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15 giugno 2011 ISOLA NOSTRA<br />
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dotti Arrigoni) a Concetta Depase, Augusto Vascotto e Armando<br />
Benvenuti – 9° (bolliacqua in alluminio) a Bruna Felluga – 10°<br />
(pentola in alluminio) a Albina Zugna.<br />
ISOLA D’ISTRIA<br />
Fiera delle sue tradizioni venete, <strong>Isola</strong> d’Istria s’affaccia sull’Adriatico<br />
a comporre quella collana di graziose cittadine che<br />
incorniciano tutta la costa istriana.<br />
Pare modesta a prima vista e non gloriarsi d’altro che dello<br />
spettacolo meraviglioso del paesaggio che la contiene, ma i segni<br />
della sua illustre nobiltà si svelano appena un po’ ci si addentri<br />
in essa. Si scopre allora che il Duomo è un bellissimo esempio<br />
di architettura del ‘500 e tanto più notevole perché sorto fuori<br />
dai grandi centri artistici di quel secolo. E si trova che il Palazzo<br />
Besenghi è il più pregevole monumento d’architettura barocca<br />
della regione istriana.<br />
Aggirandosi per le sue viuzze o soffermandosi nelle sue piazze<br />
raccolte, par d’essere in una cittadina della laguna. E come quelle,<br />
<strong>Isola</strong> d’Istria trae la vita dal mare. I grandi complessi industriali<br />
che sono sorti dopo la guerra le donano un ritmo di dinamica<br />
modernità, ed il paese si fa di giorno in giorno più fiorente e più<br />
importante.<br />
L’Arrigoni vi ha uno dei suoi più grandi stabilimenti, fattore<br />
principale, può dirsi, della rinnovata vita economica della bella<br />
cittadina istriana.<br />
A<strong>Isola</strong>, 1940 – Una “ruota umana” formata dalle giovani ginnaste<br />
del Dopolavoro Arrigoni nel campo di Porto Apollo<br />
NELLE PALESTRE DEGLI STABILIMENTI<br />
Lo sport, divenuto ormai un fatto sociale, non è più soltanto la<br />
prerogativa degli uomini, né il diletto di alcune snobistiche signorine.<br />
Lo sport in Regime Fascista ha raggiunto una diffusione ampia<br />
appunto perché non più considerato come il privilegio di pochi<br />
o come inutile svago. Esso è un’attività cui si riconosce valore<br />
formativo. Perciò viene praticato anche da quelle persone che un<br />
tempo potevano sembrare le meno adatte ad esercitarlo. Anche le<br />
operaie ritemprano oggi le membra e lo spirito sui campi e nelle<br />
palestre che sono sorti accanto agli stabilimenti industriali.<br />
Eseguito con saggio rigore ed opportuna applicazione, lo<br />
sport conferisce elasticità al corpo e alla mente. Queste operaie<br />
dello stabilimento Arrigoni di <strong>Isola</strong> dimostrano, in vero e con viva<br />
evidenza, quanta salute e quindi quanta robusta bellezza lo sport<br />
sappia infondere alla donna.<br />
LA RECITA DEL DOPOLAVORO DI PIRANO<br />
La sezione filodrammatica del Dopolavoro di Pirano, diretta<br />
dal camerata Cellino Solvetti, ha dato al Dopolavoro Arrigoni di<br />
<strong>Isola</strong> il 12 ottobre 1940 una rappresentazione della commedia di<br />
Giorgio Duse “I fallimenti del curatore”.<br />
La squisita interpretazione, la naturalezza e la padronanza<br />
della scena dimostrata dagli attori hanno entusiasmato il pubblico,<br />
che ha mostrato di apprezzare le doti artistiche di questi<br />
camerati applaudendo spesso a<br />
scena aperta. Si è particolarmente<br />
distinta Etta De Marchi, cui fecero<br />
assai degno contorno il bravo Marcello<br />
Michelini, il fine caratterista<br />
Renzo Contento, Adriana Ruzzier<br />
nella parte della bisbetica Carlotta,<br />
e tutti gli altri.<br />
Gli auguri de<br />
“La Voce di Arrigo”<br />
A Emilio Marussi (allenatore<br />
della squadra ginnica isolana)<br />
dello stabilimento Arrigoni<br />
di <strong>Isola</strong> e alla signorina<br />
Adalgeria Carboni che si<br />
sono uniti in matrimonio.