Imp. 4 Luglio-Agosto 2003 - FIGC Settore Tecnico Coverciano
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intorno, mantenendo la copertura della palla. Il difendente in<br />
questa situazione avrebbe difficoltà ad intervenire sulla palla o<br />
comunque correrebbe il rischio di far fallo.<br />
Il difendente dovrà impedire al proprio avversario di voltarsi, se<br />
questi ci dovesse provare, sarebbe opportuno e vantaggioso intervenire<br />
attraverso l’uso del contrasto nel momento in cui l’avversario<br />
voltandosi, offra il fianco. (fig.3)<br />
Marcamento dell’attaccante che punta frontalmente il difendente<br />
Molte sono le considerazioni da fare, tenendo ben presente la situazione<br />
contingente (zona del campo in cui essa avviene – caratteristiche<br />
tecniche dell’attaccante – disposizione dei compagni<br />
e di altri eventuali avversari). Il difendente deve cercare di non<br />
distogliere l’attenzione dalla palla, guardando solo l’avversario,<br />
potrebbe abboccare a qualche finta.<br />
In generale il difendente non dovrà mai affrontare l’avversario<br />
con le gambe in divaricata laterale, perché sarebbe facilmente<br />
sbilanciabile, ma in divaricata antero-posteriore, stando orientato<br />
verso il proprio “lato debole”, in modo da poter partire da una<br />
posizione di vantaggio e, se l’attaccante dovesse decidere di drib-<br />
B<br />
Fig. 3-a - Il difendente (A) situato alle spalle dell’attaccante (B) calcia la palla<br />
all’interno del rettangolo stimolando nell’avversario una certa capacità di reagire<br />
per raggiungere la palla.<br />
A<br />
blarlo dalla parte del suo “piede forte” posizionato in avanti, in<br />
teoria il difendente avrebbe poi possibilità di recupero.<br />
Il difendente nell’eventuale corsa a ritroso, deve evitare di girarsi<br />
potrebbe non trovare più l’attaccante. (fig. 4)<br />
In linea generale il difendente deve cercare di condurre l’avversario<br />
verso zone esterne del campo in modo da allontanarlo dalla<br />
zona pericolosa, ma in situazioni particolari, il difendente, trovandosi<br />
in una zona esterna del campo, avendo alle spalle il reparto<br />
schierato a presidiare la zona pericolosa, potrebbe condurre l’attaccante<br />
verso l’interno, convogliandolo nell’imbuto difensivo in<br />
spazi più stretti. Quest’ultimo comportamento potrebbe essere<br />
dettato anche da alcuni fattori quali, ad esempio, la disponibilità<br />
della squadra avversaria, in caso di cross, di formidabili colpitori<br />
di testa, non avere momentaneamente a disposizione difensori<br />
che diano garanzie in elevazione, oppure la necessità di mandare<br />
l’attaccante dalla parte del suo piede più “debole” e per di più in<br />
spazi più stretti.<br />
Marcamento dell’avversario su cross dalla fascia laterale<br />
Il difensore si dovrà collocare tra porta e avversario e dovrà rivolgere<br />
la propria attenzione, quando sarà possibile, sia alla palla<br />
B<br />
Fig. 3-b - (A) marcandolo da dietro e cercando di limitargli lo spazio, cercherà<br />
di intervenire, attraverso l’uso del contrasto, non appena (B) gli porgerà il fianco.<br />
Il confronto potrà essere svolto anche in forma ludica al meglio dei 3 round.<br />
A<br />
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