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il monumento naturale palude di torre flavia, un ... - WWF Italia

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Torre Flavia<br />

come si<br />

presenta<br />

attualmente,<br />

Foto LN<br />

48<br />

lo! Civitavecchia, allora Centumcellae, fu per anni sede <strong>di</strong> <strong>un</strong>o stanziamento fisso<br />

<strong>di</strong> queste popolazioni <strong>di</strong> predoni e fu necessaria <strong>un</strong>a forte spe<strong>di</strong>zione per riconquistarla.<br />

Con la conquista <strong>di</strong> Costantinopoli (1453) e la sostituzione del potere<br />

ottomano a quello bizantino le incursioni provenienti dal levante e dal Nord<br />

Africa si fecero sempre più invadenti e a ritmo incessante, con l’<strong>un</strong>ica pausa che<br />

veniva consentita alle misere com<strong>un</strong>ità costiere (ma anche dell’interno) dalle mareggiate<br />

invernali. La boccata <strong>di</strong> ossigeno data alle nazioni cristiane dalla vittoria<br />

sui turchi a Lepanto (1571) durò poco; le incursioni continuarono sino all’alba del<br />

XIX secolo, come testimonia <strong>un</strong>’incursione nel borgo marinaro <strong>di</strong> S. Marinella avvenuta<br />

<strong>il</strong> 5 agosto 1799.<br />

Le torri costiere restarono, assieme ai principali borghi fortificati (Civitavecchia,<br />

Borgo Odescalchi, Castello <strong>di</strong> S. Severa, Palo, Ostia, Nett<strong>un</strong>o) le sole oasi <strong>di</strong><br />

relativa sicurezza, in quanto spesso m<strong>un</strong>ite <strong>di</strong> artiglieria e <strong>di</strong> sistemi <strong>di</strong> allarme (per<br />

lo più a base <strong>di</strong> segnali <strong>di</strong> fumo, ma anche con uso <strong>di</strong> specchi, semafori in legno,<br />

ecc.) che consentivano <strong>un</strong>a prima <strong>di</strong>fesa e le “scoperte”, cioè l’osservazione delle<br />

vele <strong>di</strong> incursori ancora al largo, dando tempo <strong>di</strong> avvisare le guarnigioni a cavallo<br />

che erano stanziate nelle fortezze maggiori. Il Regolamento delle Torri del<br />

XVIII era molto chiaro su questo p<strong>un</strong>to <strong>di</strong> vitale importanza: “Procurerà <strong>il</strong> caporale<br />

che si facciano le dovute scoperte tanto alla levata che alla calata del sole e a<br />

vedere se <strong>il</strong> mare pulito <strong>di</strong> bastimenti che facendo navigazione sporca meritino<br />

attenzione, se passino le nostre galere, o altri bastimenti che meritino riflessione<br />

la stessa attenzione userà nel rispondere alle fumate, o fuochi e fare i segnali stab<strong>il</strong>iti<br />

in tabella alli bastimenti sospetti”.<br />

In <strong>un</strong>a cronaca <strong>di</strong> viaggio genovese del 1132 (G.Tomassetti La campagna<br />

romana antica,me<strong>di</strong>evale e moderna. Vol II p. 622-626) si fa cenno alla presenza,<br />

in questo tratto <strong>di</strong> litorale, ad <strong>un</strong>a Turris de Pulvereio che forse poteva riferirsi a<br />

Palo, forse ad <strong>un</strong>a prima costruzione fortificata nella zona <strong>di</strong> Torre Flavia. Nel XIII<br />

secolo tutta la porzione <strong>di</strong> costa tirrenica a nord <strong>di</strong> Roma era <strong>di</strong>visa tra la famiglia<br />

dei Car<strong>di</strong>nale e degli Alberteschi. Ai primi spettavano i castra - inse<strong>di</strong>amenti fortificati<br />

che costituivano le <strong>un</strong>iche forme <strong>di</strong> vita sociale e amministrativa organizzata<br />

<strong>di</strong> S. Severa, Sasso, Cerveteri, Castel Giuliano. Ai secon<strong>di</strong> spettavano quelli

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