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15 giugno 2011 ISOLA NOSTRA<br />

25<br />

nessuno, ai dispiaceri, ai dolori,<br />

ai drammi che l’esistenza<br />

riserva più o meno ad ognuno<br />

di noi, si è aggiunta anche la<br />

sofferenza per un esodo che<br />

ha spezzato legami, affetti,<br />

amicizie. A differenza dei nostri<br />

padri, noi più giovani con<br />

fatica e sacrifici siamo riusciti<br />

a costruirci altrove un’altra<br />

esistenza, anche se le nostre<br />

radici rimarranno sempre ben<br />

piantate nella terra istriana.<br />

Questo purtroppo è l’amaro<br />

prezzo che ha dovuto pagare<br />

il popolo istriano, e custodire<br />

la memoria è un dovere.<br />

E’ stata una visita breve<br />

che meritava dopo tanti anni<br />

qualche giorno in più e che,<br />

salutando i nostri simpatici<br />

accompagnatori, abbiamo<br />

deciso di rifare in un prossimo<br />

futuro.<br />

Un’ultima osservazione nel<br />

mio breve viaggio. La Slovenia<br />

è entrata nella Comunità<br />

Europea, con gli stessi diritti e<br />

doveri comuni a tutte le nazioni<br />

che ne fanno parte, ma ho avuto<br />

l’impressione che non tutti gli<br />

Sloveni se ne siano ancora<br />

accorti, e specialmente dei “doveri”.<br />

Se vogliamo evitare ogni<br />

trent’anni delle tragedie uguali<br />

a quelle più recenti, dobbiamo<br />

far crescere una Terra Europea,<br />

specialmente nei paesi confinanti,<br />

dove gli egoismi sono<br />

più forti, per poter far crescere<br />

i nostri figli e nipoti in pace,<br />

senza i drammi, le divisioni<br />

e le ingiustizie che ha subito<br />

la nostra generazione. Al ritorno<br />

una visita alla “Pullino”<br />

a Muggia per salutare i tanti<br />

amici appassionati di questo<br />

sport, che mi ha visto giovane<br />

atleta. E’ stato come un altro<br />

rientro a casa. La storia recente<br />

di questa Società meriterebbe<br />

di essere più conosciuta per<br />

essere di esempio alle future<br />

generazioni. All’atto della<br />

sua fondazione il suo motto<br />

era “Povera di mezzi, ricca di<br />

virtù” e grazie a uomini eccezionali<br />

che tra mille difficoltà<br />

l’hanno guidata sino dai tempi<br />

dell’esodo, mai motto è stato<br />

più azzeccato.<br />

Ancora grazie, amici, e un<br />

fraterno saluto da<br />

Bruno Moscolin, Carpi<br />

Giorgio Sanguinetti, un manager d'altri tempi<br />

Rovistando , con tanto amore e tanta commozione, tra i ricordi di <strong>Isola</strong> lasciati da mio padre<br />

Adriano Stolfa, ho trovato questo articolo tratto da “Il Piccolo”, quotidiano di Trieste, che gli<br />

aveva mandato la sorella Corinna da Trieste.<br />

Nella lettera con cui la ringraziava, papà scriveva: “La signorina Loprieno l’ho conosciuta<br />

perché con il povero Giulio Gerin siamo andati a prelevarla al piroscafo proveniente da Trieste. Ero<br />

appena entrato in fabbrica (avevo 17 anni, eravamo nel 1922) ed era la prima inviata da Sanguinetti<br />

per analizzare la possibilità di collocare ad <strong>Isola</strong> le prime macchine aggraffatrici Sydry.”<br />

Penso che come avviene a me, così anche per gli altri isolani che attraverso “<strong>Isola</strong> <strong>Nostra</strong>”<br />

rivivono un passato doloroso ma sempre splendido del nostro paese, sia un modo di restare ancora<br />

uniti e di sentirci sempre figli di quella terra.<br />

Un caro saluto a tutti gli isolani da<br />

Franca Stolfa, Nicosia (EN)<br />

Non è senza emozione che,<br />

dopo tanti anni, ho letto<br />

sul giornale il nome dell’Arrigoni,<br />

nell’articoletto in ricordo<br />

del dramma vissuto dai suoi<br />

dipendenti nel 1961.<br />

Ma oggi, all’infuori di quei<br />

dipendenti, chi mai ricorda questa<br />

grande e importante azienda<br />

che per circa quattro decenni fu<br />

uno dei vanti della nostra città;<br />

e chi ricorda il suo fondatore<br />

Giorgio Sanguinetti, che la fece<br />

sorgere dal niente, benché poi<br />

non gli siano mancati validi<br />

collaboratori.<br />

Giorgio Sanguinetti, una<br />

figura carismatica come oggi<br />

si dice, che a dodici anni (ho<br />

inteso ripeterlo più volte) tirava<br />

il carretto nel nostro Punto<br />

Franco.<br />

Dopo la prima guerra mondiale<br />

egli era subito tornato nella<br />

sua Trieste e qui aveva aperto<br />

un’Agenzia per la vendita di<br />

prodotti alimentari conservati:<br />

l’estratto di carne (su formula<br />

di Gaspare Arrigoni) e pesce<br />

in scatola. Ma nell’estate del<br />

1922, quando io fui assunta<br />

quindicenne, l’Agenzia era già<br />

divenuta Società per Azioni;<br />

Sanguinetti aveva acquistato<br />

ad <strong>Isola</strong> d’Istria una vecchia<br />

fabbrica di conserve alimentari<br />

dissestata (la Warhanek) e la<br />

stava ristrutturando.<br />

Nel 1927 la piccola fabbrica<br />

divenne molto più grande,<br />

col più moderno macchinario<br />

acquistato in Francia (quante<br />

lettere stenografai e trascrissi<br />

per la fornitrice Sudry!). Nel<br />

1929 anche l’Arrigoni risentì<br />

della famosa crisi economica che<br />

interessò tutta Europa, ma nel<br />

1930 il momento difficile era già<br />

superato e Sanguinetti acquistava<br />

un nuovo grande stabilimento per<br />

la lavorazione e conservazione<br />

degli ortofrutticoli a Cesena.<br />

Oltre ai due grandi stabilimenti,<br />

l’Arrigoni possedeva in<br />

alcuni paesi della costa istriana<br />

e a Grado varie stazioni di pesca<br />

con le proprie barche e luoghi di<br />

lavorazione del pesce da inscatolare.<br />

Venne poi la consorella<br />

SAIPA, con propri pescherecci<br />

per la pesca d’alto mare.<br />

Nel 1943, a una personalità<br />

del Governo venuta a visitare<br />

uno di questi, Sanguinetti disse:<br />

“Se il Signore mi dà vita dopo<br />

la guerra la bandiera della<br />

“Saipa” batterà tutti i mari”.<br />

Ma domenica 9 maggio dello<br />

stesso anno, mentre riposava<br />

pescando in una località vicina<br />

della nostra regione, la sua vita<br />

improvvisamente si spense.<br />

I suoi eredi e collaboratori<br />

continuarono il lavoro sino alla<br />

fine della guerra e oltre; ma<br />

la perdita degli stabilimenti e<br />

della flotta peschereccia in<br />

Istria scosse l’equilibrio dell’azienda,<br />

che si trovava con la<br />

sede a Trieste e lo stabilimento<br />

maggiore dislocato a Cesena.<br />

Da qui la decisione di trasferire<br />

la sede, rimandata per anni ma<br />

divenuta alfine ineluttabile.<br />

Non conosco l’attuale situazione<br />

della società, né la<br />

località della sede, né i suoi<br />

proprietari. Posso solo ricordare<br />

con tristezza come essa<br />

è passata.<br />

Dalla dozzina di dipendenti<br />

che mi avevano preceduta e dei<br />

quali nel 1961 nessuno era rimasto,<br />

eravamo arrivati a 160/180<br />

dipendenti solo in sede, con<br />

una organizzazione moderna,<br />

completa di tutto quanto occorreva<br />

alla produzione, scatolame<br />

compreso, alla vendita in Italia<br />

e in un vasto raggio all’estero,<br />

non esclusi i moderni macchinari<br />

per la fatturazione, l’ufficio<br />

statistiche, quello legale, quello<br />

per la pubblicità, con numerosi<br />

propri disegnatori per tutte le<br />

illustrazioni occorrenti.<br />

Tutto ciò Trieste ha perduto<br />

ed è stato purtroppo il primo<br />

passo verso altre perdite ancora<br />

più importanti e dolorose.<br />

L’opera di Giorgio Sanguinetti<br />

è tramontata con lui, ma rimane<br />

nel cuore di chi con lui ha<br />

lavorato e ha conosciuto il suo<br />

spirito creativo, la sua laboriosità<br />

indefessa e il sacrificio.<br />

Maria Loprieno<br />

La vecchia sede dell’Arrigoni a Trieste, in via Galatti, che chiuse i battenti<br />

nel 1961, prima di tanti nomi famosi della nostra città: il cantiere<br />

San Marco, la Fabbrica Macchine, la Vetrobel, la Dreher... Il famoso<br />

marchio “Arrigoni”, vanto di <strong>Isola</strong>, resse ancora alcuni anni a Cesena<br />

per poi scomparire definitivamente ormai da oltre un decennio.

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