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R.I.P. - Diotiama.it

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ve vennero spesso erroneamente interpretate come<br />

se fossero una parte speciale dello show.<br />

I problemi di salute e le crescenti difficoltà matrimoniali<br />

distrussero il musicista, i cui nervi erano<br />

già a pezzi. Curtis tentò di superare i suoi gravi<br />

problemi. In questo periodo fu composta la celebre<br />

canzone «She’s Lost Control».<br />

Il 16 aprile 1979 nacque Natalie, la sua unica figlia.<br />

La nuova sensazione causata dall’essere diventato<br />

padre e i drastici cambiamenti a livello familiare<br />

si rivelarono un peso troppo grande per lui. A causa<br />

dei frequenti distacchi e dei lunghi viaggi Ian si<br />

estraniò sempre di più dalla sua famiglia, si rifugiò<br />

in un mondo che inscenò personalmente, fatto di<br />

studi di registrazione e di palcoscenici dei concerti.<br />

Si lim<strong>it</strong>ava a una telefonata occasionale a sua moglie<br />

tra una tournée e l’altra. «Love Will Tear Us Apart»,<br />

la canzone più famosa di Curtis, descrive la s<strong>it</strong>uazione<br />

della sua v<strong>it</strong>a privata di quegli anni.<br />

In questa triste atmosfera avvenne qualcosa che<br />

ci si poteva aspettare. Durante un’intervista conobbe<br />

una giornalista, Annika, che in segu<strong>it</strong>o divenne<br />

la sua amante. Deborah scoprì tutto e pretese delle<br />

spiegazioni. Disperato, Ian confessò la sua relazione<br />

con Annika, tentò di porvi fine, senza però riuscirvi.<br />

Ogni volta chiedeva scusa a Deborah per salvare il<br />

suo matrimonio, ma alla fine sua moglie chiese il<br />

divorzio.<br />

V<strong>it</strong>toria della depressione<br />

La fine arrivò all’improvviso e senza preavviso. La<br />

notte del 18 maggio 1980, un giorno prima del previsto<br />

tour americano, Ian si impiccò nella sua casa di<br />

Macclesfield. Aveva 23 anni. Molti furono i motivi<br />

possibili di quel gesto. Determinante fu senz’altro<br />

la grave depressione di cui soffriva, che da anni lo<br />

tormentava.<br />

La depressione, detta anche il flagello del ventesimo<br />

secolo, è una malattia relativamente recente<br />

e lo spavento che incute non è diminu<strong>it</strong>o. Chi ne<br />

soffre prova una grande impotenza. Spesso non se<br />

ne riconosce la causa, né si riesce a descrivere con<br />

precisione in cosa consista questo male oscuro: un<br />

peso irreale; il sole si oscura; il buio dell’anima anche<br />

in pieno giorno, che rende infelici nonostante la<br />

vista dei fiori e di tutto ciò che è bello; una indifferente<br />

fiacchezza. Fa male non sentire più il dolore;<br />

una tristezza insensibile... Nessuna definizione può<br />

descrivere perfettamente lo stato depressivo. Ah, se<br />

solo ci fosse qualcuno che capisce! I consigli degli<br />

amici, dati con le migliori intenzioni, confermano<br />

solo di non essere cap<strong>it</strong>i. Aumenta la sol<strong>it</strong>udine perché<br />

l’apatia depressiva soffoca ogni impulso a confidarsi<br />

con gli altri. Si cerca disperatamente qualcosa<br />

per cui gioire, ma non c’è nulla. E qualcuno allora si<br />

chiede se vale la pena di continuare a vivere.<br />

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