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Un discorso epistemologico sulla complessità nelle Scienze della

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La Geologia in una foto A cura di Luigi Carobene<br />

Gli slumps del Gargano:<br />

paleofrane sottomarine del<br />

Cretaceo Inferiore<br />

MICHELE MORSILLI* & MASSIMO MORETTI**<br />

* Dipartimento di <strong>Scienze</strong> <strong>della</strong> Terra - <strong>Un</strong>iversità di Ferrara (mrh@unife.it)<br />

** Dipartimento di Geologia e Geofi sica - <strong>Un</strong>iversità di Bari<br />

Gli slumps del Gargano<br />

La maggior parte delle rocce affi oranti nel Promontorio<br />

del Gargano appartiene alla Piattaforma Carbonatica<br />

Apula (PCA), una delle più estese piattaforme carbonatiche<br />

peri-adriatiche che occupavano il margine meridionale <strong>della</strong><br />

Tetide durante il Mesozoico, ed al suo adiacente Bacino<br />

Ionico (Bernoulli, 1972; D’Argenio, 1976; Bosellini et al.,<br />

1999; Bosellini, 2002). Infatti, la transizione tra questi due<br />

domini paleogeografi ci è esposta in modo spettacolare e<br />

permette di ricostruire la distribuzione delle facies durante<br />

il Giurassico Superiore e il Cretaceo Inferiore. Nell’attuale<br />

area occidentale garganica affi orano depositi di piattaforma<br />

interna con cicli peritidali che si collegano al resto <strong>della</strong><br />

Puglia. Nella parte centrale, con una struttura leggermente<br />

arcuata disposta in senso NO-SE, depositi di margine sia<br />

sabbioso (ooliti) che biocostruito. Infi ne nella parte nordorientale<br />

è possibile osservare depositi di scarpata e il passaggio<br />

al dominio bacinale, occupato in questo intervallo<br />

temporale dai calcari pelagici <strong>della</strong> Maiolica (Morsilli &<br />

Bosellini, 1997).<br />

La maggior parte degli slumps affi oranti in Gargano, e sicuramente<br />

quelli più spettacolari, sono racchiusi all’interno<br />

<strong>della</strong> ben nota Maiolica e sembrano essere molto abbondanti<br />

nella parte medio-alta <strong>della</strong> successione. Infatti, nella parte<br />

basale (Titoniano p.p. – Valanginiano p.p.) i fenomeni di<br />

slump sono poco frequenti anche in prossimità <strong>della</strong> transizione<br />

alla scarpata (Bosellini & Morsilli, 1997). Questo potrebbe<br />

suggerire la mancanza di fenomeni tettonici rilevanti<br />

in questo intervallo di tempo o, semplicemente, che non si<br />

sono generate le condizioni geotecniche per creare instabilità<br />

di porzioni di successione, ancora ridotte come spessore.<br />

La relativa abbondanza degli slumps in questa successione<br />

bacinale pone anche un problema di carattere stratigrafi<br />

co relativo alle analisi di bacino e alla stima del tasso<br />

di sedimentazione. Infatti, considerando gli spessori totali<br />

stimati <strong>della</strong> Maiolica (sia affi oranti che da dati di pozzo)<br />

risulta che in quest’area ci sia stata una subsidenza maggiore<br />

rispetto ad altre aree del Bacino Ionico o Adriatico (Zappaterra,<br />

1994), in pratica la continuazione meridionale del Bacino<br />

Umbro-Marchigiano. A nostro avviso lo spessore totale<br />

<strong>della</strong> Maiolica garganica è invece la somma tra la normale<br />

sedimentazione pelagica e le numerose ripetizioni <strong>della</strong> successione<br />

legate agli accumuli dei corpi di slumps.<br />

Il Gargano, dove sono stati preservati gli originali rapporti<br />

stratigrafi ci quali le transizioni scarpata-bacino e alcuni<br />

dei suoi margini, rappresenta una delle aree che meglio<br />

Ricostruzione <strong>della</strong> distribuzione<br />

delle facies<br />

durante il Giurassico<br />

superiore – Cretaceo<br />

inferiore (da Bosellini &<br />

Morsilli, 2001).<br />

Geoitalia 36, 2011 47

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