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Trattamento degli scarichi di acque reflue: Norme tecniche

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Tali esigenze non si pongono nei processi a raggi UV, applicabili per potenzialita` a partire da 200÷250<br />

A.E. La qualità batteriologica del refluo è però largamente influenzata dalle sue caratteristiche in termini<br />

<strong>di</strong> soli<strong>di</strong> sospesi e <strong>di</strong> trasmittanza; elevati ren<strong>di</strong>menti possono richiedere l’inserimento <strong>di</strong> una fase <strong>di</strong><br />

filtrazione.<br />

In molti casi può risultare opportuno evitare un trattamento specifico <strong>di</strong> <strong>di</strong>sinfezione, ricorrendo a<br />

trattamenti secondari (<strong>di</strong> natura estensiva) atti ad assicurare autonomamente il miglioramento della<br />

qualità batteriologica, sia pur in genere su livelli meno elevati <strong>di</strong> quelli teoricamente conseguibili con la<br />

<strong>di</strong>sinfezione autonoma. Standard batteriologici stringenti sono peraltro conseguibili con i reattori<br />

biologici a membrana, che ormai trovano applicazione preferenziale proprio nel settore dei piccoli<br />

impianti.<br />

12. Smaltimento fanghi<br />

Molti tipi <strong>di</strong> trattamento richiedono l’allontanamento perio<strong>di</strong>co dalla “linea liquami” del fango <strong>di</strong><br />

supero. Nonostante l’obiettivo principale <strong>di</strong> tutti i trattamenti sia quello <strong>di</strong> ottenere un effluente finale<br />

<strong>di</strong> elevata qualità, il trattamento e lo smaltimento del fango assumono particolare importanza e rilevanza<br />

tecnica ed economica in quanto:<br />

• Nel fango <strong>di</strong> supero si trovano concentrati i batteri patogeni, i virus, i parassiti rimossi dai<br />

liquami trattati.<br />

• Il fango viene prodotto in quantità significativa(ve<strong>di</strong> tabella 28) per cui il trattamentosmaltimento<br />

incide notevolmente sui costi <strong>di</strong> gestione<br />

Nei piccoli impianti, per contenere al massimo i costi, si tende a ridurre i trattamenti in loco.<br />

Normalmente si provvede ad estrarre il fango perio<strong>di</strong>camente e ad accumularlo in apposite vasche,<br />

effettuando un ispessimento ed una stabilizzazione, e successivamente a trasportarlo ad un impianto<br />

centralizzato per le ulteriori fasi <strong>di</strong> trattamento e smaltimento finale.<br />

La tabella 28 riporta stime orientative sulla produzione e sulle caratteristiche del fango dei vari processi<br />

depurativi esaminati. Si tratta <strong>di</strong> dati me<strong>di</strong>, da ritenersi ampiamente in<strong>di</strong>cativi. I valori reali <strong>di</strong>pendono<br />

infatti dalle caratteristiche locali dei liquami, dalla temperatura ambientale, dal carico con cui opera<br />

l’impianto, dai ren<strong>di</strong>menti delle singole fasi depurative, dal grado <strong>di</strong> ispessimento e <strong>di</strong> stabilizzazione<br />

ecc. La produzione percentuale <strong>di</strong> fango rispetto al volume <strong>di</strong> liquame trattato <strong>di</strong>pende dall’apporto<br />

idraulico unitario che si assume pari a 200l/(AE d)<br />

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