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Un discorso epistemologico sulla complessità nelle Scienze della

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Ricordo di Carlo Merlo<br />

Agli inizi di giugno ci ha lasciato<br />

l’amico e collega Carlo Merlo.<br />

Carlo, nato a Campiglione Fenile<br />

(TO) il 02/04/1940, laureato in <strong>Scienze</strong><br />

Geologiche presso l’<strong>Un</strong>iversità di<br />

Torino, fu rilevatore del Servizio Geologico<br />

Italiano e professore incaricato<br />

di Geografi a Fisica presso l’Istituto di<br />

Geografi a <strong>della</strong> <strong>Un</strong>iversità di Torino<br />

sino al 1972.<br />

Dal 1973 fu alle dipendenze di Aquater<br />

S.p.A. (gruppo ENI), dove maturò<br />

una esperienza professionale non comune.<br />

In seguito alla frequentazione di<br />

stage negli Stati <strong>Un</strong>iti condusse progetti<br />

in campo ambientale a partire dal 1975,<br />

svolse attività tecniche nel campo <strong>della</strong><br />

geologia applicata e ambientale e ricoprì,<br />

fi no al 1999, funzioni direttive e di<br />

coordinamento e gestione dei progetti.<br />

Socio fondatore dell’AIGA (Associazione<br />

Italiana di Geologia Applicata<br />

e Ambientale), ha fatto parte del Consiglio<br />

Direttivo, dalla data di istituzione<br />

dell’Associazione, per due mandati<br />

consecutivi.<br />

Fino a quando la malattia che l’ha<br />

colpito glielo ha permesso, è stato uno<br />

dei Soci più attivi e partecipi, anima organizzatrice<br />

di una serie felice di corsi<br />

che la nostra Associazione, specialmente<br />

durante i primi anni di attività,<br />

era solita proporre.<br />

Ci piace ricordarlo come entusiasta<br />

coordinatore <strong>della</strong> serie di corsi organizzati<br />

dall’AIGA su «La Gestione dei siti<br />

inquinati: dalle indagini alla bonifi ca»,<br />

tenuti ad Ancona, Urbino e Bari (rispet-<br />

tivamente nel 2000, 2001 e 2002, sotto<br />

la responsabilità scientifi ca di Pietro<br />

Celico e, per quello di Bari, di Claudio<br />

Cherubini), prima iniziativa «itinerante»<br />

del genere, organizzata su questo tema.<br />

L’esperienza di questi corsi ha portato<br />

anche alla pubblicazione di un volume,<br />

nel 2003, a nome di Carlo Merlo<br />

e Claudio Mariotti: «La gestione dei<br />

siti inquinati. Dalle indagini alla bonifi<br />

ca. Manuale sul disinquinamento»,<br />

edito da Pitagora.<br />

Ricordiamo anche il corso del settembre<br />

2001, ad Urbino, su “La pericolosità<br />

dell’evento Frana con riferimento<br />

ai processi d’innesco per precipitazione<br />

e sismicità”, organizzato sotto la sua direzione,<br />

con il coordinamento scientifi -<br />

co di Alberto Prestininzi.<br />

<strong>Un</strong>a persona che si è dedicata con<br />

passione ed entusiasmo all’attività<br />

dell’Associazione.<br />

A Lui va la nostra più sincera gratitudine<br />

per quello che ha fatto.<br />

Alla famiglia e a tutti coloro che<br />

ne hanno apprezzato le doti umane e<br />

la serietà professionale, esprimiamo, a<br />

nome dell’AIGA, le nostre più sentite<br />

condoglianze.<br />

Il Consiglio Direttivo AIGA<br />

Ricordo di Marcello Zalaffi<br />

Il giorno 30 settembre 2011, presso<br />

il Dipartimento di <strong>Scienze</strong> <strong>della</strong> Terra<br />

<strong>della</strong> Sapienza, <strong>Un</strong>iversità di Roma, si è<br />

tenuta una giornata dedicata al Docente<br />

Marcello Zalaffi , voluta dall’Ordine<br />

Regionale dei Geologi del Lazio, dal<br />

Dipartimento di <strong>Scienze</strong> <strong>della</strong> Terra <strong>della</strong><br />

Sapienza e fortemente sostenuta dal<br />

Dott. Nicola Arnone, proprietario <strong>della</strong><br />

prestigiosa Acqua minerale LETE. Per<br />

testimoniare la stima professionale e la<br />

sua amicizia nei confronti di Zalaffi , il<br />

Dott. Arnone ha messo a disposizione<br />

le risorse per istituire, a partire dall’AA<br />

2011-2012, una borsa di studio annuale<br />

per laureati in Geologia applicata.<br />

Marcello Zalaffi è stato docente di<br />

Rilevamento geologico e di Geologia<br />

applicata presso l’<strong>Un</strong>iversità Sapienza<br />

di Roma, corso di Laurea in Geologia.<br />

Dopo un quinquennio di insegnamento<br />

di Rilevamento geologico, nel corso<br />

del quale ha istituzionalizzato il Campo<br />

di Rilevamento per studenti, negli anni<br />

sessanta ha assunto il carico didattico<br />

di Geologia Applicata a seguito <strong>della</strong><br />

cessazione dell’insegnamento del Prof.<br />

Signorini.<br />

È in questo settore che il Prof. Zalaffi<br />

ha dato il maggior contributo,<br />

orientando, di fatto, la Geologia Applicata<br />

italiana verso le moderne applicazioni<br />

alle Opere di Ingegneria. In particolare,<br />

egli ha dato un forte impulso<br />

allo sviluppo <strong>della</strong> geologia tecnica e<br />

<strong>della</strong> geotecnica, discipline allora nuove<br />

per i Geologi. In questo ambito ha<br />

creato, presso l’Istituto di Geologia<br />

<strong>della</strong> Sapienza il Laboratorio di Geologia<br />

Applicata e Geotecnica, ancora<br />

oggi operante presso il Dipartimento di<br />

Roma. Tali strutture erano state mutuate<br />

dal Politecnico di Zurigo, dove Zalaffi<br />

aveva trascorso un lungo periodo<br />

di studi proprio per orientare alcune<br />

attività geologiche verso le tematiche<br />

applicative. Alla fi ne <strong>della</strong> sua esperienza<br />

universitaria ha avviato un’attività<br />

professionale con la quale, di fatto,<br />

ha sviluppato una Scuola per giovani<br />

laureati orientata alla realizzazione di<br />

progetti di captazione di acque sorgive<br />

e sotterranee che, sino ad allora, erano<br />

totalmente affi dati a professionisti privi<br />

di specifi ca preparazione.<br />

È in tale campo che oggi è possibile<br />

osservare alcune delle più signifi cative<br />

opere che caratterizzano alcune captazioni<br />

di acque minerali italiane: Fiuggi,<br />

Capo d’Acqua di Spigno, Lete, Ferrarelle,<br />

Nepi, Ielo, Capore, Musi del Torre<br />

e tante altre. Lo studio ed il loro sviluppo<br />

industriale è stato segnato dall’in-<br />

Geoitalia 36, 2011 45

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