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Imp. 4 Luglio-Agosto 2003 - FIGC Settore Tecnico Coverciano

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Bangsbo, in un recente incontro tenuto a Torino ha affermato che<br />

l’obiettivo dell’allenatore fisico è quello di elevare nel calciatore<br />

la capacitàdi lavoro dopo un impegno ad alta intensità. Recuperare<br />

velocemente significa poter eseguire di nuovo e nel più breve<br />

tempo possibile, qualora la situazione lo richieda, lavoro ad alta<br />

intensità. Fornire aerobicamente una maggiore percentuale<br />

dell’energia richiesta durante l’attività può costituire un vantaggio,<br />

e ciò significa che un giocatore nel corso di un incontro può<br />

lavorare ad una intensità più elevata per periodi di tempo superiori.<br />

Un miglioramento delle resistenza può permettere ad un<br />

giocatore di lavorare ad una più alta intensità durante tutta la<br />

partita. Una riduzione del tempo di recupero dopo un’attività<br />

svolta ad alta intensita può costituire per il giocatore la condizione<br />

ideale per poter effettuare con maggiore frequenza sprint od<br />

altre forme di esercizio massimale. L’allenamento aerobico può<br />

anche servire per minimizzare il deterioramento della prestazione<br />

tecnica ed i cali di concentrazione indotti dalla fatica che possono<br />

verificarsi verso la fine della partita.<br />

Sono state osservate anche le fluttuazioni della frequenza cardiacaca<br />

durante un incontro riscontrando una media di 171 bpm durante<br />

il 1° tempo e 164 bpm durante il 2° tempo.<br />

Ulrick Wisloff afferma che la più alta intensità di esercizio si ottiene<br />

dalla conversione energetica anaerobica ma, secondo lo<br />

scienziato norvegese, tutto ciò diventa purtroppo difficile poichè,<br />

durante la prestazione, nel<br />

corpo si producono sostanze<br />

secondarie che vanno eliminate.<br />

Per poter perseverare<br />

nello sforzo, l’atleta deve dipendere<br />

dall’ossigeno, motivo<br />

per cui l’intensità dello<br />

sforzo deve essere ridotta.<br />

La soglia anaerobica, secondo<br />

Wisloff, rappresenta la<br />

più alta intensità di lavoro<br />

quando si ha un uso dinamico<br />

dei grandi gruppi muscolari<br />

dove esiste un equilibrio<br />

tra produzione ed eliminazione<br />

di acido lattico. In un<br />

incontro di calcio si verificano di frequente fasi ad alta intensità<br />

che causano l’accumulo di lattato e periodi a bassa intensità per<br />

eliminarlo; da ciò risulta chiaro perchè la maggior parte di una<br />

partita viene portata a termine ricorrendo alla conversione energetica<br />

aerobica anche se le situazioni intense e spesso decisive,<br />

vengono coperte dalla conversione energetica anaerobica. Dal<br />

momento in cui l’ossigeno resta un elemento importante ai fini<br />

della prestazione è opportuno fare in modo che i calciatori possano<br />

utilizzarne il più possibile per trarre da esso il maggior profitto.<br />

Wisloff sostiene che possedere elevati livelli di massimo consumo<br />

di ossigeno (VO2 max) costituisca un vantaggio per :<br />

- una significativa e positiva relazione tra VO2 max con la distanza<br />

complessiva percorsa da un giocatore nel corso di un incontro;<br />

- una positiva relazione tra VO2 max e numero di sprint effettuati<br />

da un giocatore;<br />

- una relazione tra classifica finale di campionato e prestazione<br />

aerobica media di squadra;<br />

- maggiori riserve di glicogeno;<br />

- un elevato VO2 max che consenta un recupero più veloce e<br />

maggiori riserve di glicogeno muscolare.<br />

- e ancora: da dati non ancora pubblicati, Winsloff ha dimostrato<br />

che un VO2 max porta i giocatori ad avere un maggior coinvolgimento<br />

con la palla, ad effettuare un numero superiore di passaggi<br />

corretti ed a passare maggior tempo effettuando attività<br />

ad alta intensitànel corso di un incontro.<br />

Gacon vede nel sistema aerobico sia il mezzo che permette ai giocatori<br />

di produrre grandi quantità di energia che poi è utilizzata<br />

durante la prestazione e sia il mezzo per pagare il debito di ossigeno<br />

contratto nelle fasi intense.<br />

Secondo Mognoni le prove che la resistenza sia importante nel<br />

gioco del calcio sono di diverso tipo. Le misure dirette di frequenza<br />

cardiaca, durante le gare, testimoniano che le prestazioni del<br />

sistema cardiocircolatorio sono ragguardevoli. Alle stesse conclusioni<br />

si arriva analizzando le velocità di corsa durante gli incontri.<br />

Le misure della lattacidemia testimoniano fasi di intenso esercizio<br />

e la sicura presenza di debito di ossigeno.Tuttavia però questa capacità<br />

non è sempre avvalorata. Recentemente è stata misurata<br />

la velocità di risintesi del creatinfosfato nel muscolo dopo brevi<br />

periodi di attività sovramassimali. Tale velocità dovrebbe essere<br />

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