Imp. 4 Luglio-Agosto 2003 - FIGC Settore Tecnico Coverciano

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SCUOLA ALLENATORI 20 PREPARAZIONE FISICA sviluppata senza l’uso della palla, sia la forza. Ma non dimentichiamo che la prestazione calcistica non può essere considerata come il risultato di una semplice sommatoria di elementi diversi ma di una interazione assoluta di essi. Se si trascura il collegamento tra allenamento tecnico-tattico e condizionale, può avvenire che, nonostante siamo in possesso di capacitàcondizionali elevate, in gara le azioni di gioco risultano inefficaci e le prestazioni individuali e dell’intera squadra insoddisfacenti. 2. - Per la efficacia dell’allenamento mediata anche da una più alta motivazione al gioco. Il gioco è considerato un’esperienza fondamentale nelle varie stagioni dello sviluppo dell’uomo. Il gioco come elemento di piacere e benessere non abbandona mai l’uomo in qualsiasi momento della sua vita ed è considerato, come l’agonismo, una delle motivazioni fondamentali dell’atleta. Se il gioco è vissuto serenamente permette anche l’estrinsecazione della creatività che genera quella che viene definita l’invenzione geniale. Il calcio soprattutto abbisogna di creatività per essere uno spettacolo appassionante, di calciatori che sappiano inventare soluzioni geniali, creative, alternative. E attraverso il gioco è possible ottenere questo ed altro. Nelle varie fasi di un allenamento di resistenza è facile osservare come, in alcuni giocatori, zone di alta intensità determinate in base alla frequenza cardiaca massima, siano irraggiungibili. Qualora vengano raggiunte resta la grande difficoltàdi riuscire a mantenerle per diversi minuti. Si assiste a questa difficoltà anche pro- ponendo esercitazioni di corsa pura intermittente simile al modello di gara rendendo difficoltoso il raggiungimento dell’obiettivo, a differenza di quello che accade durante una partitina organizzata e durante alcuni periodi di una gara ufficiale. È vero che la frequanza cardiaca espressa può essere il risultato di una sommatoria di effetti non solo fisiologici. Sicuramente la componente emotiva, per esempio, può sovrastimare quello che potrebbe essere il risultato del carico interno fiosiologico prodotto dall’esercizio ma tutto ciò accade anche in qualsiasi momento di una gara. È interessante notare come attraverso le esercitazioni speciali il calciatore debba necessariamente vivere, affinchè possa dimostrare il suo stato di forma, una situazione agonistica in cui è necessaria la massima espressione tecnica, tattica e condizionale. Tutto ciò può in un certo senso aiutare l’allenatore a poter fare le dovute considerazioni personali circa la condizione psico-fisica dei suoi calciatori evitando di attendere la fine di una settimana prima di decidere gli uomini che dovranno scendere in campo. 3. - Per l’obiettivo tecnico-tattico perseguibile anche attraverso un’esercitazione condizionale. Durante la competizione calcistica non è tanto importante che ogni singolo giocatore corra di più e più velocemente, quanto e soprattutto che corra meglio; è importante che il calciatore riesca ad esprimere una corsa più adeguata allo svolgimanto del gioco e cerchi di inserirsi meglio e con maggiore efficacia in determinate fasi della gara. Lo sviluppo della potenza aerobica potrebbe essere effettuata con la palla tramite esercitazioni tecnico-tattiche ricreando situazioni simili alla gara. 4. - Un allenamento di gruppo individualizzato per l’impiego delle abilità specifiche e delle capacità condizionali richieste nei vari reparti e per raggiungere, non solo attraverso le gare, una condizione psico-fisica ottimale. Motivo convincente di un allenamento condizionale basato sul gioco è che pochi altri mezzi sono in grado di esercitare in modo così completo la resistenza specifica. Con l’aiuto di questo metodo integrato nel gioco, comprendente anche tutte le forme specializzate dal 1 : 1, 1 : 2 e fino al 5 : 5 o 8 : 8 su campi di diverse dimensioni, si allenano in modo complesso ed esclusivo le capacitàspecifiche di resistenza che sono richieste nel gioco del calcio. Il particolare pregio di un allenamento della resistenza basato sul
gioco sta soprattutto nel confronto continuo, tipico del gioco, con l’avversario, che provoca un miglioramento singolare delle funzioni di tutti i sistemi interessati che non si otterrebbe mai con un allenamento normale. Dunque, contribuisce molto al miglioramento dello stato di allenamento la partecipazione alle gare, perchè provoca una sollecitazione completa di tutte le scorte psicofisiche della prestazione: soprattutto negli atleti che hanno già raggiunto un alto livello, questo stimolo permette un’ulteriore manipolazione dell’omeostasi e dei meccanismi di adattamento relativi. È un dato empirico come la gara rappresenti la forma più precisa per controllare tutti i fattori psicofisici che determinano la prestazione e ci chiarisce se le scelte sull’impostazione dell’allenamnento, sui metodi e contenuti erano giusti. 5. - Per la possibilità di poter gestire l’intensità di lavoro secondo le dimensioni del campo di allenamento, il numero dei partecipanti e le regole del gioco. Con un’attenta osservazione è possibile notare come lo spazio in cui viene svolto l’esercizio è la base di partenza per tendere verso un’obiettivo piuttosto che un altro. La grandezza del campo e il numero dei partecipanti è inversamente proporzionale all’intensità del lavoro. Il perseguimento di obiettivi tattici può, in alcuni casi, ostacolare il raggiungimento dell’obiettivo condizionale. Io ritengo che questo argomento sia il punto più importante del nostro lavoro. Spero in un prossimo futuro di poter sviluppare in maniera esaustiva questo aspetto determinante per il raggiungimento delle nostre finalità. LA FREQUENZA CARDIACA COME STRUMENTO DEL RILEVAMENTO DELLO SFORZO E DELLA PROGRAMMAZIONE DEL’ALLENAMENTO Negli allenamenti di resistenza il rilevamento della frequenza cardiaca rappresenta uno dei mezzi più utili e pratici per la programmazione e il controllo delle esercitazioni. L’importanza della misurazione della frequenza cardiaca si basa sul fatto che essa permette di valutare, seppure in maniera non molto attendibile in quanto può essere influenzata da una serie di fattori, il carico interno e con ciò il livello d’intensità dell’allenamento. Inoltre il rilevamento della frequenza cardiaca può servire anche ad effettuare dei controlli durante l’allenamento per dedurre se il giocatore svolge la seduta di lavoro con il giusto impegno. Valutando inoltre la media percentuale riscontrata nelle esercitazioni speciali svolte dall’allenatore, è possibile effettuare una più razionale programmazione del microciclo. Tra i test utili per il rilevamento della frequenza cardiaca massima mi è parso molto utile il test di Leger. Questo test, non molto gradito dai calciatori, oltre a determinare la capacitàdi resistenza del soggetto e la stima del massimo consumo d’ossigeno, può rappresentare il punto di partenza del nostro lavoro. Nella mia brevissima esperienza ho notato che non tutti i calciatori però svolgono il test in forma massimale ottenendo quindi una frequenza cardiaca massima non reale. L’osservazione delle registrazioni delle frequenze cardiache espresse durante le esercitazioni speciali proposte nelle normali sedute di allenamento mi hanno permesso di aggiornare le frequenze cardiache massime e quindi chiedere maggior impegno dei calciatori nelle esercitazioni svolte successivamente. Questo particolare, tra l’altro noto a tutti gli allenatori, può dimostrare che l’allenamento con la palla sia stimolante come nessun altro mezzo di allenamento. LE ESERCITAZIONI SPECIALI, GLI OBIETTIVI PERSEGUIBI- LI E LE FREQUENZE CARDIACHE ESPRESSE 2 : 2 con le sponde Numero dei giocatori impegnati : 8 (4 che lavorano e 4 che recuperano); durata dell’esercizio : da 3 a 5’; dimensioni del campo : 20 x 15 mt oppure 22 x 18 mt; regole: 1) tocco libero x chi gioca dentro; 2) uno o due tocchi rapidi x le sponde; 3)non si può giocare fra sponde; obiettivi tecnici: controllo e passaggio, copertura della palla, contrasto, esecuzione del gesto in regime di fatica, dribbling; 21
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