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mata in siringa, ma ciò provocò un lago di sangue<br />
perché avevo strappato la vena. Fui trasfer<strong>it</strong>o immediatamente<br />
in isolamento, dove venni legato alle<br />
mani e ai piedi e addir<strong>it</strong>tura immobilizzato con una<br />
cintura al petto.<br />
Gli altri pazienti erano persone distrutte dalla<br />
droga e tipi psichicamente gravemente malati. Con<br />
l’aiuto di alcuni attrezzi che mi procurai di nascosto,<br />
riuscii a evadere da quel reparto. Feci l’autostop<br />
per tornare da Gabi, viaggiando insieme a un’orda<br />
di ubriachi scalmanati. Credevo di aver dimostrato<br />
a tutti di essere più furbo degli altri. Avevamo<br />
la roba migliore, la musica più tosta e le donne più<br />
disponibili. Sex, drugs & rock’n’roll (sesso, droghe<br />
& rock’n’roll), ma avevamo sottoscr<strong>it</strong>to un abbonamento<br />
con la morte<br />
Alla radio sentii l’appello della polizia che mi cercava.<br />
Ora dovevo stare ancora più attento.<br />
La mia libertà durò solo quattro settimane. Venni<br />
arrestato di nuovo e condotto in una clinica per<br />
disintossicarmi dalle droghe. Mi legarono nuovamente<br />
e questa volta mi riservarono una terapia<br />
particolare: con una siringa mi somministrarono<br />
una speciale miscela, composta da diversi psicofarmaci,<br />
che mi mise fuori combattimento per ben 24<br />
ore. Questo trattamento aumentò smisuratamente<br />
il mio disprezzo per il genere umano.<br />
Gli Stones cantavano «pain in my heart» (dolore<br />
nel mio cuore). Alla fine dell’ottobre del ’73 tornai<br />
in libertà. Sentii dire che nel frattempo la mia ragazza<br />
aveva una relazione con un altro uomo in una<br />
clinica dell’Algovia. Joachim era un bravo autista.<br />
Completamente fatti, andammo lì. Tirai fuori il mio<br />
revolver e piombammo nella clinica, ordinando a<br />
tutti di avvicinarsi. Pronunciai qualche battuta arrogante<br />
e poi «liberammo» la mia ragazza, portandola<br />
via con noi. Prima di tornare a Monaco di Baviera<br />
svaligiammo una farmacia nelle vicinanze.<br />
Questa volta venni arrestato per sequestro di persona<br />
e per aver preso in ostaggio della gente. Finii in<br />
prigione e poi venni trasfer<strong>it</strong>o nella famosa «fortezza»<br />
di Haar, una struttura riservata appos<strong>it</strong>amente<br />
ai criminali malati di mente. Rainer, un tossicodipendente,<br />
mi aiutò a evadere dalla fortezza. Era il<br />
carnevale del’74 e tutti lo festeggiavano. Approf<strong>it</strong>tai<br />
dell’occasione, aprii la finestra e mi calai giù dalla<br />
parete esterna usando le lenzuola annodate. Rainer<br />
conosceva bene la zona e ci portò in un villaggio<br />
vicino. All’orizzonte scorgemmo le luci lampeggianti<br />
della pattuglia che ci cercava. Annes venne<br />
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