03.06.2013 Views

inedita energia Attilio Bertolucci - Eni

inedita energia Attilio Bertolucci - Eni

inedita energia Attilio Bertolucci - Eni

SHOW MORE
SHOW LESS

Create successful ePaper yourself

Turn your PDF publications into a flip-book with our unique Google optimized e-Paper software.

libri da leggere, dei quadri da appendere alle pareti. Così, nei primi tempi, si sono<br />

avuti più che altro dei prodotti un po’ bastardi, tendenti a ripetere i modi, le forme<br />

di quanto le civiltà artistiche europee, tutt’altro che primitive negli anni della<br />

primitiva arte americana, offrivano.<br />

Ma ben presto la forza delle cose, la novità dell’ambiente naturale e delle situazioni<br />

umane favorirono il vigoreggiare di creatori indipendenti, comunque capaci<br />

di trasformare qualsiasi dato avessero preso dai movimenti culturali dell’Europa<br />

contemporanea. Per fare un solo esempio: è chiaro che il gran Melville non<br />

avrebbe scritto Moby Dick, se non ci fosse stato il Romanticismo, da Coleridge a<br />

Victor Hugo, ma è pure incontestabile che il poema della balena bianca trascende<br />

e supera vittoriosamente i limiti dell’imitazione, addirittura assurge al cielo dell’epica,<br />

che nessuno scrittore ottocentesco europeo ha invece mai toccato.<br />

Questi sono fatti ormai acquisiti. La pittura americana del secolo scorso è una<br />

scoperta molto più recente e, bisogna riconoscerlo, molto meno emozionante. I<br />

veri grandi nomi della pittura d’oltreatlantico appartengono al Novecento, che<br />

verso la metà, tra il 1945 e oggi, ha avuto nella scuola dell’astratto-espressionista,<br />

il cui centro è New York, il fatto artistico più importante, più carico d’avvenire<br />

di tutto il periodo.<br />

L’Ottocento, ripetiamolo, non ha nomi d’artisti da mettere vicino a quelli di scrittori<br />

come Poe, Melville, Hawthorne, Whitman, Twain, ma qualche figura vera,<br />

tipica, è degna d’esser ricordata, da Ryder a Homer, che vi presentiamo oggi e che,<br />

senza grandi voli, ha dipinto la realtà naturale e sociale del suo paese, in maniera<br />

autentica, durevole. Per quanto egli sia stato a Parigi, non si può dire che abbia<br />

risentito in modo decisivo l’influenza dei tanti grandi pittori colà operanti. L’unico<br />

parallelo possibile è quello con Courbet, che può avere confortato Homer nella<br />

scelta dei temi più umili e quotidiani. Disegnatore forte e preciso (gli si devono<br />

istantanee di guerra civile che ricordano quelle del narratore Stephen Crane); dal<br />

1860 circa al 1900, il nostro artista ha dipinto un po’ di tutto, con preferenza negli<br />

ultimi anni per i temi marini, affrontati con uno scrupolo di verità e con un certo<br />

lirismo. Ma per noi l’Homer più interessante è quello del periodo di mezzo, in<br />

cui egli diventa una sorta di Mark Twain del pennello, un descrittore cioè, all’apparenza<br />

quasi giornalistico ma capace in effetti di arrivare a una fermezza e a una<br />

poesia singolari e del tutto americane.<br />

Guardate questo Gioco di ragazzi, dipinto nel 1872. Il taglio, che in altri artisti<br />

realisti, per esempio in Courbet, risente della fotografia “posata”, qui addirittura<br />

anticipa, non la fotografia, ma il cinema, magari in technicolor. Lo diciamo senza<br />

ironia e in un’accezione positiva: per un pittore americano, senza tradizione dietro<br />

le spalle di moduli compositivi illustri ma esauriti, posare l’occhio sulla realtà con<br />

il candore e l’ampiezza di visuale di una macchina da presa, non era affatto un<br />

male. Il quadro sta davanti a noi sincero, mosso e insieme fermo, un po’ greve,<br />

nella sua minuzia descrittiva, ma riscattato dalla banalità per via d’un sentimento<br />

della vita largo e affettuoso, umanissimo. È l’ora di un giorno qualunque rapita<br />

per sempre al flusso crudele del tempo, e divenuta, per l’obiettività estrema del<br />

pennello che l’ha colta, di un incanto remoto, straziante. E il colore dominante, il<br />

caldo colore che ritorna dalla terra al fustagno ai volti all’indimenticabile baracca<br />

di legno, è qualcosa di nuovo, di inedito, rispetto a tutta la pittura venuta prima.<br />

Un colore, appunto, americano.<br />

206 207<br />

i

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!