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<strong>L'Azione</strong> 27 marzo 2010<br />
Mondo Arte<br />
Giampiero Donnini<br />
Appena ventenne, Gaspar Van Wittel giunse a Roma dall’Olanda<br />
e dette vita a un genere di pittura che, nel corso<br />
del Settecento, divenne uno dei più amati e richiesti dallo<br />
sfrenato collezionismo dell’epoca. Intendiamo alludere<br />
alla “veduta”, che il suo pennello elevò a piena maturazione<br />
e a dignità di opera d’arte. La sua visione si fondava<br />
sulla descrizione fedele della struttura urbana quale essa<br />
appariva ogni giorno, abitata da una società variamente<br />
affaccendata e che offriva il suo vero volto, senza infingimenti,<br />
feste o “baronate”, senza episodi volgari o scurrili<br />
tanto amati dal gruppo dei pittori cosiddetti “bamboccianti”.<br />
Non più teatro, dunque, ma visione legata alla realtà presente<br />
e facilmente verificabile. La qualità artigianale della<br />
sua pittura, il ricco corredo di dettagli descrittivi che<br />
richiedevano un lungo tempo di esecuzione, la finitezza<br />
fiamminga dell’opera determinarono un prezzo altissimo<br />
del prodotto, rendendolo<br />
accessibile, come sarà più<br />
tardi per Canaletto, a una<br />
cerchia ristretta di compratori,<br />
per lo più aristocratici.<br />
A determinare la vocazione<br />
del pittore nei suoi anni<br />
di avviamento mrono<br />
senz’altro le vedute urbane<br />
di Jan van der Heyden e<br />
di Gerrit Berckeyde, attivi<br />
ad Haarlem e ad Amsterdam.<br />
Nasceva con loro, tra<br />
il settimo e l’ottavo decennio<br />
del Seicento, un genere<br />
mai coltivato in precedenza<br />
e dedicato alla raffigurazione<br />
della città, nei<br />
suoi edifici pubblici e privati,<br />
lungo i canali o sulla<br />
piazza municipale: un genere<br />
laico e moderno, di<br />
pronto successo presso la<br />
borghesia dì ceto mercantile,<br />
che in quelle immagini<br />
vedeva la conferma della<br />
propria ricchezza e della buona amministrazione che di<br />
quelle città avevano appunto definito l’aspetto.<br />
Una volta a Roma, i contatti con l’associazione dei pittori<br />
fiamminghi che egli frequentò sino al 1680, procurarono<br />
a Van Wittel i primi incarichi professionali. Primo fra tutti<br />
e per molti versi determinante ai fini della sua vocazione<br />
alla descrizione naturalistica del paesaggio, fu l’incontro<br />
con l’ingegnere olandese Corneli Meyer, che nel 1676 gli<br />
Grillo<br />
Parlante<br />
Renato Ciavola<br />
Impronte<br />
animali<br />
nell'editoria<br />
Ho sempre sentito parlare<br />
della LAV, la Lega Anti Vivisezione,<br />
associazione nazionale<br />
onlus che da oltre<br />
trent’anni opera per la difesa<br />
dei diritti degli animali, promuovendo<br />
leggi a loro favore<br />
e il dialogo fra le istituzioni<br />
con la realizzazione di<br />
campagne di informazione e<br />
sensibilizzazione, collaborando<br />
con i docenti e portando<br />
nelle scuole progetti educativi.<br />
La LAV lavora per<br />
l’abolizione della sperimentazione<br />
sugli animali pro-<br />
muovendo metodi alternativi,<br />
mentre si batte contro lo<br />
sterminio di milioni di animali<br />
e si interessa del recupero<br />
di quelli sequestrati.<br />
Immaginavo quindi che<br />
avesse un organo di<br />
stampa informativa per<br />
i suoi associati ma non<br />
sapevo che ne avesse<br />
uno anche per i più<br />
piccoli. Invece c’è e si<br />
chiama “Piccole Impronte”:<br />
23 grandi pagine<br />
coloratissime ricche<br />
di informazioni e<br />
di storie sugli animali<br />
e l’uomo, educazione<br />
alimentare, informazioni<br />
scientifiche, curiosità,<br />
fumetti e tante illustrazioni<br />
(www.lav.it).<br />
Casualmente, ad un<br />
premio letterario di riviste<br />
per ragazzi, ho<br />
incontrato la direttrice…<br />
e il prossimo<br />
mese “Piccole Impronte”<br />
conterrà anche un<br />
mio racconto illustrato.<br />
Mi ha fatto piace<br />
donarlo a chi si impegna per<br />
questi amici dell’uomo che<br />
spesso trascuriamo ingiustamente.<br />
Ma quello che mi<br />
All'origine del vedutismo:<br />
Gaspare Vanvitelli<br />
commissionò i disegni con cui intendeva illustrare i suoi<br />
progetti per ripristinare la navigazione sul Tevere da Perugia<br />
a Roma. Quello che oggi appare un fiume ingabbiato negli<br />
argini ottocenteschi, avulso da ogni funzione vitale in rapporto<br />
allo svolgersi delle attività cittadine e buono al più<br />
come collettore di rifiuti, era allora una via d’acqua viva e<br />
operosa, popolata da barcaioli, pescatori e commercianti.<br />
Le vedute famose del Van Wittel (il cui nome fu italianizzato<br />
in Vanvitelli) ci restituiscono un’immagine fedele del corso<br />
del Tevere, che è anche l’immagine di una città ricca di motivi<br />
e di scorci oltremodo pittoreschi. Ed egli continuò nell’impresa<br />
di ritrarre fedelmente la capitale pontificia, i Castelli<br />
romani, le sponde del Tevere in città da Ponte Milvio<br />
preme raccontare oggi, soprattutto<br />
ai bambini, alle loro<br />
famiglie, agli educatori, alle<br />
biblioteche è l’uscita di un<br />
libro bellissimo realizzato<br />
proprio dalla LAV.<br />
Il Grande Libro dei Diritti<br />
Animali, edito recentemente<br />
dall’Editrice Sonda, progettato<br />
in collaborazione con la<br />
LAV, è un volume che si distingue<br />
nel panorama editoriale<br />
per ragazzi: complesso,<br />
nel senso che è strutturato in<br />
diverse parti legate tra di<br />
loro, e molto ricco da ogni<br />
punto di vista. Un libro per<br />
ragazzi e per adulti, soprattutto<br />
insegnanti e genitori.<br />
Con 176 pagine illustrate a<br />
17<br />
Gaspare Vanvitelli,<br />
Roma. Veduta del Tevere a Ripa Grande,<br />
Londra, Collezione privata<br />
all’Aventino e al porto fluviale di Ripa Grande. Nei suoi<br />
successivi viaggi in Italia l’artista diffuse con successo la<br />
veduta realistica. Nel 1690 lo troviamo alle Isole Borromee<br />
sul Lago Maggiore. Nel 1694 dipinge a Bologna e<br />
nel ’95 è a Venezia. Le sue vedute della città lagunare<br />
costituiscono il più preciso precedente del vedutismo del<br />
Canaletto e di tutto il vedutismo<br />
veneziano del Settecento.<br />
II soggiorno a Venezia dell’olandese<br />
è il tramite per raffermarsi in<br />
quell’ambiente di un gusto nordico<br />
per una pittura fatta di una<br />
moltitudine di piccole cose reali<br />
e attenta ai valori atmosferici.<br />
Tornato a Roma, l’artista fu presto<br />
chiamato dal Viceré di Napoli,<br />
città dove si trasferì per alcuni<br />
anni fino al 1701. E’ con una veduta<br />
di Napoli vista dal mare che<br />
Vanvitelli fece ingresso alla prestigiosa<br />
Accademia di San Luca,<br />
nel 1711. Questo evento consacrò<br />
ufficialmente la pittura di veduta,<br />
chiamando a far parte di quell’importante<br />
consesso di artisti<br />
dalle più svariate tendenze il suo<br />
più importante esponente.<br />
I primi decenni del ‘700 videro<br />
ancora l’artista attivo ad altissimo<br />
livello e in grado di produrre<br />
alcuni capolavori assoluti. Solo in<br />
vecchiaia, tra la fine del terzo e<br />
l’inizio del quarto decennio del<br />
secolo, la sua vena narrativa si<br />
indebolì, aggravata da quei difetti alla vista che gli avevano<br />
procurato il soprannome di “Gaspare dagli Occhiali”.<br />
Dopo la sua morte nel 1736, la sua eredità artistica<br />
non fu raccolta a Roma, seppure da essa non poterono<br />
prescindere artisti della generazione successiva, tra i quali<br />
spicca il piacentino (ma naturalizzato romano) Gian Paolo<br />
Panini.<br />
colori, il volume è di grande<br />
formato, ed è il primo tentativo<br />
di tradurre per i ragazzi<br />
la “Dichiarazione universale<br />
dei diritti degli animali”<br />
proclamata dall’Unesco già<br />
nel 1979. Il libro inizia<br />
con un racconto<br />
avventuroso che ha<br />
come protagonista<br />
Leonardo, un bambino<br />
di dieci anni che<br />
un giorno scopre di<br />
avere la capacità di<br />
riuscire a parlare con<br />
gli animali. La lunga<br />
storia vede Leonardo<br />
coinvolto in quella<br />
che può essere definita<br />
“la rivoluzione degli<br />
animali”, e proprio<br />
a lui toccherà il compito<br />
di organizzatore<br />
e mediatore fra animali<br />
e uomini, fra governo<br />
degli animali e governo<br />
degli uomini.<br />
Un’avventura avvincente,<br />
che conduce il<br />
piccolo lettore nel<br />
mondo dei diritti animali,<br />
ma anche un viaggio<br />
nell’intimo dell’uomo,<br />
quella zona franca con la<br />
quale ognuno di noi può<br />
dialogare e comprendere<br />
meglio tutto ciò che abbiamo<br />
in comune con… gli altri<br />
animali. Il racconto,<br />
scritto a quattro mani da Ilaria<br />
Marucelli (responsabile<br />
del Settore Educazione della<br />
LAV e direttrice editoriale<br />
del bimestrale per ragazzi<br />
“Piccole Impronte”) e Marco<br />
Cortini, illustrato dalla<br />
giovane Agnese Zanetti, occupa<br />
due terzi del volume. Il<br />
resto dell’opera sviluppa poi<br />
tutta una parte educativa e<br />
ludica indirizzata in parte ai<br />
bambini e in parte agli insegnanti<br />
e ai genitori, ai<br />
quali vengono offerte varie<br />
proposte per un uso educativo<br />
del racconto, oltre a<br />
contenere poi tutta la “Dichiarazione<br />
dei diritti degli<br />
animali” riscritta apposta<br />
dal Settore Educativo della<br />
LAV con un linguaggio adatto<br />
ai ragazzi. Un lavoro meritevole,<br />
che lascia un’orma<br />
importante nel filone educativo<br />
che tratta i problemi dei<br />
rapporti di convivenza fra<br />
noi e i nostri simpatici amici,<br />
a volte amati, a volte<br />
sfruttati e maltrattati, a volte<br />
incompresi.