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Imp. 4 Luglio-Agosto 2003 - FIGC Settore Tecnico Coverciano

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SCUOLA<br />

ALLENATORI<br />

18<br />

PREPARAZIONE FISICA<br />

direttamente proporzionale a quella di pagamento del debito di<br />

ossigeno. Non è stato però possibile evidenziare differenze, statisticamente<br />

significative, in gruppi di soggetti con grossolane differenze<br />

di massima potenza aerobica. In altri studi è stato visto<br />

che l’insorgere della fatica durante un esercizio intermittente non<br />

dipende dalla massima potenza aerobica.<br />

COME ALLENARE LA POTENZA AEROBICA<br />

Molto interessante è secondo Bangsbo, la possibilità di poter<br />

svolgere l’allenamento aerobico principalmente con la palla dividendolo<br />

in tre aree tra loro sovrapponibili:<br />

- allenamento di recupero;<br />

- allenamento aerobico a bassa intensità;<br />

- allenamento aerobico ad alta intensità.<br />

La definizione delle tre categorie dell’allenamento tiene in considerazione<br />

che la frequenza cardiaca di un giocatore subisce delle<br />

continue fluttuazioni nel corso dell’esercizio. In base alla percentuale<br />

della frequenza cardiaca massima del soggetto potremmo<br />

svolgere un:<br />

- allenamento di recupero al 65 % della f.C. Max;<br />

- allenamento a bassa intensità all’80 % della f. C. Max;<br />

- allenamento ad alta intensità al 90 % della f. C. Max,<br />

Indicando anche i relativi limiti oltre i quali non stazionare ai fini<br />

del raggiungimento dell’obiettivo richiesto.<br />

Secondo Wisloff l’aumento del massimo consumo di ossigeno potrebbe<br />

essere ottenuto proponendo un allenamento con un’in-<br />

tensitàdi lavoro pari al 90-95 % della f. C. Max. Sarebbe ideale<br />

aggiungere anche un allenamento della resistenza che abbia una<br />

più bassa intensità, come peraltro avviene durante le situazioni di<br />

gioco. L’allenamento della resistenza può essere organizzato sotto<br />

forma di gioco o come puro allenamento della resistenza, è importante<br />

però che l’intensità dell’attività sia superiore al 90 %<br />

della f. C. Max. Strategie di lavoro di questo genere sono state applicate<br />

dallo stesso Winsloff nella squadra norvegese del Rosemborg<br />

ed è risultato altamente soddisfacente. Come parametro di<br />

controllo il Rosemborg si è servito negli ultimi anni della misurazione<br />

del consumo di ossigeno ottenendo risultati esaltanti dimostrando<br />

in grado di promuovere adattamenti senza intervenire<br />

con allenamenti di “sicurezza”, basati cioè sulla corsa pura.<br />

Per poter condurre al meglio l’allenamento della resistenza è necessario<br />

che il calciatore conosca la propria frequenza cardiaca e<br />

i valori verso i quali tendere in base ai diversi obiettivi dell’allenamento<br />

stesso.<br />

Lo stesso Wisloff, come Bangsbo, indica zone d’intensità calcolate<br />

in base alla frequenza cardiaca massima per il perseguimento<br />

dei diversi obiettivi condizionali:<br />

- per un allenamento finalizzato al recupero, il 60/70 % delle f. C.<br />

Max;<br />

- per un allenamento della soglia anaerobica, l’85-90 % della f. C.<br />

Max;<br />

- per un aumento del massimo consumo di ossigeno, il 90-95 %<br />

della f. C. Max.<br />

RIFLESSIONI PERSONALI<br />

Queste studi non possono aiutarci a dare alla potenza aerobica una<br />

voto finale affinchè si possa concludere per la efficacia o inefficacia<br />

della stessa. Potrei anche riportare tanti altri concetti di fisiologi<br />

molto importanti senza però fare vera luce sul problema. È chiaro<br />

che ogni strategia di intervento deve essere chiara all’allenatore<br />

prima che essa venga somministrata ai propri atleti, ma è anche<br />

vero che diventa comunque difficile potersi affidare all’una o all’altra<br />

teoria. Non sorprende affatto leggere che uno scienziato<br />

possa fare importanti affermazioni e come tanti altri possano metterle<br />

in discussione. Nell’ambito della metodologia d’allenamento<br />

la letteratura appare spesso divisa da sottilissimi particolari che,

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