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S. Messa Crismale - L'Azione

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8 AGORA'<br />

<strong>L'Azione</strong> 27 MARZO 2010<br />

Cultura e posti di lavoro<br />

tra istituzioni e musei<br />

Da critico d'arte ed esperto museale,<br />

quali sono le emergenze<br />

nel settore cultura, che lamenta<br />

Fabriano?<br />

Parlerei di priorità, più che di<br />

emergenze. Innanzitutto il Museo<br />

della Carta, la struttura, l’unica,<br />

che permette processi di internazionalizzazione<br />

anche in una piccola<br />

realtà come Fabriano. Il successo<br />

starebbe nel costruire una rete pur<br />

in uno stato di debolezza finanziaria<br />

della cultura nazionale, che è veramente<br />

ridotta ai minimi termini. La<br />

sinergia di rete, grazie agli interventi<br />

con i fondi europei per lo sviluppo<br />

museale, sarà uno dei punti chiave<br />

per il futuro immediato, altrimenti<br />

ogni proposito cadrà nel vuoto. La<br />

potenzialità della città culturale<br />

va connessa al riconoscimento di<br />

Fabriano come città Unesco per la<br />

valorizzazione del suo bel patrimo-<br />

di Balilla<br />

Beltrame<br />

Sfottimenti<br />

e rivalità<br />

tra i castelli<br />

nio immateriale.<br />

Che ruolo avrà la Pinacoteca nei<br />

prossimi anni, a suo parere?<br />

La Pinacoteca rientra nell’isola museale<br />

situata in una vasta area, nel<br />

cuore fabrianese, il centro storico,<br />

come la Giunta Sorci ha deciso. Si<br />

tratta ora di salvaguardare i numerosi<br />

plessi che hanno costi di gestione<br />

non indifferenti.<br />

Si apre uno scenario di grande<br />

impegno per reperire le risorse<br />

economiche e fare politiche di<br />

promozione. I magri bilanci comunali<br />

non le possono sostenere,<br />

ma il sistema dei plessi è un valore<br />

aggiunto di tutta Fabriano, non solo<br />

dell’amministrazione comunale che<br />

ne è proprietaria.<br />

Come ci si può contraddistinguere<br />

culturalmente, in un ipotetico<br />

“prodotto da vendere”?<br />

L’erogazione di servizi e le garanzie<br />

C’è sempre stata un’orgogliosa rivalità tra gli abitanti dei<br />

castelli fabrianesi con scambio di sfottimenti, lancio di sassi,<br />

risse comunitarie. Per esempio tra Valleremita, Cancelli,<br />

Serradica; oppure tra Attiggio, S. Michele, Collamato, che<br />

dire di Castelletta, Porcarella,Vigne. Questi scambi di “gentilezze”<br />

dei tempi andati, furono trascritte dal Marcoaldi.<br />

Eccone alcune.<br />

Annebbiati di Argignano, Bruciapilato di Attiggio. Scrocchiafave<br />

di Bassano. Magnacacio di Belvedere. Ranocchiari<br />

di Campodiegoli. Litighini di Cacciano. Magnaricotta<br />

di Campodonico. Grattasassi di Castelletta. Somaroni di<br />

Collamato. Birocciari del Cupo. Macchiaroli di Melano.<br />

Chiappasorci, Pelagalli di Moscano. Acciaccanoci di Paterno.<br />

Culigiacci di Porcarella. Gatti di S. Donato. Frustati di<br />

S.Michele. Cavaciocchi di Varano. Lumaconi di Valleremita.<br />

Fabrianesi magna sardelle, magna gatti, colunti.<br />

Il medagliere<br />

della settimana<br />

Lancio di<br />

sassi, risse<br />

e altro<br />

ancora<br />

di sviluppo del lavoro sono punti<br />

salienti. Il mercato turistico è fatto<br />

di persone che viaggiano, che fanno<br />

confronti. Ci vuole la qualità dei<br />

Meglio<br />

i bidoni<br />

a pedale<br />

intervista a Fabio Marcelli<br />

"Puntiamo<br />

su erogazione<br />

di servizi<br />

e turismo"<br />

servizi, non solo la mostra del pittore<br />

famoso e conosciuto dal grande<br />

pubblico. Il confronto è spietato,<br />

ben sapendo che il marketing migliore<br />

è sempre il passaparola. La<br />

sfida si gioca su istituzioni gestite<br />

in modo eccellente, perché la gente<br />

trovi gradimento e confort nel<br />

soggiorno, nelle visite guidate, nel<br />

materiale cartaceo a disposizione<br />

ecc.<br />

Dal signor Francesco Frigio ci è giunta<br />

questa segnalazione. "Vorrei fare alcune<br />

domandine a tutti coloro che si interessano<br />

della Raccolta Differenziata dal lato organizzativo.<br />

Chi è stato il progettista di quei<br />

piccoli bidoni che hanno invaso Fabriano?<br />

Certamente qualcuno digiuno dell’anatomia<br />

umana, ovvero, non sapeva che l’uomo ha<br />

soltanto due braccia! Spiegatemi, infatti,<br />

come si fa a svuotare in essi lo scatolone<br />

bianco o verde reggendolo con le due mani<br />

e contemporaneamente tenendo aperto<br />

il coperchio! Non erano meglio i vecchi<br />

cassonetti con l’apertura a pedale? Inoltre:<br />

ogni quanti secoli vengono lavati all’interno<br />

i bidoni per l’organico? E per "conferire i<br />

rifiuti" (detto nel perfetto burocratese della<br />

pubblicità) i cittadini devono forse indossare<br />

idonei grembiuli per evitare di sporcarsi gli<br />

abiti? Le lavaderie ringraziano...".<br />

1 POSTO: XIE BINGHZEN<br />

Il cinese che vuole l’Antonio Merloni sembra l’ultima possibilità rimasta per salvare l’azienda da una<br />

crisi irreversibile. Ormai una speranza concreta per non affondare, a quanto sembra. Salvatore!<br />

2 POSTO: ALESSANDRO MOSCE'<br />

Passa da RaiDue a RadioUno, dal “Sole24Ore” al “Manifesto”, ed è il fabrianese più reclamizzato<br />

sui media nazionali. Alla faccia del luogo comune che vorrebbe la letteratura contare zero.<br />

Promosso!<br />

3 POSTO: FABIO BERNACCONI<br />

“Papaveri e Papere”, l’associazione teatrale che ha ideato con un gruppo di amici, è attesa al debutto<br />

stagionale in uno spettacolo “allegro”. All’insegna del teatro amatoriale che raccoglie consensi,<br />

suscita un interesse crescente. Audace!<br />

di Alessandro Moscè<br />

E come trovare l’equilibrio culturale,<br />

per così dire, in una<br />

Fabriano che sta attraversando<br />

una fase di recessione del modello<br />

industriale come non era mai<br />

successo in passato?<br />

L’equilibrio è possibile nella convergenza<br />

tra istituzioni e musei<br />

funzionali, con manifestazioni<br />

bene calibrate, quali "Poiesis", ad<br />

esempio, che garantiscono un uso<br />

ottimale delle risorse. Certamente la<br />

Mostra sul Gentile resta un esempio<br />

di altissimo livello e isolato,<br />

irripetibile. Non dimentichiamo un<br />

aspetto saliente, però: in un periodo<br />

di crisi epocale come quello che<br />

stiamo attraversando, l’investimento<br />

in cultura va necessariamente<br />

misurato con l’indice di creazione<br />

di nuovi posti di lavoro.<br />

di Nicolò<br />

Cammoranesi<br />

Ciappelloni,<br />

culla locale<br />

Sono più presenti a Fabriano che<br />

nel resto dell’Italia intera: sono i<br />

Ciappelloni. Ciò dimostra che è<br />

un cognome esclusivamente delle<br />

nostra zona con 104 presenze, di<br />

cui 56 uomini e 48 donne. E’ poco<br />

frequente nel resto del paese, dato<br />

che i Ciappelloni risiedono in soli<br />

13 comuni. Abbiamo piccoli nuclei<br />

anche (al massimo 5 persone) a<br />

Firenze, nell’Emilia-Romagna, nel<br />

Lazio e in Calabria. Le varianti<br />

sono Ciapetti, che ha un ceppo<br />

lombardo a Castegnato nel bresciano,<br />

Ciapini, sempre toscano,<br />

ha un ceppo a Livorno, Ciappetti,<br />

quasi unico, è del centro Italia,<br />

Ciappi è tipico di Firenze e del<br />

fiorentino, con un ceppo anche a<br />

Poggibonsi nel senese, Ciappini è<br />

tipico del sondriese in particolare<br />

a Val Masino ed in Romagna, Ciapponi<br />

ha un ceppo nella Lombardia<br />

settentrionale. Ciappelloni deriva<br />

da Ciappelli a cui è stato aggiunto<br />

il suffisso –oni, che a sua volta trae<br />

origine dal nomignolo medievale<br />

Ciappo. Tramite documentazioni<br />

storiche nella seconda metà del<br />

1300 il nome potrebbe aver avuto<br />

origine dal Podestà di Siena, poi<br />

divenuto Capitano di Ventura Ciappo<br />

(de Ciappi) da Narni. Un’altra<br />

teoria afferma che il nome Ciappo<br />

deriverebbe dal soprannome<br />

fiorentino Ciappetta, indicante la<br />

“zappa” o “ciappa”, ovvero una<br />

sorta di moneta. Ciò che è sicuro<br />

è il luogo di origine: la Toscana e<br />

dopo otto secoli Fabriano è divenuta<br />

la culla dei Ciappelloni.

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