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15 giugno 2011 ISOLA NOSTRA<br />

23<br />

dotti Arrigoni) a Concetta Depase, Augusto Vascotto e Armando<br />

Benvenuti – 9° (bolliacqua in alluminio) a Bruna Felluga – 10°<br />

(pentola in alluminio) a Albina Zugna.<br />

ISOLA D’ISTRIA<br />

Fiera delle sue tradizioni venete, <strong>Isola</strong> d’Istria s’affaccia sull’Adriatico<br />

a comporre quella collana di graziose cittadine che<br />

incorniciano tutta la costa istriana.<br />

Pare modesta a prima vista e non gloriarsi d’altro che dello<br />

spettacolo meraviglioso del paesaggio che la contiene, ma i segni<br />

della sua illustre nobiltà si svelano appena un po’ ci si addentri<br />

in essa. Si scopre allora che il Duomo è un bellissimo esempio<br />

di architettura del ‘500 e tanto più notevole perché sorto fuori<br />

dai grandi centri artistici di quel secolo. E si trova che il Palazzo<br />

Besenghi è il più pregevole monumento d’architettura barocca<br />

della regione istriana.<br />

Aggirandosi per le sue viuzze o soffermandosi nelle sue piazze<br />

raccolte, par d’essere in una cittadina della laguna. E come quelle,<br />

<strong>Isola</strong> d’Istria trae la vita dal mare. I grandi complessi industriali<br />

che sono sorti dopo la guerra le donano un ritmo di dinamica<br />

modernità, ed il paese si fa di giorno in giorno più fiorente e più<br />

importante.<br />

L’Arrigoni vi ha uno dei suoi più grandi stabilimenti, fattore<br />

principale, può dirsi, della rinnovata vita economica della bella<br />

cittadina istriana.<br />

A<strong>Isola</strong>, 1940 – Una “ruota umana” formata dalle giovani ginnaste<br />

del Dopolavoro Arrigoni nel campo di Porto Apollo<br />

NELLE PALESTRE DEGLI STABILIMENTI<br />

Lo sport, divenuto ormai un fatto sociale, non è più soltanto la<br />

prerogativa degli uomini, né il diletto di alcune snobistiche signorine.<br />

Lo sport in Regime Fascista ha raggiunto una diffusione ampia<br />

appunto perché non più considerato come il privilegio di pochi<br />

o come inutile svago. Esso è un’attività cui si riconosce valore<br />

formativo. Perciò viene praticato anche da quelle persone che un<br />

tempo potevano sembrare le meno adatte ad esercitarlo. Anche le<br />

operaie ritemprano oggi le membra e lo spirito sui campi e nelle<br />

palestre che sono sorti accanto agli stabilimenti industriali.<br />

Eseguito con saggio rigore ed opportuna applicazione, lo<br />

sport conferisce elasticità al corpo e alla mente. Queste operaie<br />

dello stabilimento Arrigoni di <strong>Isola</strong> dimostrano, in vero e con viva<br />

evidenza, quanta salute e quindi quanta robusta bellezza lo sport<br />

sappia infondere alla donna.<br />

LA RECITA DEL DOPOLAVORO DI PIRANO<br />

La sezione filodrammatica del Dopolavoro di Pirano, diretta<br />

dal camerata Cellino Solvetti, ha dato al Dopolavoro Arrigoni di<br />

<strong>Isola</strong> il 12 ottobre 1940 una rappresentazione della commedia di<br />

Giorgio Duse “I fallimenti del curatore”.<br />

La squisita interpretazione, la naturalezza e la padronanza<br />

della scena dimostrata dagli attori hanno entusiasmato il pubblico,<br />

che ha mostrato di apprezzare le doti artistiche di questi<br />

camerati applaudendo spesso a<br />

scena aperta. Si è particolarmente<br />

distinta Etta De Marchi, cui fecero<br />

assai degno contorno il bravo Marcello<br />

Michelini, il fine caratterista<br />

Renzo Contento, Adriana Ruzzier<br />

nella parte della bisbetica Carlotta,<br />

e tutti gli altri.<br />

Gli auguri de<br />

“La Voce di Arrigo”<br />

A Emilio Marussi (allenatore<br />

della squadra ginnica isolana)<br />

dello stabilimento Arrigoni<br />

di <strong>Isola</strong> e alla signorina<br />

Adalgeria Carboni che si<br />

sono uniti in matrimonio.

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