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Imp. 4 Luglio-Agosto 2003 - FIGC Settore Tecnico Coverciano

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SCUOLA<br />

ALLENATORI<br />

16<br />

PREPARAZIONE FISICA<br />

quelle aree in cui il tecnico non può intervenire e per competenze<br />

e per conoscenze. Deve saper osservare e valutare quali sono<br />

gli aspetti sensibili della squadra senza mai dimenticare che i protagonisti<br />

sono sempre i calciatori in campo insieme con la squadra<br />

avversaria, che si contendono una palla la quale a seconda<br />

dello spazio in cui termina, potràdiventare testimone di una eventuale<br />

supremazia.<br />

Mi scuso se questa mia introduzione può sembrare poco scientifica<br />

ma volevo manifestare la mia insofferenza nei confronti di coloro<br />

i quali vogliono cambiare le regole del gioco che si presenta<br />

già bello ed entusiasmante così com’è. Ritengo che mettersi al servizio<br />

del gioco sia il compito di tutti i tecnici e di coloro che vogliono<br />

essere utili per il raggiungimento dell’obiettivo comune.<br />

Sono convinto che la costruzione di un calciatore e lo sviluppo<br />

delle sue capacità fisiche, tali da proiettarlo verso l’acquisizione<br />

di una condizione ottimale, deve realizzarsi anche attraverso una<br />

serie di stimoli che sono tipici del gioco. Ho avuto modo, nella mia<br />

pur breve esperienza professionale in questo campo, di apprendere<br />

diversi mezzi di allenamento studiati e testati da tanti preparatori,<br />

fisiologi, medici e allenatori, ma ho avuto particolare interesse<br />

per le metodologie di allenamento importate dal nord europa<br />

e in particolare per la quelle di Bangsbo e Wisloff a proposito<br />

della potenza aerobica, che continuo a ritenere importante ai<br />

fini della prestazione.<br />

PERCHÈ ALLENARE LA POTENZA AEROBICA<br />

Jens Bangsbo vede in un elevato massimo consumo di ossigeno<br />

la possibilità di lavorare per periodi prolungati di tempo nonchè<br />

l’abbreviarsi dei tempi di recupero dopo aver effettuato un lavoro<br />

ad altà intensità.<br />

Dall’analisi delle caratteristiche delle azioni motorie compiute dai<br />

giocatori nel corso del gioco, lo scienziato danese, distingue dieci<br />

differenti categorie:<br />

- sosta<br />

- cammino (4 km/h)<br />

- jogging (8 km/h)<br />

- corsa a bassa velocità (12 km/h)<br />

- corsa a moderata velocità (16 km/h)<br />

- corsa ad alta velocità (21 km/h)<br />

- sprint (30 km/h)<br />

- corsa all’indietro (12 km/h)<br />

- colpi di testa<br />

- contrasti.<br />

Da questa analisi, fatta su 70 partite, fu stimato che la distanza<br />

media percorsa da un giocatore era pari a 10. 8 Km con limiti<br />

oscillanti tra i 9 e 14 km, variazioni dipendenti dalla squadra avversaria,<br />

dall’importanza della partita, dalla motivazione e dalla<br />

tattica di squadra. Si notò che i calciatori camminavano e si fermavano<br />

per più del 57% della gara, correndo solo per l’8% di essa<br />

ad alta intensitàe<br />

Per il restante 35% essi correvano a bassa intensità. Le attivitàdi<br />

sprint corrispondevano allo 0.6%. Nel corso di un incontro di alto<br />

livello un giocatore effettuava circa 1100 cambi di attività, passando<br />

dalla sosta, alla corsa a velocità moderata, al cammino. La<br />

distanza percorsa con la palla era compresa tra lo 0.5% Ed il 3%<br />

della distanza complessiva. I risultati di tali osservazioni suggeriscono<br />

anche che maggiore è il livello del calcio e maggiore è la<br />

quantitàdi corsa effettuata ad alta intensità. Non sussistono particolari<br />

differenze, per quanto riguarda la corsa ad alta intensità, tra<br />

difensori, centrocampisti ed attaccanti, cosicchè i centrocampisti<br />

effettuano un maggior quantitativo di corsa ma a bassa intensità.<br />

Si può concludere, quindi, che:<br />

- i giocatori di alto livello stazionano o camminano per più della<br />

metà dell’incontro;<br />

- i giocatori di alto livello effettuano<br />

più corsa ad alta<br />

intensitàdei giocatori di livello<br />

inferiore;<br />

- i centrocampisti effettuano<br />

più corsa a bassa velocità<br />

dei difensori e degli attaccanti,<br />

ma la quantità di<br />

corsa effettuata ad alta intensità<br />

è la stessa per i tre<br />

gruppi;<br />

- alcuni giocatori non utilizzano<br />

tutte le loro potenzialità<br />

fisiche durante un incontro.

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