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LETTERE in REDAZIONE<br />
Ma quale incuria...<br />
Parla il proprietario dello stabile chiamato in causa<br />
E’ Mario Quagliani il proprietario dello stabile situato davanti la chiesa<br />
di Sant’Onofrio (Scala Santa), il quale precisa la verità su questa vicenda<br />
che lo ha visto tirato in ballo indirettamente: “Mi sorprende che nella<br />
rubrica del vostro giornale Balilla Beltrame abbia riferito di cose che<br />
dimostra di non conoscere affatto. Non è vero che l’immobile è stato<br />
abbandonato nell’incuria, e ci tengo a precisarlo. Innanzitutto un’ordinanza<br />
del Sindaco di Fabriano Roberto Sorci, del 30 ottobre 2010, mi<br />
invitava a fare lavori di straordinaria manutenzione per la copertura del<br />
tetto. Parallelamente la Usl, nella persona di Virgilio Bernardi, della<br />
Prevenzione Ambientale della Usl, mi ha sollecitato a provvedere alla<br />
copertura del tetto di eternit che contiene<br />
fibre di amianto, e quindi<br />
alla messa in sicurezza dell’immobile”.<br />
Non solo, perché<br />
Mario Quagliani ha da tempo<br />
sviluppato dei progetti per realizzare<br />
appartamenti e un piano<br />
di recupero. Quindi, riferisce,<br />
non è di certo stato con le mani<br />
in mano. Tanto da aver affidato<br />
all’agenzia immobiliare Paoletti<br />
il mandato di provvedere alla valutazione<br />
e realizzazione del progetto<br />
che ha in mente da anni.<br />
Mi permetto disturbare, senza nessuna<br />
pretesa, dopo aver letto l’intervista<br />
fatta dal Sig. Spadavecchia<br />
sull’ultimo numero del giornale,<br />
per elencarvi alcune considerazioni<br />
da cittadino comune ma attento<br />
agli avvenimenti e alle chiacchiere<br />
“della campagna elettorale, deludente<br />
e approssimativa. Continuiamo<br />
a parlare di energie alternative,<br />
un blaterare a mio avviso senza<br />
costrutto e del tutto distaccate<br />
dalla realtà, o come si dice in termini<br />
da volgo, tanto per sentirsi<br />
parlare ed essere alla moda o “politicamente<br />
corretto”, io invece mi<br />
permetto una voce fuori dal coro<br />
omologato. Non vogliamo le centrali<br />
nucleari, ok, tanto ne abbiamo<br />
a iosa intorno a noi dalla Slovenia<br />
alla Francia (bisognerebbe<br />
che qualcuno ci spiegasse cosa succederebbe<br />
se il SuperPhoenix fran-<br />
cese, posizionato nell’Alta Savoia<br />
e quindi prossimo ai nostri<br />
confini, avesse fughe radioattive; le<br />
particelle chiederebbero il passaporto<br />
per venire in Italia?), intanto<br />
arricchiamo i francesi perchè ci<br />
fanno pagare salata (come la Svizzera<br />
e la Slovenia) l’energia che<br />
acquistiamo da loro e parafrasando<br />
Totò...intanto noi paghiamo.<br />
Secondo non vogliamo ne inceneritori<br />
ne termovalorizzatori e intanto<br />
portiamo i rifiuti in Germania<br />
che ce li fanno pagar cari per lo<br />
smaltimento e intanto...noi paghiamo.<br />
Blateriamo di fonti alternative....<br />
fotovoltaici o eolici...ma poi<br />
A quale DIO CREDERE?<br />
Caro D. Libero, è veramente una (bella) domanda. Se riflettiamo bene<br />
sul periodo che stiamo attraversando, la risposta che sorge spontanea è:<br />
il dio quattrino. In un mondo globale sta prevalendo la tendenza a farsi<br />
gli affari propri. Che ci piaccia o no il mercato e la sua competitività ci<br />
induce ad essere vincenti. Il problema è che: se fossimo tutti vincenti si<br />
arriverebbe alla parità (rischio solidarietà) annullando così la competitività<br />
del mercato. L’esempio calzante è la storia della savana dove convivono<br />
e corrono (liberi) leoni e gazzelle, con le note conseguenze. Vivere<br />
e non vegetare dovrebbe essere la normalità di questa nostra parentesi<br />
terrena. Il detto vivere e lasciar vivere dovrebbe essere una materia<br />
scolastica. Essere fratelli non vuol dire essere cugini. Essere cristiani non<br />
sottintende essere cattolici. Una vera società civile non si associa a leoni<br />
e gazzelle ma al confronto e il dialogo costruttivi. Allora sì che l’Altissimo<br />
saremmo tutti noi. Con affetto.<br />
Renzo Fioretti<br />
PERCHE'?<br />
Perché nazioni di antiche tradizioni, oggi<br />
in possesso dell’energia nucleare, invece<br />
di usarla per scopi pacifici, che porterebbero<br />
intere popolazioni, che soffrono la<br />
fame, ad una vita serena, minacciano di usarla, trasformandola in armi<br />
nucleari, contro altre nazioni? Perché politici di ogni corrente, promettono<br />
mari e monti, ai cittadini, pur sapendo che non potranno mantenere le<br />
loro promesse? Perché giovani famiglie si sfasciano, lasciando i propri<br />
figli in balìa della droga, della prostituzione e della violenza? Perché<br />
purtroppo hanno perso ogni speranza nel Dio della pace, della concordia<br />
e del rispetto della persona umana! Cosa fare dunque perché tutto ciò<br />
non si verifichi più? Rifugiamoci in massa nella preghiera, con perseveranza,<br />
con fiducia, con infinito amore, sicuri che il buon Dio, infinitamente<br />
misericordioso, abbia compassione di questa generazione perversa<br />
ed indichi a tutti la via che porta alla realizzazione di un mondo di<br />
serenità, di pace e di prosperità.<br />
b.d.<br />
L'immobile vicino<br />
alla Scala Santa<br />
Nucleare, altra campana<br />
Spesso tanti pregiudizi sulle energie alternative<br />
“Chiedo alle autorità comunali<br />
e alla Soprintendenza<br />
delle Belle Arti, che<br />
agiscano perché il mio<br />
progetto possa essere preso<br />
seriamente in considerazione<br />
e perché possa<br />
essere agevolato nella sua<br />
messa in pratica.<br />
Nell’articolo di giornale si<br />
faceva riferimento alla<br />
possibilità di abbattimento<br />
dell’immobile per costruire<br />
una piazza. In questa<br />
eventualità è evidente<br />
che pretenderei che mi<br />
venisse corrisposto il valore effettivo del bene, sul quale<br />
ho anche speso denaro di tasca mia per realizzare<br />
un’autorimessa”, chiosa Mario Quagliani.<br />
“Invito chi scrive articoli o fa rilievi attraverso il mezzo<br />
stampa, a non creare inutili allarmismi e a non<br />
mettere in cattiva luce i cittadini che si impegnano<br />
le pale eoliche non le vogliamo<br />
perchè deturpano l’ambiente, i fotovoltaici<br />
impossibili da realizzare<br />
perchè sei sottoposto a mille vincoli<br />
e permessi (Galasso, rispetto<br />
ambientale, vincoli ambientalistici)<br />
e 99 volte su 100 la sovraintendenza<br />
(che ha potere di veto) non<br />
ti concede il permesso. Allora domanda,<br />
forse ingenua, ma di che<br />
stiamo parlando? Cosa vogliono<br />
Verdi ed Ambientalisti che prima<br />
propongono e poi non ci dicono<br />
affatto come superare tutti i vincoli<br />
burocratici che tutto bloccano e<br />
rendono tutto ingessato e irrealizzabile...<br />
e io intanto continuiamo a<br />
per la risoluzione di un problema personale e collettivo”.<br />
pagare. Le ditte pur interessate e<br />
con ottimi sviluppi di ricerca oramai<br />
si rifiutano anche di presentare<br />
le domande con relativi progetti,<br />
che costano fior di migliaia di<br />
euro, (e vi potrei portare mille<br />
esempi e nomi) perchè se li vedono<br />
sempre respingere.<br />
Domanda, cari giornalisti, che dovreste<br />
essere la coscienza critica<br />
della nostra società, quindi con<br />
grandi responsabilità, ma continuiamo<br />
a parlare del sesso degli<br />
angeli, di pura e mera accademia o<br />
mai nella nostra vita quotidiana alle<br />
enunciazioni meramente di principio,<br />
si riuscirà mai a dare esecuzione<br />
pratica a mille idee che rimangono<br />
sempre e solo tali e il cittadino<br />
sempre più scettico e disilluso?<br />
Grazie della vostra accoglienza<br />
e attenzione.<br />
Luciano Pelucchini<br />
S.Vincenzo su più fronti<br />
L'Aquila tra le priorità<br />
La Società di San Vincenzo de’ Paoli Italiana riunita<br />
in Assemblea a Roma il 13 marzo, ha rinnovato le<br />
proprie cariche societarie. E’ stata eletta Presidente<br />
Nazionale la Signora Claudia Gorno Nodari di Brescia.<br />
Durante l’Assemblea il Presidente uscente, Avv.<br />
Luca Stefanini ha presentato il Bilancio del 2009. La<br />
San Vincenzo conta oltre 15.000 soci distribuiti in 84<br />
province Italiane. I suoi 1.500 gruppi (chiamati Conferenze)<br />
hanno distribuito aiuti alle famiglie in stato di bisogno<br />
per un valore di circa 15.000.000 euro in denaro e altri 15.000.000<br />
euro in beni di prima necessità. Un’attività che fa della San Vincenzo<br />
una realtà di Volontariato fra le più importanti nel nostro Paese.<br />
Durante l’incontro, la San Vincenzo ha deciso di rendersi protagonista di<br />
una ricostruzione a L’Aquila.<br />
Ha infatti stanziato un contributo di circa 300.000 euro che verranno<br />
utilizzati per l’installazione di una struttura da 500 mq (donata dalla<br />
VeniceEcoEvolution di Treviso) da adibire a Centro Studi Universitario,<br />
a cui sarà collegata una Casa per il Volontariato universitario. Questo<br />
centro sarà dedicato a Francesco Maria Esposito e Angela Antonia Cruciano<br />
in memoria del figlio di un Socio della San Vincenzo Aquilana e<br />
della sua fidanzata periti nel crollo della Casa dello Studente durante il<br />
sisma del 6 aprile 2009.<br />
Claudia Gorno Nodari, che guiderà la San Vincenzo per i prossimi sei<br />
anni, è molto attiva a Brescia ed è una delle fondatrici della Casa di<br />
Accoglienza per donne e bambini “Ozanam”. Inoltre è attualmente Presidente<br />
dell’Associazione “Dormitorio San Vincenzo” che gestisce tutte<br />
le strutture di accoglienza che la San Vincenzo Bresciana mette a disposizione<br />
dei poveri di questa città.<br />
Luciano Mariani<br />
<strong>L'Azione</strong> 27 MARZO 2010<br />
VIGILI<br />
solerti<br />
ma... pochi<br />
Desideriamo formulare un profondo<br />
e sentito ringraziamento ai Vigili<br />
del Fuoco che il giorno 21 febbraio<br />
sono intervenuti per spegnere<br />
l’incendio che si era sviluppato<br />
nella nostra abitazione.<br />
Un incendio violento e subdolo che<br />
ha comportato circa sei ore di intervento.<br />
Non stiamo a descrivere la paura,<br />
l’angoscia, lo stress che attengono<br />
alla nostra sfera privata, ciò che<br />
vogliamo, invece, evidenziare è<br />
proprio l’operato dei Vigili del<br />
Fuoco, di questo corpo che in più<br />
occasioni (come dimenticare la loro<br />
presenza durante i giorni dell’emergenza<br />
terremoto?) ha dimostrato<br />
una capacità unica, divenuta<br />
quasi proverbiale, di sapersi porre<br />
al fianco delle persone che si trovano<br />
in situazioni difficili, intervenendo<br />
con professionalità, umanità<br />
e grazia, portando conforto e<br />
soluzioni.<br />
Anche nel nostro caso è stato così<br />
e per questo siamo grati e riconoscenti.<br />
Tanto più se si considera il fatto,<br />
forse non conosciuto dalla maggior<br />
parte dei cittadini, che per il nostro<br />
territorio che si estende da Serra<br />
San Quirico a Genga, Sassoferrato,<br />
Arcevia, fino ai confini con<br />
l’Umbria, è previsto un organico<br />
di n. 7 vigili, che, in pratica, si riducono<br />
a 5 unità.<br />
VALE A DIRE CHE FABRIANO<br />
HA CINQUE VIGILI DEL FUO-<br />
CO.<br />
Inoltre la scala per gli interventi<br />
dall’alto (non sappiamo se questo<br />
sia il nome tecnico) necessaria nel<br />
nostro caso, deve arrivare da Ancona<br />
perché quella esistente a Jesi<br />
è oramai obsoleta.<br />
Fabriano non ha la scala.<br />
Questo è ciò che abbiamo appreso<br />
dalla nostra vicenda.<br />
Ovviamente i Vigili che intervengono<br />
nell’immediatezza dell’emergenza<br />
devono fronteggiare anche<br />
la mancanza di organico e di mezzi,<br />
probabilmente con qualche rischio<br />
in più anche per la loro incolumità<br />
e senza creare disservizi,<br />
perché i disservizi nel loro operato,<br />
potrebbero essere fatali e irrimediabili.<br />
Riteniamo che i nostri amministratori<br />
e la politica in generale debbano<br />
farsi carico di tale assurda situazione<br />
ed attivarsi per risolvere<br />
il problema della mancanza di organico<br />
e di mezzi in capo ai Vigili<br />
del Fuoco, che rappresentano un<br />
presidio di primaria importanza nel<br />
nostro territorio a rischio terremoti<br />
e incendi. Noi non sappiamo a cosa<br />
e a chi sia da ascrivere il depauperamento<br />
di risorse pubbliche che<br />
rappresentano servizi primari per i<br />
cittadini, ma certamente non possiamo<br />
accettare che una città come<br />
Fabriano con un territorio vasto e<br />
difficile abbia cinque vigili del fuoco,<br />
per cui rivolgiamo un appello<br />
ai politici locali affinché il problema<br />
venga fatto proprio e posto all’ordine<br />
del giorno con la priorità<br />
dovuta alla salvaguardia dei servizi<br />
fondamentali per il cittadino, ai<br />
quali speriamo che i cittadini fabrianesi<br />
non abbiano rinunciato.<br />
Ringraziamo per l’ospitalità.<br />
Cesira Carnevali, Roberto Stelluti