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FORLÌ. Il bando nazionale<br />

emesso l’anno scorso<br />

dall’Amm instrazione<br />

del Comune di <strong>Forlì</strong> per<br />

l’attribuzione della direzione<br />

artistica del teatro<br />

comunale Diego Fabbri<br />

prevedeva la costruzione<br />

di un cartellone che comprendesse<br />

anche una rassegna<br />

dedicata al teatro<br />

di ricerca, rivelando una<br />

sensib<strong>il</strong>ità istituzionale<br />

per le nuove forme di teatro.<br />

Come noto <strong>il</strong> bando è<br />

stato vinto da un progetto<br />

di co-direzione artistica<br />

firmato da Ruggero Sintoni<br />

e Claudio Casadio<br />

(Accademia Perduta Romagna<br />

Teatri), C la u di o<br />

A n g e li n i ( c o m pa g n i a<br />

Città di Ebla) e Lorenzo<br />

Bazzocchi (masque teatro).<br />

La nuova direzione ha<br />

già incassato alcuni successi,<br />

i numeri parlano<br />

chiaro: 600 spettatori<br />

hanno visto lo spettacolo<br />

di danza “So nic s” di Alessandro<br />

Pietrolini e 630<br />

sono accorsi ad applaudire<br />

<strong>il</strong> clown David Larible,<br />

la stagione di prosa inoltre<br />

è tutta esaurita. Stasera<br />

parte la stagione del<br />

contemporaneo.<br />

Ruggero Sintoni e<br />

Claudio Casadio, cosa<br />

sta accadendo sul palco<br />

del teatro a <strong>Forlì</strong>?<br />

«È stato smontato l’i mpianto<br />

precedente con<br />

l’obiettivo di rappresen-<br />

TEATRO<br />

Contemporaneo a <strong>Forlì</strong><br />

Parlano i direttori artistici<br />

«Valenza internazionale»<br />

tare nel teatro comunale<br />

tutta la città e quindi tutti<br />

i pubblici di cui è formata.<br />

La nostra ampia<br />

proposta prevede oltre a<br />

quelle previste dal bando<br />

le stagioni di teatro moderno<br />

e una denominata<br />

fam<strong>il</strong>y. Stasera inizia la<br />

rassegna sul contemporaneo<br />

che è stata costruita<br />

con spettacoli di grande<br />

qualità e apre agli<br />

spettatori nuovi orizzonti<br />

teatrali concepita con<br />

lo stesso numero di spettacoli<br />

della prosa. La stagione<br />

inoltre si completa<br />

con i workshop (che sono<br />

sold out) e le giornate di<br />

studio».<br />

Lorenzo Bazzocchi,<br />

nella rassegna non<br />

compaiono compagnie<br />

teatrali romagnole, è<br />

casuale?<br />

«La Romagna è considerata<br />

la capitale del teatro<br />

contemporaneo, nella<br />

sua accezione di teatro e<br />

danza di ricerca e speri-<br />

di Tatiana Tomasetta<br />

mentazione. Per questo è<br />

indicata da più parti come<br />

Romagna Felix. Sarebbe<br />

stato quindi assai<br />

fac<strong>il</strong>e comporre un cartellone<br />

di teatro contemporaneo<br />

attingendo alle<br />

realtà del territorio, tra<br />

le quali ricordiamo Masque<br />

Teatro e Città di Ebla<br />

a <strong>Forlì</strong>, Societas Raffaello<br />

Sanzio e Valdoca a<br />

<strong>Cesena</strong>, Francesca Proia<br />

e Fanny Alexander a Ravenna.<br />

La scelta è invece<br />

stata quella di comporre<br />

un cartellone del contemporaneo<br />

che avesse una<br />

valenza nazionale ed internazionale.<br />

La stagione,<br />

che presenta 8 titoli<br />

nei due teatri della città,<br />

<strong>il</strong> Diego Fabbri e Il Piccolo,<br />

ospiterà le più belle<br />

figure del teatro, della<br />

danza e della performance<br />

dell’oggi. Voglio ricordare,<br />

senza porre nessuno<br />

degli altri artisti invitati<br />

in condizione subalterna,<br />

la bravura ed <strong>il</strong> vi-<br />

gore di Ivo Dimchev, artista<br />

virtuoso tra i più poliedrici<br />

della scena europea<br />

e quella Maria Donata<br />

D’urso, campionessa<br />

di acrobazie corporee al<br />

limite del contorsionismo,<br />

che fu la più bella<br />

rivelazione della biennale<br />

teatro di Venezia del<br />

2005.<br />

Claudio Angelini, cosa<br />

occorre oggi per fare<br />

teatro contemporaneo?<br />

«Mettersi in relazione<br />

ad un sistema complesso,<br />

fatto di tempo, spazio, luce,<br />

corpo, parola, suono.<br />

Scoprirsi inventori della<br />

scena da spettatori e spettatori<br />

della scena da attori<br />

e registi. Far collidere<br />

corpo e suono, usare la<br />

parola come musica, usare<br />

la musica come soggetto.<br />

Azzerare e ripensare<br />

gli spazi, per accogliere<br />

m<strong>il</strong>le spettatori o uno solo,<br />

al di là o al di sopra<br />

delle architetture che li<br />

contengono. Ma anche<br />

rompere <strong>il</strong> dominio intellettuale<br />

di tutte le chiese<br />

di cui è fatto <strong>il</strong> teatro e dei<br />

suoi dogmatici sacerdoti.<br />

Voglio attraversarle da<br />

pellegrino, chiedere ospi-<br />

talità e ripartire, senza<br />

dover accettare la tirannia<br />

espressiva o le digressioni<br />

sul metodo di ciascuno<br />

di loro ma solo la<br />

sincera ricerca di un bisogno<br />

di verità che ci accomuna<br />

tutti. Chi crea fa<br />

qualcosa di cui ha assolutamente<br />

bisogno, ancor<br />

prima di espletare un<br />

dono. Mi interessano esperienze<br />

dove è diffic<strong>il</strong>e<br />

nominare le cose o le persone<br />

che agiscono. Regista<br />

di cosa o di chi? Mi<br />

tengo stretto l’imbarazzo<br />

di non riuscire più ad usare<br />

queste parole».

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