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R.I.P. - Diotiama.it

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«...una nuova v<strong>it</strong>a<br />

in grande stile, alla<br />

Bonnie e Clyde».<br />

a prenderci e la mattina seguente i t<strong>it</strong>oli dei giornali<br />

riportavano la notizia, corredata delle nostre<br />

foto: «Giovani pregiudicati in costume carnevalesco<br />

si aprono un varco verso la libertà!» Si scatenò un<br />

grande dibatt<strong>it</strong>o pubblico sulla sicurezza delle carceri.<br />

Poi Joachim ci tradì. In segu<strong>it</strong>o, nella «fortezza»<br />

di Haar, fu costru<strong>it</strong>o un muro alto otto metri in cima<br />

al quale venne fissato del filo spinato della NATO.<br />

Nel febbraio del ’78 un deputato mi aiutò e così mi<br />

sottoposi a una terapia in una clinica specializzata<br />

nel trattamento delle dipendenze dalla droga.<br />

Ovviamente la terapia non ebbe alcun risultato.<br />

Ero tanto impertinente che mentii spudoratamente<br />

al direttore della clinica, sostenendo che proprio lì<br />

mi era stata offerta addir<strong>it</strong>tura della droga. Fu così<br />

che motivai l’interruzione della terapia. Non mi restavano<br />

che pochi giorni per lasciare la Germania<br />

perché ben presto il pubblico ministero avrebbe<br />

emesso l’ennesimo mandato d’arresto nei miei confronti.<br />

Passando attraverso la Francia, la Spagna e il<br />

Portogallo io e Danielle, la ragazza con cui stavo da<br />

anni, volevamo iniziare in Canada una nuova v<strong>it</strong>a<br />

in grande stile, alla Bonnie e Clyde Prendemmo<br />

l’espresso notturno diretto a Parigi. In quella c<strong>it</strong>tà<br />

vivemmo come dei pascià. Artur e Gerti, un’altra<br />

coppia di drogati, ci raggiunsero presto e portarono<br />

una grande quant<strong>it</strong>à di eroina.<br />

Ma ben presto finirono sia i soldi che la droga. Con<br />

gli ultimi spiccioli comprammo una vecchia auto e ci<br />

dirigemmo verso il confine con la Spagna. Lì vicino,<br />

per la prima volta, commisi un furto in un appartamento<br />

privato. Vendemmo il bottino a dei marocchini<br />

sconosciuti. Un ex-soldato della legione straniera<br />

ci procurò una stanza in albergo. Nonostante<br />

fossimo completamente al verde, non rinunciammo<br />

al delizioso cibo francese né ai migliori vini. Mentre<br />

andavamo a derubare una farmacia provocammo un<br />

incidente con la nostra macchina. Arthur e Danielle,<br />

però, non vollero rinunciare a fare il colpo in farmacia.<br />

Vennero catturati, mentre io lasciavo l’albergo<br />

in compagnia di due furfanti diretti in Spagna. Lì<br />

campai scassinando farmacie e compiendo furti negli<br />

appartamenti.<br />

Durante una delle nostre razzie nei sobborghi di<br />

Siviglia fummo catturati dalla guardia civile. Mi interrogarono<br />

per ore. Se tacevo mi picchiavano alle<br />

caviglie con dei bastoni. In segu<strong>it</strong>o dovettero tagliarmi<br />

le scarpe e nel carcere della c<strong>it</strong>tà ci vollero intere<br />

settimane per guarire dalle fer<strong>it</strong>e che mi avevano infl<strong>it</strong>te.<br />

Funzionari corrotti introducevano in prigione<br />

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