02.06.2013 Views

clicca - Isola Nostra

clicca - Isola Nostra

clicca - Isola Nostra

SHOW MORE
SHOW LESS

Create successful ePaper yourself

Turn your PDF publications into a flip-book with our unique Google optimized e-Paper software.

15 giugno 2011 ISOLA NOSTRA<br />

29<br />

Gianna Drioli<br />

Ridulfo<br />

25.6.2005 - 25.6.2011<br />

Sono passati sei anni, ma ti<br />

sentiamo sempre vicina e<br />

pronta a proteggerci.<br />

I tuoi figli, i nipotini i<br />

familiari e gli amici.<br />

In ricordo di<br />

Adalgerio Delise,<br />

isolano doc<br />

Nerina Cociancich in Delise<br />

ricorda con amore il marito<br />

Adalgerio, uomo forte e colonna<br />

portante di tutta la famiglia.<br />

La figlia Annamaria e il genero<br />

Alfonso si uniscono al ricordo<br />

con un affettuoso sorriso in<br />

memoria di tutti i momenti passati<br />

insieme. I nipoti Michele,<br />

Samantha e Loris con i loro familiari<br />

conservano gelosamente<br />

nei loro cuori “nonno Zazerio”<br />

con tutti i suoi preziosi consigli<br />

e insegnamenti, un tesoro inestimabile.<br />

I pronipoti Massimo,<br />

Thomas e Nicole ricordano un<br />

nonno fantastico, che ha regalato<br />

loro gioie indimenticabili.<br />

Tutti insieme rivolgono anche<br />

il loro affettuoso pensiero a<br />

Giuliano, , fratello e zio sempre<br />

presente nel cuore e nei pensieri<br />

quotidiani.<br />

La moglie Nerina<br />

e i familiari tutti.<br />

In ricordo del dott. Sergio Brusadin<br />

Lo scorso 31 gennaio a Noventa<br />

Vicentina, sua città<br />

di adozione, si è spento il dott.<br />

Sergio Brusadin.<br />

Nato a Trieste il 1° marzo<br />

1931, si trasferì ancora bambino<br />

nell’amatissima <strong>Isola</strong><br />

d’Istria, la cui memoria serberà<br />

sempre nel cuore, testimoniando<br />

fino all’ultimo un profondo<br />

legame con la terra istriana.<br />

Pur essendo sradicato da <strong>Isola</strong><br />

in giovane età con tutta la famiglia<br />

per le ben note vicende<br />

del dopoguerra, non perse mai il<br />

contatto con quanti ne avevano<br />

condiviso i momenti importanti<br />

della gioventù, in particolare<br />

con gli allievi del Liceo Combi<br />

di Capodistria, istituto dove<br />

conseguì la maturità classica.<br />

I successivi studi di medicina<br />

lo portarono a Modena, e<br />

poi da lì, per l’esercizio della<br />

professione medica, sino a<br />

Vicenza e poi a Noventa, dove<br />

ha vissuto e dove ha perpetuato<br />

la memoria dell’esodo con<br />

iniziative pubbliche che hanno<br />

commemorato la “sua” Istria<br />

lontana.<br />

Lascia nei familiari e in<br />

quanti lo hanno conosciuto<br />

un grande vuoto per la sua<br />

dedizione e impegno sociale,<br />

ma anche e soprattutto per le<br />

doti di grande umanità che lo<br />

hanno contraddistinto nel corso<br />

della vita.<br />

I familiari<br />

Pianto antico<br />

Nella 15ma ricorrenza dell’amato Fabio<br />

Un tempo alle scuole medie si usava studiare a memoria le<br />

poesie più importanti della letteratura italiana. Ero uso, quando<br />

credevo di saperle, leggerle a mia mamma. A volte, pur non<br />

conoscendole, lei concludeva con un “bravo picio”; altre volte,<br />

quando mi sentiva titubante, me le faceva ripetere.<br />

Così ho imparato – per citarne alcune – Il 5 maggio, i Pastori,<br />

il Sabato del Villaggio, Pianto antico… e proprio quando recitavo<br />

quest’ultima, che faticavo ad apprendere, e arrivavo ai versi<br />

finali “Sei nella terra fredda, sei nella terra negra, né il sol più ti<br />

rallegra né ti risveglia amor” lei si incupiva.<br />

Quando una volta le chiesi il perché di questo fatto, mi rispose<br />

dicendo che queste parole le ricordavano la sua prima picia, morta<br />

all’età di due anni e mezzo. Eppure mia sorella era nata pochi mesi<br />

dopo questa perdita, ed io quasi dopo altri dieci anni; altri dieci<br />

ne erano ulteriormente trascorsi ma quel dolore, come una lama,<br />

le si era conficcato nel cuore, e nulla poteva levargliela.<br />

Non avrei mai pensato che queste stesse frasi di “Pianto antico”<br />

avrebbero accompagnato la mia esistenza da quel 27 maggio 1996<br />

quando la perdita del nostro amato Fabio ci aveva capovolto la vita.<br />

Andava a Padova, orgoglioso della sua professione che si stava<br />

creando dopo la laurea. Un disgraziato camion dell’Adriastrade<br />

gli aveva stroncato la vita in vicinanza del “Bivio ad H”.<br />

Di anni ne sono trascorsi 15 ormai, tanti altri avvenimenti<br />

hanno indurito o addolcito la nostra vita, ma la lama di quel dolore<br />

mi è rimasta, come a mia mamma, conficcata nel cuore. E quando,<br />

come d’uso quasi ogni sabato, mi reco al cimitero, le ultime parole<br />

di “Pianto antico” mi risuonano durante e dopo la visita.<br />

Papà<br />

Nella triste ricorrenza del 15° anniversario, il 27 maggio una<br />

Santa Messa di suffragio è stata celebrata da mons. Pier Emilio<br />

Salvadè, vicario della Diocesi di Trieste, nella chiesa di Sant’Antonio<br />

Vecchio.<br />

Anche quest’anno in Suo ricordo è stato organizzato il “Memorial<br />

Fabio Felluga”, torneo di mini-basket nella palestra di Via dei<br />

Mille a Lui intitolata. Un trofeo inoltre è stato consegnato alla<br />

squadra vincente della “Coppa Trieste” di calcio amatoriale.

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!