San Marco in SyIvis - Istituto studi atellani
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Note storico-urbanistiche <strong>in</strong>torno a<br />
LA VILLA COMUNALE DI NAPOLI<br />
F<strong>in</strong> dalla prima metà del Settecento la città di Napoli fu oggetto di grandi disegni<br />
riformatori che <strong>in</strong>tendevano, attraverso la realizzazione di grossi complessi pubblici,<br />
creare delle nuove direttrici di espansione del complesso urbano f<strong>in</strong> allora bloccato dalle<br />
Prammatiche Vicereali 1 .<br />
Il disegno complessivo prevedeva dei grossi <strong>in</strong>terventi <strong>in</strong> punti della città posti a<br />
raggiera <strong>in</strong>torno al primitivo nucleo storico def<strong>in</strong>ito dalle murazioni Aragonesi e da<br />
quelle ad ovest fatte edificare <strong>in</strong> periodo vicereale da don Pedro di Toledo.<br />
Via Foria, la via per Reggio Calabria, la Riviera di Chiaia, erano stati <strong>in</strong>dividuati come i<br />
nuovi assi portanti della maglia viaria e con questo complessivo <strong>in</strong>tento si cercò di<br />
spostare alcuni poli di <strong>in</strong>teresse pubblico. I due depositi per la conservazione del grano,<br />
progettati dal Fontana, venivano situati dove è ora Piazza Dante che prendeva <strong>in</strong>fatti il<br />
nome di Mercatello o Piazza della Conservazione del Grano.<br />
I vecchi Granili furono demoliti per essere ricostruiti nel 1799 da F. Fuga sulla strada di<br />
Reggio, ben vigilata dalla Caserma di Cavalleria ora Caserma Bianch<strong>in</strong>i 2 . Il Mercatello<br />
divenne qu<strong>in</strong>di il Foro Carol<strong>in</strong>gio su progetto di Luigi Vanvitelli del 1757.<br />
Lungo Via Foria venne collocato l'Albergo dei Poveri progettato da Ferd<strong>in</strong>ando Fuga e<br />
capace di ospitare ben ottomila poveri su di una popolazione cittad<strong>in</strong>a che si stima fosse<br />
di 320.000 abitanti.<br />
Sorgeva poi impellente la necessità di creare un nuovo equilibrio tra città murata e<br />
campagna fuori le mura; <strong>in</strong>fatti durava ormai da secoli la contrapposizione fra<br />
organismo fortificato e borghi esterni <strong>in</strong>difesi. La città cessò qu<strong>in</strong>di di ripiegarsi su se<br />
stessa e fu progressivamente decompressa mediante la apertura di nuove vie e<br />
l'espansione ai piedi delle coll<strong>in</strong>e; si risalì lungo alcune dorsali come quella di Posillipo<br />
e venne risistemata la spiaggia di Mergell<strong>in</strong>a. In particolare tutta la zona compresa fra<br />
<strong>San</strong>ta Lucia e Mergell<strong>in</strong>a era sempre stata oggetto di particolari <strong>in</strong>teressi f<strong>in</strong> dai tempi<br />
della prima età Augustea, quando per esigenze militari si dové dare una adeguata<br />
sistemazione a tutta la rete stradale della regione, avvertendosi la necessità di una stretta<br />
comunicazione fra Napoli e Pozzuoli.<br />
Il primo grosso <strong>in</strong>tervento operato per la spiaggia di Chiaia fu nel tempo del Viceré<br />
spagnolo Med<strong>in</strong>acoeli che, nel 1698, la aveva fatta lastricare ed ornare con alberi; il<br />
luogo era sede di pellegr<strong>in</strong>aggi ed <strong>in</strong> particolare ogni 8 settembre i re Angio<strong>in</strong>i,<br />
Aragonesi, Borboni erano soliti recarvisi <strong>in</strong> corteo per rendere omaggio alla Madonna di<br />
1 Un primo effettivo freno all'ampliamento della città può farsi risalire ad un bando del 1555<br />
che vietava di costruire, senza particolare licenza, trenta canne dentro e duecento canne fuori le<br />
mura. Furono emanati successivamente altri decreti rivolti a impedire l'espansione edilizia dei<br />
borghi e sulla coll<strong>in</strong>a di <strong>San</strong> Mart<strong>in</strong>o, f<strong>in</strong>o ad arrivare alla Prammatica del 1566 che confermava<br />
con maggior rigore i bandi precedenti. Questi divieti determ<strong>in</strong>arono la progressiva occupazione<br />
dei suoli liberi entro il perimetro urbano e il sorgere di sovrastrutture che alterarono gli edifici<br />
esistenti con un notevole <strong>in</strong>cremento degli <strong>in</strong>dici di affollamento. Solo dal 1734 con l'avvento<br />
di Carlo III di Borbone si aprì un nuovo capitolo nella storia del Mezzogiorno, per quanto solo a<br />
partire dal 1746, Napoli diventando la capitale di un regno autonomo, potevano crearsi le<br />
premesse per un progressivo sv<strong>in</strong>colamento della diretta, secolare sudditanza - anche culturale -<br />
nei confronti della Spagna.<br />
2 E una delle opere meno note di Luigi Vanvitelli. La sua costruzione rappresenta un evento<br />
importante perché per la prima volta <strong>in</strong> Europa si ideava un edificio espressamente dest<strong>in</strong>ato a<br />
tale uso. I lavori furono <strong>in</strong>iziati <strong>in</strong>torno al 1757, quando il Vanvitelli elaborava i primi <strong>studi</strong><br />
della Chiesa dell'Annunziata.<br />
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