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S. Messa Crismale - L'Azione

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26 TERRITORIO<br />

<strong>L'Azione</strong> 27 MARZO 2010<br />

La cultura<br />

I sovraumani silenzi di Stelluti<br />

Al Museo della Carta la mostra dell'incisore<br />

E’ stata aperta sabato 13 marzo la<br />

mostra di Roberto Stelluti dal titolo<br />

Disegni e incisioni 1971-2010<br />

nei locali del Museo della Carta,<br />

patrocinata dal Comune di Fabriano,<br />

da Fabriano Turismo e dalla<br />

Regione Marche (si protrarrà fino<br />

al 9 maggio). Nelle oltre cinquanta<br />

opere esposte emerge una linea segnica<br />

che mostra il significante oltre<br />

l’immagine significata, come da<br />

sempre Stelluti ci ha abituati. Le<br />

incisioni e i disegni (alcuni mai<br />

esposti prima) sono una scoperta<br />

ininterrotta non solo di particolari<br />

(per lo più naturalistici), ma anche<br />

di ascendenza esistenzialista. Le<br />

domande sull’essere e sull’esistere<br />

del mondo umano, vegetale e animale,<br />

pur essendo distanti dalla realtà<br />

del singolo nel suo quotidiano,<br />

lo spingono a scavare l’interiorità,<br />

a sentirsi un “ego” rispetto al<br />

mondo stesso. Questi interrogativi<br />

sono quindi avvertiti e posti come<br />

fondamentali nel momento in cui<br />

l’io capta il vivere più nascosto e<br />

si chiede la ragione dell’esistere<br />

come sua parte e del suo rapporto<br />

con esso. L’artista si immerge nel<br />

senso della parola essere, e da questo<br />

tema nasce l’assillo che impegna<br />

la coscienza dei pensatori esistenzialisti,<br />

come spesso sanno essere<br />

proprio gli incisori. Roberto<br />

Stelluti traduce questa percezione<br />

nelle sue straordinarie, meticolose<br />

opere, e come scrive Enrico Crispolti<br />

nel catalogo uscito per la<br />

mostra, “recupera una propria possibilità<br />

di dialogo con la tradizione<br />

al di là del tempo”. Basta guardare<br />

l’acquaforte su rame La pedemontana<br />

a Cantia (2000-2003,<br />

nella foto) per capire che lo sguardo<br />

riflessivo di Stelluti si amplifica<br />

in un universo totalizzante, in<br />

un infinito leopardiano. Nelle sue<br />

lastre figurano comete e girasoli,<br />

soffioni, una foltissima vegetazione<br />

marchigiana, come i ruderi di<br />

un’archeologia industriale che “sospendono”<br />

il tempo in una lunga<br />

stasi (il tempo senza tempo). Roberto<br />

Stelluti è uno dei più grandi<br />

incisori italiani, capace di riaccendere<br />

la forza espressiva di Luigi<br />

Bartolini e di Walter Piacesi, con-<br />

Epigrafe in memoria<br />

dei fratelli SPACCA<br />

Piccola storia nella Storia. Cancelli<br />

1898. Per ricordare la morte<br />

in battaglia dei fratelli Spacca<br />

(v.“L’Azione” n.11 del 13<br />

marzo 2010), il Comitato promotore<br />

commissionò una lapide<br />

di marmo sulla quale incidere<br />

parole indelebili nel tempo.<br />

Doveva essere murata sulla<br />

facciata di una casa, lungo la<br />

strada nazionale, come esempio<br />

e monito per cancellani e viandanti.<br />

Purtroppo il testo dell’epigrafe<br />

scritto da Romeo Fattori,<br />

risultò troppo lungo rispetto<br />

alla superficie della lastra.<br />

La lapide di Cancelli<br />

Occorreva ridurlo e di molto.<br />

L’Autore si oppose fermamente alla modifica. Senza lapide, rimandata la<br />

commemorazione col disappunto di tutti. Fattori aveva fatto le cose in<br />

grande. Per dar più prestigio alla sua fervorosa composizione, l’aveva<br />

inviata addirittura a Giosuè Carducci con la preghiera di migliorarne<br />

eventualmente, il contenuto. Il Poeta sostituì solo tre parole e la rispedì<br />

al mittente dicendo: ”Va bene, per quanto io poi m’intenda di epigrafi.<br />

Saluti. Con affetto Giosuè Carducci”. Il testo originale corretto, mai pubblicato,<br />

è il seguente: SÙ I CAMPI DI ADUA/ STRENUAMENTE COM-<br />

Parliamone tra noi…<br />

spazio a Sandra Balducci<br />

La riscoperta e l’aggiornamento di<br />

nuovi poeti del nostro comprensorio,<br />

rispetto ai già citati nelle due<br />

Antologie “Poeti di oggi nel fabrianese”<br />

del 1996 e 2004 con oltre<br />

65 autori, aumenta sensibilmente<br />

gli appassionati della poesia, che<br />

hanno finalmente l’occasione di<br />

farsi conoscere non solo ai parenti<br />

e agli amici più stretti. Con Sandra<br />

Balducci, si conclude questo<br />

appuntamento settimanale iniziato<br />

con: Patrizia Quagliani, Milvia<br />

Ragni e Miranda Biondi. I promo-<br />

tori dell’iniziativa auspicano che<br />

altri poeti e scrittori del nostro Comune<br />

si facciano avanti, perché<br />

scrivere è soprattutto dono di vita.<br />

Sandra Balducci, nasce a Fabriano.<br />

Diplomata all’ Istituto Commerciale,<br />

indirizza successivamente i<br />

suoi interessi per le Arti, spaziando<br />

dalla pittura, la musica, la scrittura<br />

e la fotografia. Ha partecipato<br />

a diverse mostre e concorsi artistici:<br />

Genova Pegli, Jesi e a Fabriano<br />

in occasione del Palio di San Giovanni<br />

Battista. In un viaggio a Pra-<br />

terranei affini al fabrianese, ma anche<br />

di aggiungere una personale<br />

interpretazione della realtà collinare<br />

e appenninica. La contemplazione<br />

del luogo, infatti, si annida in<br />

una riflessione di stampo poetico<br />

allineata alla perfezione della forma,<br />

all’esaltazione del chiaroscurale,<br />

dove è solo apparente l’immediatezza<br />

della visione. In un passaggio<br />

di sequenza filmico, Roberto<br />

Stelluti illustra e ripercorre il<br />

sentimento della natura caro a Leopardi.<br />

L’idillio non è fermo in un quadro<br />

bucolico, in un componimento di<br />

ispirazione pastorale, ma si muove<br />

nell’espressione lirica di un’avventura<br />

escatologica, in un investimento<br />

dello spirito nato dall’assimilazione<br />

del mistero della natura<br />

e dalla capacità di sentire e vedere<br />

questa piccola, grande natura.<br />

L’idillio, per Stelluti, si trasferisce<br />

nel soggetto, e il paesaggio compare<br />

come stimolo e occasione rivelando<br />

la dispersione dell’infinito<br />

(ancora di stampo leopardiano).<br />

Gli elementi esteriori si sviluppa-<br />

Roberto Stelluti espone alla Galleria Don Chisciotte di Roma dal 27<br />

marzo al 15 maggio con “Archeologie”, opere dal 1979 al 2010.<br />

L’inaugurazione nella capitale in via Brunetti avverrà venerdì 26<br />

marzo alle 18.30.<br />

no in un colle, in una siepe che limita<br />

l’orizzonte, in uno stormire di<br />

fronde, nelle immagini della pedemontana,<br />

della fine dell’estate, dei<br />

melograni e del tramonto, della<br />

quercia malata ecc. Quello che non<br />

è di ostacolo alla vista diviene per-<br />

BATTENDO I FRATELLI TENENTE AMEDEO E FURIERE PAOLO<br />

SPACCA/ MORIVANO/ LA NATIA CANCELLI/ ALTERA DI AVER<br />

DATO A LA PATRIA IL SANGUE DI DUE SUOI/ QUI/ NE VOLLE SCOL-<br />

PITI I NOMI GLORIOSI/ ESEMPI E MONITI/ A I FIGLI FUTURI/ 1 GIU-<br />

GNO MDCCCXCVIII.<br />

PER SOTTOSCRIZIONE DI POPOLO CONCORRENTI CITTÀ E FRA-<br />

ZIONI DI FABRIANO, COMUNE, ENTI, SODALIZI E, CON NOBILE<br />

FERVORE, GLI UFFICIALI DELLA DIVISIONE DI ANCONA, QUI AC-<br />

CAMPATI NE L’AGOSTO DEL 1897.<br />

Quando poi mesi dopo, a Romeo sbollirono le marianne riprese carta e<br />

penna e scrisse:<br />

a i fratelli/ tenente AMEDEO furiere PAOLO SPACCA/ su i campi di<br />

Adua/ strenuamente caduti/ la terra nativa/ memore altera/ 1 marzo MDCC-<br />

CXCVIII.<br />

Finalmente la commemorazione avvenne il 25 settembre con grande concorso<br />

di popolo e autorità. Conclusi i festeggiamenti, il Comitato ringraziò<br />

pubblicamente tutti i collaboratori, ma “dimenticò” volutamente<br />

Fattori. Dodici anni dopo l’evento, giunse nel Municipio di Fabriano<br />

una lettera scritta a macchina: “Illustrissimo Signor Sindaco, Collamato,<br />

3 febbraio 1910, a questa Città, che da tanti anni mi ospita, e che amo<br />

quanto la Città ove nacqui, offro un documento che riguarda la sua storia.<br />

Le dimensioni della Lapide murata in Cancelli, mi costrinsero ad<br />

abbreviare l’Epigrafe, che retro si legge, corretta dal Grande Poeta, non<br />

per questo diminuisce il valore dell’autografo. Nella speranza che l’offerta<br />

non sia sgradita alla S.V.I., La ringrazio del benigno accoglimento,<br />

mentre mi confermo dev. obl. Dottor Romeo Fattori”.<br />

Lo scopo segreto dello scrivente, quello di far conoscere ai posteri l’epigrafe<br />

originale sacrificata e dimenticata. E Fattori c’è riuscito se stiamo<br />

qui a parlar di lui dopo cent’anni.<br />

Si ringrazia la sig.ra Barbara Zenobi della Biblioteca Comunale di Fabriano<br />

“Romualdo Sassi”, per il ritrovamento e la segnalazione dei documenti<br />

citati.<br />

B. Beltrame<br />

ga, scopre la musica e decide di<br />

conoscerla più a fondo iniziando<br />

nello studio del violino e poi nel<br />

pianoforte. E’ membro dell’orchestra<br />

giovanile, della Scuola Bartolomeo<br />

Barbarino di Fabriano.<br />

Amante della letteratura e del sano<br />

scrivere, si diletta a comporre poesie<br />

e racconti. Si presenta ai lettori<br />

de L’Azione con questo poema.<br />

Sandro Tiberi<br />

Piccola goccia<br />

in cerca dell’infinito mare,<br />

non rendere vana<br />

la tua unica esistenza.<br />

Dalle montagne nasci<br />

insieme ai tuoi fratelli,<br />

il viaggio della vita<br />

ti svela la sua strada.<br />

Ostacoli,<br />

sempre più ostacoli<br />

sul tuo arduo cammino,<br />

ma tu scivoli fluida<br />

verso la tua meta.<br />

Nulla temi<br />

se non di ristagnare,<br />

ma grande è il richiamo<br />

e forte il suo amore.<br />

Piccola goccia,<br />

ritrova la tua gemella<br />

e sciogliti con lei<br />

nell’immensità del mare.<br />

tanto stimolo alla visione interiore,<br />

all’immaginazione dell’incisore.<br />

E sorgono dentro di lui gli interminati<br />

spazi del cielo e i sovrumani<br />

silenzi, la profondissima quiete…<br />

Alessandro Moscè<br />

Archeoclub,<br />

un click<br />

Concorso fotografico<br />

La sede Archeoclub di Fabriano indice<br />

il concorso fotografico “Paesaggio<br />

naturale e urbano del territorio<br />

fabrianese”. Il concorso è suddiviso<br />

in due categorie riservate a<br />

studenti e fotografi non professionisti.<br />

La categoria studenti si articola<br />

in tre sezioni: elementari,<br />

medie inferiori e superiori di età<br />

non superiore ai 20 anni. La categoria<br />

fotografi non professionisti<br />

ha un’unica sezione ed è riservata<br />

a quanti non svolgano la professione<br />

di fotografo ed abbiano<br />

un’età superiore ai 15 anni e non<br />

rientrino nella categoria sopra citata.<br />

I concorrenti possono presentare<br />

una o più fotografie per un massimo<br />

di 4 immagini. Le immagini<br />

possono essere in formato orizzontale<br />

o verticale e realizzate in esterni<br />

o in interni. Le immagini possono<br />

essere in bianco e nero o a<br />

colori.<br />

Il primo classificato della Ia categoria<br />

sezione scuola elementare è<br />

materiale fotografico per un valore<br />

di 50.000 euro. Il 1° classificato<br />

della 1a categoria scuole medie, 1°<br />

classificato della 1a categoria scuole<br />

superiori e 1° classificato della<br />

categoria amatori: materiale elettronico<br />

per un valore di 100.000<br />

euro. La giuria si riserva di assegnare<br />

ulteriori premi speciali qualora<br />

lo ritenesse opportuno.<br />

L’imballaggio deve comprendere:<br />

fotografie/CD ROM debitamente<br />

etichettati, eventuali moduli di liberatoria<br />

debitamente compilati. Il<br />

tutto sarà spedito al seguente indirizzo<br />

entro e non oltre il 30 aprile<br />

2010: Archeoclub Fabriano c/o<br />

Fabi via Gioberti 67 – 60044 Fabriano<br />

(AN).

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