipo <strong>di</strong> liquame e dei criteri <strong>di</strong> <strong>di</strong>mensionamento. In tale vasca si instaurano<br />
fenomeni <strong>di</strong> tipo fisico-chimico e biologico che provocano l’ossidazione chimica <strong>di</strong> composti riducenti.<br />
Durante il tempo in cui il liquame soggiorna nelle vasche <strong>di</strong> aerazione i microrganismi utilizzano per il<br />
loro sviluppo parte delle sostanze organiche solubili presenti nei liquami rendendoli così se<strong>di</strong>mentabili e<br />
colloidali inglobati nella massa fioccosa previa solubilizzazione con particolari enzimi.<br />
Quando il liquame passa alla successiva fase <strong>di</strong> se<strong>di</strong>mentazione secondaria tali fiocchi tendono a<br />
depositarsi sul fondo della vasca, mentre il liquame purificato sfiora dai canali <strong>di</strong> raccolta delle vasche <strong>di</strong><br />
se<strong>di</strong>mentazione.<br />
Possono quin<strong>di</strong> seguire ulteriori trattamenti quali <strong>di</strong>sinfezione o trattamenti terziari prima<br />
dell’immissione dell’effluente nel recapito finale.<br />
L’ossigeno è immesso nella massa liquida con adatti macchinari ed è utilizzato dai microrganismi per lo<br />
sviluppo dei processi <strong>di</strong> assimilazione e <strong>di</strong> degradazione della sostanza organica.<br />
I fanghi, continuamente ricircolati dal comparto <strong>di</strong> se<strong>di</strong>mentazione a quello ossidativo sono soggetti a<br />
tempi <strong>di</strong> aerazione prolungata e ciò garantisce elevati ren<strong>di</strong>menti depurativi.<br />
Per mantenere costante la concentrazione del fango nella fase ossidativa, parte del fango viene<br />
allontanato (fango <strong>di</strong> supero).<br />
Normalmente i fanghi <strong>di</strong> supero sono sollevati a monte della se<strong>di</strong>mentazione primaria in modo che<br />
mescolandosi con i fanghi primari subiscono un processo d’ispessimento e la miscela <strong>di</strong> fanghi misti<br />
può essere meglio trattata nelle fasi successive.<br />
L’esercizio <strong>di</strong> un impianto impostato secondo lo schema precedente è particolarmente complesso ed<br />
oneroso pertanto, quando gli impianti sono <strong>di</strong> piccole o me<strong>di</strong>e capacità, si realizzano impianti con<br />
schema semplificato in cui viene eliminata la se<strong>di</strong>mentazione primaria.<br />
In questo tipo d’impianto i fanghi secondari vengono stabilizzati in vasche aerobiche, del tutto simili a<br />
quelle <strong>di</strong> ossidazione<br />
8.1. Impianti ad aerazione prolungata<br />
Per piccole comunità, da unità unifamiliari a popolazioni dell'or<strong>di</strong>ne <strong>di</strong> 2000÷5000 abitanti; si è imposto<br />
uno schema "semplificato" <strong>di</strong> impianto a fanghi attivi <strong>di</strong> grande semplicità operativa e caratterizzato da<br />
stabilità <strong>di</strong> funzionamento. Si tratta <strong>di</strong> uno schema cosiddetto ad aerazione prolungata (talora in<strong>di</strong>cato<br />
anche a ossidazione totale o in termini anglosassoni extended aeration), che si <strong>di</strong>stingue per le seguenti<br />
particolarità:<br />
• <strong>di</strong> norma non è prevista la se<strong>di</strong>mentazione primaria;<br />
• la fase <strong>di</strong> aerazione a fanghi attivi è <strong>di</strong>mensionata con tempi <strong>di</strong> ritenzione molto lunghi<br />
(da cui la denominazione) in modo da garantire un prolungato stazionamento della<br />
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