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R.I.P. - Diotiama.it

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la mia prima comunione manifestai il desiderio di<br />

ricevere in dono un giradischi e mi comprai parecchi<br />

dischi di musica rock. Ascoltavo molta musica e<br />

pensavo che tanti testi dei brani rock esprimessero<br />

proprio quello che sentivo Un bel giorno, anziché<br />

andare a messa di domenica, iniziai ad andare a<br />

quella del sabato sera, cominciando così a gustarmi<br />

la v<strong>it</strong>a notturna di Papenburg. Proprio in questa atmosfera<br />

di musica rock, di amplificatori, di flash e<br />

ambiente da discoteca iniziai ad allontanarmi dalla<br />

mia v<strong>it</strong>a ordinaria.<br />

Prima iniziai a fumare e a bere e, dal momento che<br />

la fedeltà non era più tra i miei valori, abbordavo le<br />

ragazze in discoteca. In segu<strong>it</strong>o degli amici mi offrirono<br />

il primo spinello, che non rifiutai. Da quel momento<br />

mi incontrai sempre più spesso con gli altri,<br />

girovagando indisturbato per il parco della c<strong>it</strong>tà o<br />

nelle piazze, distante dagli occhi indiscreti dei gen<strong>it</strong>ori<br />

che, del resto, erano occupati a riparare i guai<br />

che mio fratello procurava a scuola con i suoi scherzi<br />

selvaggi. Io non contavo. Non mi reputavo affatto<br />

«un caso grave», anzi neppure «un caso».<br />

Dal canto mio, mi sentivo in dir<strong>it</strong>to di giudicare<br />

come dei «borghesi» tutte le persone alle quali non<br />

andava bene quello che facevo. Tra questi «borghesi»<br />

c’erano sicuramente i miei gen<strong>it</strong>ori che vivevano<br />

in modo conformista e che, essendo imprend<strong>it</strong>ori,<br />

badavano soprattutto alla loro reputazione, al giudizio<br />

dei parenti, degli insegnanti e di tutto il vicinato.<br />

Tutti loro apparivano a me e ai miei amici come attori,<br />

pieni di pregiudizi, nascosti dietro a delle maschere.<br />

Invece noi, che ci facevamo canne pubblicamente,<br />

eravamo liberi da tali concezioni e ci sentivamo dei<br />

veri e propri rivoluzionari. Quando ero fatto, tutto<br />

quello che mi preoccupava diventava insignificante<br />

e l’effetto degli spinelli fumati rafforzava estremamente<br />

il fascino della musica rock<br />

I nostri «raduni all’aria aperta» attiravano sempre<br />

più gente; i compagni di scuola, anche quelli più<br />

per bene, organizzavano feste in cui si beveva e io ci<br />

andavo volentieri. Spesso il mattino seguente, quando<br />

mi alzavo, trovavo la mia stanza e i miei vest<strong>it</strong>i<br />

completamente coperti di vom<strong>it</strong>o. La mia personal<strong>it</strong>à<br />

stava cambiando a causa degli stupefacenti e io<br />

non me ne accorgevo.<br />

Nell’ottobre del 1972 mi trasferii nella c<strong>it</strong>tà univers<strong>it</strong>aria<br />

di Göttingen. Allora l’Univers<strong>it</strong>à per me<br />

era come un film dell’orrore: un’azienda di massa<br />

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